Il Carro di Tespi a Portole. Applausi per «Il Colloquio»

A Portole la rassegna itinerante di un progetto ideato dal Dramma Italiano e dal Comites di Fiume

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Il Carro di Tespi a Portole. Applausi per «Il Colloquio»
I tre attori in scena. Foto: Elvira Cafaro

La rassegna itinerante “Il Carro di Tespi – Teatro italiano in piazza”, un progetto ideato dal Dramma Italiano e dal Comites di Fiume, ha visto come seconda tappa la località di Portole dove è stato proposto “Il Colloquio”, messo in scena dalla compagnia teatrale “Collettivo LunAzione”, che ha vinto i premi Scenario Periferie 2019 e Fersen alla regia 2021 ed è stato finalista a IN-BOX 2021. Uno spettacolo efficace ma con la scena vuota che accoglie tre attori, uomini che vestono i panni di tre donne, Pina, Maria Assunta e Annarella, e come oggetti di scena solo le borse con beni di prima necessità per i loro uomini e una seggiola su cui siede la più matura delle tre. Usando quindi in modo efficace il corpo, la voce e la gestualità, raccontano non solo esempi di donne reali ma le loro vite, il mondo da cui vengono e le speranze che portano con sé.

A presentare la serata, Elvira Cafaro e Noemi Dessardo, mentre presenti tra il pubblico, il sindaco del Comune di Portole, Leo Bazjak, il console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini, il direttore del Dramma Italiano Giulio Settimo,  la vicepresidente della Regione Istriana, Jessica Acquavita, il presidente del “Comites”, Federico Guidotto e i presidenti delle CI di Sterna, Montona, Visinada, Levade-Gradigne e Crassiza, rispettivamente, Aldo Sorgo, Enrico Pissach, Neda Šainčić Pilato, Irina Štokovac e Mate Mekiš.
Lo spettacolo prende ispirazione dal sistema di ammissione ai colloqui periodici con i detenuti presso il carcere di Poggioreale a Napoli. Tre donne, tra tante altre in coda, attendono stancamente l’inizio degli incontri con i detenuti. Portano oggetti da recapitare all’interno, una di loro è incinta: in maniera differente, desiderano l’accesso al luogo che per ognuna custodisce un legame. La galera, un luogo alieno, ignoto ed oscuro, diviene un riferimento quasi naturale, oggetto intermittente di desiderio e, paradossalmente, sede di libertà surrogata. In scena vedremo come la reclusione dei condannati viene vissuta dalle tre donne, e finisce per coincidere con la loro stessa esistenza: i ruoli maschili si sovrappongono alle vite di ciascuna, ripercuotendosi fisicamente sul corpo, sui comportamenti, sulle attività, sulla psiche. Nella loro realtà, la detenzione è una fatalità vicina che deturpa l’animo di chi resta.
”Il Carro di Tespi” è una rassegna teatrale, un punto di esibizione scenica ed un punto di incontro tra artisti, attori, registi, creativi, critici, professionisti ed appassionati del teatro contemporaneo e vede nell’organizzazione il sostegno dell’Unione Italiana, del Consolato Generale d’Italia a Fiume, dell’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria, delle Comunità degli Italiani di Montona, Sterna e Villanova, dei Comuni di Montona, Portole e Verteneglio, delle rispettive comunità turistiche, della Regione Istriana e Zakon Teatar. Il nome è un riferimento all’antichità e il Carro di Tespi era letteralmente un carro che andava nelle piazze e vi portava gli spettacoli e anche noi abbiamo voluto recarci nei piccoli borghi istriani e nelle Comunità degli Italiani più piccole. Quindi la Rassegna ricorda il Carro di Tespi nel senso che è una sorta di teatro errante che si muove tra i diversi borghi.

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