«Il borghese gentiluomo» diverte e coinvolge

A Cittanova si è esibito il «Piccolo Teatro Città di Sacile»

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«Il borghese gentiluomo» diverte e coinvolge
Il sindaco Anteo Milos ritira l’omaggio. Foto: ERIKA BARNABA

Il gemellaggio tra il Comune Italiano di Sacile e la Città di Cittanova fiorisce di anno in anno con incontri, iniziative e scambi artistico-culturali di livello professionale. In questo contesto, la località costiera ha ospitato “Il Piccolo Teatro Città di Sacile” con la festosa commedia “Il borghese gentiluomo”, in ricorrenza dei 400 anni dalla nascita del suo autore, Jean-Baptiste Poquelin, in arte Molière (1622-1673) e che con le musiche di J.B. Lully fu presentata per la prima volta alla corte del Re Sole, nel castello di Chambord, nell’ottobre del 1670.

Questa volta dal castello si è passati all’elegantissimo e nuovo teatro cittadino, odierno Centro per le Manifestazioni e la Cultura, dove all’entrata, ad attendere gli ospiti e gli spettatori per un saluto è stato il suo direttore, Kristijan Nemet, affiancato dal sindaco della Città di Cittanova, Anteo Milos e dal presidente del Consiglio cittadino nonché Assessore alla cultura della Regione Istriana, Vladimir Torbica.
Tra le autorità in sala pure il sindaco del Comune di Verteneglio, Neš Sinožić, la vicesindaco di Cittanova eletta tra le file CNI, Vivijana Fakin e la presidente della CI locale, Cristina Fattori.

Le manie della buona società francese
Con la regia di Edoardo Fainello, è stata messa in scena quindi una commedia fantasiosa, pienamente “barocca” nelle trovate, nei personaggi e nella trama, che ritrae alcune delle manie della buona società francese dell’epoca, divisa tra l’ipocrisia dei cortigiani e l’invidia dei borghesi che, con le loro ricchezze, ambivano ad entrare in quel mondo dorato. Tale è anche Monsieur Jourdain, il “borghese gentiluomo” interpretato da Ruben Bortignon.
”Monsieur Jourdain ha un chiodo fisso: diventare un gentiluomo. Se non per nascita, essendo egli un facoltoso mercante, almeno per educazione e buone maniere. Per far questo si circonda di precettori dalle competenze piuttosto dubbie, veste in modo fin troppo sfarzoso, impegna i denari in prestiti ad amici, questi sì nobili, ma sempre a corto di contante, e in feste e regali per ben comparire in società. Nonostante le ripetute rimostranze della moglie, Madame Jourdain (Chiara Mutton) e i battibecchi con la serva Nicoletta (Morena Pajer), sembra infatti che nulla lo possa distogliere dalle lusinghe del conte Dorante (Stefano Indrigo) e dall’infatuazione per la marchesa Dorimene (Serena Ervas). E poi, sopra ogni altra cosa, incrollabile è la sua speranza di maritare almeno la figlia Lucilla (Lucrezia Zambon) con un nobile rampollo. II fatto è che la fanciulla ama invece Cleonte (Daniele Poletto), borghese anche lui, il cui fido ‘compare’ è Coviello (Christian Mariotti), furbo e maneggione, a sua volta innamorato di Nicoletta. Quando la situazione s’ingarbuglia al punto da sembrare senza via d’uscita, giunge inattesa una proposta di matrimonio dal Figlio del Gran Turco, con conseguente investitura nobiliare del futuro suocero…”. In scena due ulteriori attori, il maestro di filosofia (Renato Turrin) e il sarto (Paola Tomasella).

Un testo che diverte
Un testo che, nonostante i secoli passati, coinvolge e fa divertire il pubblico, come si addice ai grandi classici del teatro. Il progetto allestimento scenico e tecnica audio-luci è firmato da Daniele Indrigo. L’elaborazione drammaturgica è di Filippo Facca. Clara Ditali, Patrizia Modolo con l’aiuto di Gianna Ditali, Lucia Rossitto, Ivana Santin, Luisa Seber, Mery Zanini, Paola Rebecca Creations e il gruppo Le PensioAttive sono invece le creatrici dei costumi, mentre Fabiola Boldrin firma le parrucche. Le coreografie sulle musiche da opere di Jean-Baptiste Lully vedono assistente Sofia Gardin.
Il Piccolo Teatro Città di Sacile nasce ufficialmente nel 1969, raccogliendo la lunga e vivace tradizione teatrale della locale “Filodrammatica” documentata almeno dal 1922. Le scelte artistiche della Compagnia hanno spaziato dagli autori meno noti ai grandi classici di Pirandello, d’Annunzio e Molière.
Oltre alla produzione contemporanea sia brillante che drammatica numerosi sono stati anche gli allestimenti di testi tratti dal repertorio dialettale veneto. Numerosi anche i riconoscimenti ottenuti dalla compagnia durante la sua ormai quarantennale attività.
In conclusione la compagnia ha omaggiato con regali caratteristici del loro territorio il sindaco Milos e la presidente Fattori, ringraziandoli per la collaborazione nell’organizzazione della serata e la calorosa accoglienza.

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