I giornali e l’evoluzione del territorio

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I giornali e l’evoluzione del territorio

TRIESTE | Ragionare oggi sull’evoluzione della stampa nel nostro territorio adriatico orientale significa ripercorrere la storia regionale e nazionale attraverso lo sviluppo dei primi metodi di stampa e fino al computer. Ma non si tratta solo di considerazioni di carattere tecnologico, nell’esplorazione di questa tematica c’è molto di più. È emerso chiaramente dalla presentazione a Trieste dell’opera “Il percorso di un’eredità“ di Ezio e Luciano Giuricin, voluta dall’Associazione Italia-Austria di Trieste che l’ha inserita nel suo calendario di iniziative. A parlarne, l’autore Ezio Giuricin, giornalista e storico, in un dialogo serrato con la collega giornalista Rossana Poletti che, attraverso i vari periodi analizzati nell’opera dei Giuricin, ha voluto percorrere la storia della stampa ma anche della politica e dei tanti cambiamenti sostanziali che hanno caratterizzato la vicenda dell’Adriatico orientale.

A partire da alcune curiosità: i primi caratteri a stampa comparvero a Capodistria e non erano né di legno né di metallo bensì di vetro di Murano. Oppure, l’origine della parola gazzetta, dal nome della moneta con la quale si comprava il giornale o foglio d’informazione d’epoca settecentesca.

Analizzate centinaia di testate

Ma ciò che il libro rappresenta, al di là delle notizie e dai tanti dati utili per ricercatori, studenti e per tutti coloro che intendono aprofondire l’argomento, viste le centinaia di testate citate e analizzate, si tratta di un riferimento chiaro all’evoluzione del pensiero in questa parte d’Europa. L’elaborazione del quotidiano permette di inquadrare il peso delle varie epoche. Consideriamo, infatti, che si tratta, dal ‘700 ad oggi, di secoli di grande accelerazione storico-sociale, industriale ed economica. La nascita degli Stati e il loro consolidamento, la nascita delle ideologie, le due guerre mondiali.
“Camminiamo sulle spalle di giganti“ – ha sottolineato Giuricin -, molte delle spinte che oggi ci aiutano a considerare il presente sono state già enunciate nel passato, da grandi personaggi di cui è ricca la nostra storia regionale, che vanno rivalutati, riconsiderati perché possono offrire una chiave di lettura della realtà in quest’istante”.
Per cui, parlando della stampa con Rossana Poletti, è stato possibile riflettere sul ruolo dei giornali nei momenti che hanno segnato l’evoluzione del territorio, sia in epoca austro-ungarica, a Fiume ai tempi di D’Annunzio, all’epoca della proclamazione a Trieste delle Leggi razziali o delle polemiche sul Trattato di Osimo. Il ruolo della stampa, inoltre, nel sostegno del regime comunista di Tito nell’ex Jugoslavia, ma anche il grande supporto nel mantenimento della visibilità e della legittimità della componente italiana sul territorio.
Molti giornali rappresentano ancora oggi la continuità di riviste e quotidiani famosi nel passato e quindi impegnano a una presa di coscienza sull’importanza di mantenere un rapporto di rispetto nei confronti di quelle tematiche sulle quali si basa oggi l’Europa: il rispetto delle diversità come esempio di ricchezza.

Produzione giornalistica ricca

Il volume è il quindicesimo nella Collana “Etnia” del Centro di ricerche storiche di Rovigno. L’opera, anche per quanto concerne la presenza italiana nelle terre di riferimento, vuole percorrere l’itinerario, ampio e ben radicato nel tempo, di una produzione giornalistica ricca di voci plurime, che parte dal periodo austro-ungarico; si radica nel periodo italiano, dal 1918 al 1943; lotta negli anni della Resistenza fino al Trattato di pace, dal 1943 al 1947; drammaticamente fa i conti con la realtà storica degli anni difficili del secondo dopoguerra; trova un grande risveglio e una propria ricomposizione già a partire dagli anni Sessanta; si rinnova e si trasforma in senso più ampiamente democratico nella difficile transizione verso la democrazia, fino al nuovo corso che prende un avvio più strutturato negli anni Novanta con la costituzione dell’Unione Italiana, che nasce frutto di grandi attese e di grandi speranze.

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