Gualtiero Mocenni, Ambasciatore della cultura

L’esposizione è allestita nella Galleria «Alvona» ad Albona e propone dipinti che lo stesso autore definisce delle ricerche nelle quali tutto ciò che è già visto viene scartato

0
Gualtiero Mocenni, Ambasciatore della cultura

“Il proverbio latino secondo il quale nessuno è profeta in patria per me non vale. Io in Istria ho circa 45 sculture di grandi dimensioni, per cui io sì che sono profeta nella mia patria”. Lo ha detto il grande artista Gualtiero Mocenni, scultore, pittore e incisore nato nel 1935 a Pola, venerdì scorso di fronte alla Galleria “Alvona”, nell’ambito della cerimonia d’inaugurazione della sua settima mostra ad Albona, terza negli spazi espositivi della famiglia Šaina. “Sedam slika za sedam desetljeća stvaranja” (Sette dipinti per sette decenni di creatività) è il titolo dell’esposizione, che fino si potrà visitare fino al 6 settembre nella galleria degli Šaina.

 

Promotore dell’arte contemporanea

”Mocenni non è solo un artista figurativo. Egli è l’ambasciatore della cultura e della multiculturalità dell’Istria e di Pola”, ha scritto nell’introduzione alla mostra Eros Čakić, scultore e direttore della Galleria civica di Pola, il quale ha parlato di Mocenni, del suo lavoro e dell’amicizia con Gualtiero e suo figlio Simone anche ad Albona. Sottolineando l’importante ruolo dell’autore, il quale dal 1956 vive e lavora in Italia, a Milano, nei rapporti culturali italo-croati e rilevando la sua attività di “promotore dell’arte contemporanea di Pola, dell’Istria e della Croazia in tutto il mondo”, Čakić ha confermato che l’esposizione albonese è una versione della mostra dedicata ai settant’anni della carriera artistica di Mocenni che era allestita negli anni scorsi a Pola. Ciascuno dei lavori esposti rappresenta un decennio nella carriera artistica dell’artista polese, compreso quello raffigurante la scultura intitolata “L’arco di trionfo improbabile”, collocata nel Parco sculture di Dubrova e realizzata da Mocenni nel 1987 nell’ambito del Simposio mediterraneo di scultura, uno dei più di 50 simposi di scultura a cui il rinomato artista polese ha partecipato finora in varie parti del mondo.

Alcuni dei visitatori nei giorni scorsi nella Galleria “Alvona”

Una traccia indelebile

Secondo Čakić, Mocenni, il quale ha lasciato una traccia indelebile in “ogni periodo o evento significativo nella recente storia culturale di Pola”, può essere definito come uno dei fondatori della nuova arte figurativa nella sua città natale e in Istria. Non “ha mai trascurato né dimenticato la sua terra natia nonostante” abbia trascorso la maggior parte dei decenni scorsi all’estero, creando ed esponendo dappertutto. Stando a Čakić, il risultato del lavoro fatto da Mocenni finora potrebbe indurre a pensare che si tratti di un artista che è appena agli inizi, non alla fine, della sua carriera. “Nella mia vita ho realizzato sculture in diverse parti del mondo, in Messico, a Cuba, negli Stati Uniti, a Dubai, in Siria… Però la maggior parte delle mie sculture si trova tra Croazia e Italia”, ha detto l’artista, il quale trascorre una parte dell’anno a Pola.

Valter Glavičić, Gualtiero Mocenni, Alisa Šaina ed Eros Čakić

La rivisitazione, l’impronta

Ha ricordato di essersi dedicato alla scultura negli anni ‘70, “dopodiché il lavoro della scultura ha influenzato la pittura”. “Io non mi occupo di produzione di quadri, io faccio quadri che sono delle ricerche. Ogni volta c’è qualcosa di nuovo che mi interessa e che entra a far parte del mio lavoro, mentre qualcosa di già visto viene automaticamente scartato. Adesso è iniziata una nuova fase, che ha una tematica molto interessante – la rivisitazione, il reperto, l’impronta. Finora ho creato una ventina di dipinti. Quando sarà più avanti, li proporrò in una mostra. Sarà il mio ottavo ciclo di pittura, per gli ottant’anni di attività”, ha dichiarato Mocenni.

L’ingresso alla galleria

L’interessante vita dell’artista

Alis Šaina, la quale con il marito Vinko gestisce la Galleria “Alvona”, ha ricordato alcuni momenti dell’interessante vita dell’artista (chiamato da molti amici “il grande Valter”), compresa la sua partenza per l’Italia, oltre al soggiorno nel campo di raccolta profughi di Laterina, nel luogo del quale sarà collocata una scultura di Mocenni, che l’artista è stato invitato a realizzare dal sindaco della stessa realtà italiana. Nel congratularsi con Mocenni, il sindaco di Albona Valter Glavičić ha ricordato le origini della famiglia dell’artista, il cui bisnonno era di Bolobani, un villaggio vicino a Pedena.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display