Gli studenti sono il futuro dell’«Ivan de Zajc»

Gli ensémble del Balletto e del Dramma Croato hanno incontrato i giovani della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume illustrando ai presenti l'importanza della loro partecipazione alle produzioni teatrali

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Gli studenti sono il futuro dell’«Ivan de Zajc»
I ballerini danzano dinanzi agli studenti. Foto: Roni Brmalj

Il futuro del TNC “Ivan de Zajc” di Fiume, proprio come il futuro di tutti gli enti culturali, sta nei giovani, ovvero nelle nuove generazioni che abbasseranno l’età media del pubblico, attualmente fissa a quota 60. Per attirare a Teatro la popolazione studentesca il Balletto e il Dramma Croato hanno incontrato ancora una volta gli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume, i quali hanno potuto scoprire cosa c’è in questo momento sul cartellone teatrale e come maturare degli sconti sul prezzo del biglietto.

Ci vuole costanza
Renata Carola Gatica, direttrice del Dramma Croato, si è rivolta ai ragazzi spiegando l’importanza della loro presenza in platea e di un incontro con le produzioni, sia per bambini che per adulti. “Il Teatro si rivolge ai giovani e li invita a rompere il ghiaccio e provare l’emozione di uno spettacolo dal vivo – ha affermato -. Siamo tutti abituati ai contenuti di Netflix, da fruire a casa e senza dover avere alcun contatto umano, ma io vi garantisco che un evento teatrale trasmette molte più emozioni. All’inizio andare a teatro è un po’ come andare in palestra. Non si ha voglia, ma ci si prepara lo stesso e una volta che si è lì si apprezza lo sforzo e si inizia a provare piacere di essere venuti. Gli spettatori devono essere costanti per poter sviluppare un proprio gusto del bello e per poter imparare ad apprezzare i diversi aspetti degli spettacoli e i diversi ensémble dello ‘Zajc’. Per questo motivo vi invito a cogliere l’occasione ed approfittare degli sconti per gli studenti e a recarvi a Teatro per vedere una delle produzioni attualmente in programma”, ha concluso Carola Gatica.

In primo piano Aleksandra Stojaković Olenjuk ed Edi Ćelić.
Foto: Roni Brmalj

A passo di danza
I primi a parlare con gli studenti sono stati i ballerini che impersonano Romeo e Giulietta nell’omonima pièce, con musica di Sergej Prokofjev, ovvero Nicola Prato e Maria Matarranz de las Heras, nonché la ballerina rumena Marta Voinea Čavrak, che nello spettacolo interpreta la madre di Giulietta.
“Il lavoro di ballerino allo ‘Zajc’ presenta numerose sfide – ha spiegato Prato -, in quanto ci dobbiamo costantemente adeguare ai cambiamenti di repertorio e di stile. ‘Giulietta e Romeo’ è un progetto molto impegnativo dal punto di vista dell’esecuzione, ma la musica trasmette molte emozioni, tra cui non solo l’amore, ma anche il desiderio di vendetta e rende anche il nostro lavoro più semplice. A differenza del teatro classico, in questa pièce i ballerini si mescolano al pubblico, grazie a delle piattaforme collocate nella platea”.
Matarranz de las Heras ha aggiunto che per lei è stato difficile trasmettere con i movimenti del proprio corpo il passaggio dallo stato di innocenza alla tragedia, ma che la musica ha reso tutto più facile e spontaneo, mentre Marta Voinea Čavrak ha illustrato quanto sia stato difficile per lei interpretare un personaggio così crudele e negativo come lo è la signora Capuleti.
Dopo la presentazione dei ballerini e degli spettacoli, il pubblico ha eseguito alcune mosse di danza dalla scena in cui Romeo incontra per la prima volta Giulietta e scatta la scintilla dell’amore.

Gli studenti a lezione di… danza.
Foto: Roni Brmalj

Un teatro classico di stampo moderno
Per quanto riguarda la produzione del Dramma Croato, gli attori Edi Ćelić e Aleksandra Stojaković Olenjuk hanno eseguito una scena della commedia “La dodicesima notte, o quel che volete” di William Shakespeare.
Carola Gatica ha introdotto il tema dello spettacolo shakespeariano spiegando che dopo il biennio pandemico il Teatro cerca di proporre spettacoli che facciano ridere o che abbiano elementi umoristici, per tirare su il morale del pubblico. Shakespeare è stato una scelta ponderata perché soltanto i grandi teatri possono permettersi spettacoli di questo genere e soltanto dopo essersi affermati.
Per quanto riguarda il tema del pezzo, ovvero gli scambi di persona e i travestimenti, Ćelić e Stojaković Olenjuk hanno spiegato che si tratta di elementi tipici del teatro inglese del XVII secolo, ma che visti nell’ottica moderna delle teorie di genere e della fluidità di genere possono assumere connotati nuovi. L’umorismo scaturisce anche dai giochi di parola e gli spettatori non sono mai osservatori passivi, ma vengono incoraggiati a partecipare e analizzare le scene.
“Shakespeare ci invita a chiederci chi siamo noi – ha puntualizzato Stojaković Olenjuk – e se l’abito faccia il monaco. Vediamo, infatti, che i personaggi travestiti possono raggiungere traguardi che sennò sarebbero loro preclusi”.
Carola Gatica ha concluso condividendo la sua esperienza personale di donna in un Paese straniero e ha dichiarato che effettivamente le donne nella nostra società devono comportarsi da uomini se vogliono riuscire e finché ci sarà questo divario tra i sessi, Shakespeare continuerà a fare ridere e a proporre temi su cui riflettere.
Alla fine dell’incontro gli studenti sono stati invitati a guardare il monodramma “Lolipop” di Nataša Antulov e Aleksandra Stojaković Olenjuk, che andrà in scena venerdì 20 e sabato 21 al Dram(m)a Centar dello “Zajc”.

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