
Interessante e molto originale la mostra allestita presso gli spazi dell’Alliance française a Spalato. L’esposizione è intitolata “Strumenti musicali orientali II” ed è stata progettata dallo scultore accademico Stipan Kujundžić. L’allestimento della mostra offre la visione di quindici strumenti musicali poco conosciuti al pubblico europeo e riprodotti come in originale dallo scultore. Questi strumenti musicali appartengono alla famiglia musicale dei cordofoni e sono stati realizzati dall’artista dopo lunghi anni di ricerca e studio sul patrimonio strumentale popolare e musicale dei Paesi dell’Estremo Oriente e del Vicino Oriente. Gli strumenti orientali a prima vista sembrano parenti vicini e lontani dei violini, dei mandolini e di altri strumenti a corda o a pizzico appartenenti alla cultura strumentale occidentale. Si possono ammirare gli strumenti come una dombra proveniente dalla Mongolia, il saz turco, il tar, uno strumento usato in Iran, Armenia, Georgia e Azerbaigian. In un angolo della sala si possono osservare il rabab dell’Azerbaigian, il violino kobyz, la viola kobyz, usati in Kazakistan, il masenqo suonato in Etiopia, il kabak kemane noto in Turchia e ancora il morin khuur proveniente dalla Mongolia, il sarod, strumento suonato in India e infine i due strumenti come il qeychak e il qeychak basso utilizzati in Iran. L’artista ha costruito gli strumenti mediante materiali fedeli ai modelli originali, ma nella forma, nel design e nella decorazione si vede un’impronta individuale artistica dello scultore. I materiali per costruire gli strumenti utilizzati dall’artista sono vari. Quelli in legno usati sono il corniolo, il melo, il gelso, il pesco, il pioppo, il frassino, l’abete, il pino bianco, il bosso, la quercia e il legno di noce. La zucca tagliata, svuotata e fatta a metà viene spesso usata come cassa di risonanza e ricoperta nel rigonfiamento vuoto da una membrana di capra o di pelle di mucca. Altri materiali usati sono le ossa di montone o di mucca insieme alle pelli e i crini di cavallo usati per gli archi. Le corde degli strumenti sono in nylon, in budello animale o metallo. Gli strumenti oltre ad essere ammirati come eleganti opere d’arte scultoree possono essere suonati, pertanto l’artista non ha trascurato la funzione primaria dello strumento, quello di produrre il suono. Stipan Kujundžić, artista nato nell’era della tecnologia, in questa mostra propone al pubblico il suo legame con la natura. Sei delle opere dell’artista sono esposte in spazi pubblici nazionali. Qui va ricordato il busto di Orson Wells creato in collaborazione con l’artista Oja Kodar ed esposto nel quartiere di Brodarica a Spalato. L’artista ha frequentato a Spalato la Scuola di Arte applicata e nel 2001 si è laureato in scultura, presso l’Accademia di Belle arti dell’Università di Spalato. La mostra può essere visitata fino al 1mo settembre prossimo.

Foto: DAMIANO COSIMO D’AMBRA

Foto: DAMIANO COSIMO D’AMBRA

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