I documenti di cittadinanza raccontano una Fiume sconosciuta

L’evento espositivo fa parte del progetto più ampio «Un monte di cultura» che riunisce gli enti operanti nella fascia verde del parco di Nikola Host e nel suo circondario

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I documenti di cittadinanza raccontano una Fiume sconosciuta

Le leggi che regolano i diritti di cittadinanza e i doveri di ogni singolo cittadino non sono sempre state aperte e flessibili, ma a essere sinceri non lo sono nemmeno adesso per la maggior parte dei Paesi. C’è sempre un velo di elitismo ed esclusività che avvolge i criteri da adempiere per ottenere quello che una volta era il diploma di cittadinanza, una vera e propria pergamena con il sigillo del Consiglio cittadino.

 

Fiume è stata particolarmente rigida e restia a dare tali diritti a chi non era nato in città e spesso la consegna della carta era preceduta dal versamento di un’ingente somma di denaro.
Tutti questi dati ci sono noti grazie alle carte e ai documenti di cittadinanza conservati nel Museo di Marineria e Storia del Litorale croato e nell’Archivio di Stato di Fiume entrati a far parte della mostra “Il domicilio fiumano o come diventare cittadino di Fiume”.
A presentare la mostra, che fa parte del più ampio progetto “Un monte di cultura”, sono stati gli organizzatori tra cui Nikolina Radić Štivić, direttrice del Museo, Markus Leideck, direttore dell’Archivio di Stato di Fiume nonché autore della mostra a fianco dell’autrice e curatrice Tea Perinčić. All’apertura si sono rivolti ai presenti pure Iva Gobić Vitolović, direttrice del Reparto per il restauro e la conservazione dell’Archivio di Stato, nonché i rappresentanti della Città e della Regione, il sindaco Marko Filipović e la vicepresidente della Regione litoraneo-montana Marina Medarić.

La curatrice e autrice della mostra, Tea Perinčić, ha sfatato il mito della tolleranza fiumana

Un monte di cultura

”Con il progetto ‘Un monte di cultura’- ha spiegato Radić Štivić- abbiamo voluto collegare alcuni enti culturali operanti nella zona verde del Palazzo del Governo e del parco Nikola Host. La mostra che viene inaugurata in occasione della Giornata internazionale degli Archivi e che parla dei diritti di cittadinanza dal XVII al XIX secolo a Fiume ci fa comprendere la complessità dell’ottenimento di tali diritti, ma ci aiuta anche a scoprire tutti i procedimenti di restauro che sono stati effettuati sulle pergamene esposte nella Sala dei marmi del Palazzo del Governo. Vorrei ringraziare anche gli studenti del corso specialistico di Storia e interpretazione del patrimonio, in seno alla Facoltà di Lettere e Filosofia, per averci aiutati ad allestire la mostra svolgendo presso il nostro Museo le loro ore di pratica”.

Le teche con i documenti sono esposte nella Sala dei marmi

Il mito della tolleranza fiumana

Del contenuto della mostra, ovvero dei tipi di diplomi esposti, ha parlato l’autrice, Tea Perinčić, la quale si è soffermata non solo sui dati contenuti nei documenti, ma ha voluto rivelare anche i motivi che stanno alla base della decisione di presentare tali carte ai cittadini di oggi. “Nel mio lavoro di curatrice mi è sempre piaciuto usare i temi storici e i resti a noi pervenuti come oggetti o documenti per smentire alcune opinioni errate nel presente – ha illustrato -. Concretamente, a Fiume vige l’idea che la città sia sempre stata un baluardo di apertura al prossimo e tolleranza, ma le pergamene ci raccontano una storia diametralmente opposta. Vivere a Fiume nel passato non è stato facile ed è stato ancor più difficile ottenere il diritto di cittadinanza, pur vivendovi dieci o più anni e in alcuni casi pur essendovi nato. Tale elitismo è palese nei documenti pervenutici e ci fa capire che la cittadinanza in passato è stata un privilegio riservato a pochi eletti e benestanti. Mi ha fatto piacere lavorare alla realizzazione di quest’esposizione perché reputo che questo tema dia adito a una riflessione più profonda sul nostro rapporto nei confronti degli stranieri e sull’accesso alla cittadinanza per coloro che non sono nati nelle nostre terre”.

Il testo solenne riccamente decorato

Gli archivi, enti di grande importanza

A parlare dell’esposizione, ma anche della Giornata internazionale degli Archivi, che ricorreva ieri, è stato Markus Leideck, direttore dell’Archivio di Stato di Fiume, il quale ha ricordato che la Giornata si celebra dal 2009 e che ogni anno tratta un tema diverso. Negli ultimi tempi l’attenzione si è spostata sul tema della digitalizzazione, motivo per cui anche la mostra in questione si potrà visualizzare in Rete.

Il tema dell’edizione di quest’anno è “Il rafforzamento degli archivi” (Empowering Archives) e mira a sottolineare l’importanza dei grandi archivi contenenti contenuti digitali come fondi digitali, raccolte di materiale d’archivio, laboratori virtuali, presentazione di programmi e modalità di conservazione e utilizzo dei contenuti digitali.

Particolare attenzione verrà data ai contenuti legati ai grandi anniversari croati, come ad esempio il 30.esimo anniversario della proclamazione dell’indipendenza croata (1991), il 50.esimo anniversario della Primavera croata (1971) o il 150.esimo anniversario della Rivolta di Rakovica (1871). Naturalmente, la mostra fiumana viene inserita nel contesto cittadino e dunque verrà presentata ancora una volta in occasione della Giornata di San Vito, il patrono della città, ha dichiarato Leideck. In conclusione il direttore dell’Archivio di Stato di Fiume ha invitato tutti i visitatori non soltanto ad ammirare i diplomi e a leggere la trascrizione del testo ivi contenuto, ma ha sottolineato la bellezza e l’importanza dei sigilli, che presentano i motivi tipici di Fiume come l’aquila bicipite e i Santi Vito e Modesto.

Impossibili le mostre senza il restauro

A parlare del lungo processo di conservazione delle pergamene è stata Iva Gobić Vitolović, direttrice del Reparto per il Restauro e la conservazione dell’Archivio di Stato.

Iva Gobić Vitolović ha rivelato dei dettagli molto interessanti che riguardano il trattamento della carta e la conservazione, nonché il ripristino dell’aspetto originale dei vari documenti.
“L’opinione pubblica viene a contatto con il prodotto finale, ma il procedimento che sta alla base dell’intervento di restauro è molto complesso e solitamente non viene presentato – ha dichiarato -. In occasione dell’apertura di questa mostra abbiamo realizzato un video della durata di una ventina di minuti che illustra nel dettaglio tutte le operazioni fatte sui diplomi esposti, ma anche su altri cento documenti in nostro possesso. Ogni singolo progetto presenta nuove sfide che affrontiamo con gioia e nel rispetto delle norme etiche e del codice deontologico dei restauratori. Vorrei aggiungere ancora che usiamo materiali reversibili, nella speranza che in futuro le nuove tecnologie ci permetteranno di restaurare ancor meglio la carta danneggiata”.
Dopo gli interventi degli esperti un breve ringraziamento è stato porto pure dal nuovo sindaco di Fiume, Marko Filipović, il quale è stato restio ad ammettere che Fiume forse non è stata tollerante come ci piace credere, mentre a proclamare la mostra aperta è stata Marina Medarić, vicepresidente della Regione.

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