Giuseppe Tartini: promuoverne l’eredità oltre i confini della realtà CNI

Nell'ambito del progetto Interreg Tartini bis, Capodistria e Pirano hanno ospitato una serie di eventi dedicati alla produzione del Maestro delle Nazioni

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Giuseppe Tartini: promuoverne  l’eredità oltre i confini della realtà CNI
Il workshop presso Palazzo Gravisi Buttorai. Foto Elena Ricardi Di Netro

Un’eredità lunga, quella del Maestro delle Nazioni, Giuseppe Tartini, che continua a unire giovani musicisti, grandi maestri e un pubblico transfrontaliero di studiosi e appassionati. Tra sabato, domenica e lunedì scorsi a Capodistria e Pirano sono stati organizzati due eventi, suddivisi in diversi appuntamenti, nell’ambito del progetto Interreg Tartini bis che unisce il Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste, il Comune di Pirano, l’Unione Italiana, la Fondazione Luigi Bon, la società Zeleni Kras e il Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello” di Venezia nella promozione dell’eredità del Maestro delle Nazioni.

Workshop e concerto

Durante il fine settimana, si è tenuto a Capodistria l’evento “Esplorando Tartini”, organizzato dall’Unione Italiana in collaborazione con la Scuola di Musica locale e sotto la consulenza artistica del prof. Giulio D’Angelo, docente del Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste. Sabato, presso la sede della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio”, il musicologo dell’Università di Lubiana Nejc Sukljan, ha aperto i lavori con una presentazione dedicata alla vita e alle composizioni di Tartini, sottolineando il suo impatto sullo sviluppo che la musica barocca ha avuto nei decenni successivi. I partecipanti, circa venti studenti della Scuola di Musica tra i 13 e i 17 anni, hanno avuto la possibilità non solo di approfondire le tecniche esecutive del periodo, ma anche di comprendere meglio il contesto storico e culturale in cui Tartini ha vissuto e operato. I giovani, che durante l’anno sono seguiti dagli insegnanti Sonja Horvat, Tinkara Marinac, Ziga Cerar, Ina Lorbek, Antonije Hajdin e Igor Švarc, hanno poi potuto mettere in pratica le nozioni apprese, dando loro voce con violini, viole e violoncelli. Domenica, la Sala Nobile del Museo Regionale di Capodistria ha ospitato l’esibizione finale, durante la quale i ragazzi hanno presentato gli arrangiamenti delle partiture studiate nel fine settimana.

Incluso un pubblico giovane

Il pubblico, accolto dal presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, dal direttore della Scuola di Musica, Iztok Babnik, e dagli stessi Sukljan e D’Angelo, ha assistito a una performance che ha visto anche l’intervento di quattro talentuose musiciste della Tartini Cross Border Youth Orchestra. Le musiciste Milica Orlić, Mihaela Peca, Dijana Arsova al violino e Iva Vilić al violoncello, provenienti da Serbia, Slovenia, Macedonia e Bosnia ed Erzegovina, hanno offerto il loro supporto, accompagnando i giovani colleghi durante il concerto. Tremul ha sottolineato come l’evento abbia rappresentato molto più di un semplice momento artistico, offrendo a un target giovanile l’opportunità di confrontarsi con il genio di Giuseppe Tartini e rafforzando i legami culturali e linguistici tra le comunità di diversi Paesi. Il presidente dell’UI ha infatti evidenziato l’importanza di promuovere l’eredità di Tartini oltre i confini della realtà della CNI, raggiungendo un pubblico giovane e internazionale. “Attraverso la musica, siamo riusciti a trasmettere un messaggio di collaborazione, amicizia e pace, in un momento storico in cui questo risulta particolarmente importante”, ha sottolineato, per poi ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa, compresi i volontari italiani del Servizio Civile presso l’Ufficio Europa, che con il loro entusiasmo e impegno hanno giocato un ruolo cruciale nell’organizzazione dell’evento.

Maurizio Tremul presenta il concerto presso il Museo Regionale. Foto MAriangela Pizziolo

Nuovi spunti di ricerca

Oggi, lunedì 14 ottobre, invece, il convegno scientifico “Giuseppe Tartini. Nuove fonti, nuove prospettive di ricerca”, tenutosi a Pirano, ha rappresentato un’importante occasione di approfondimento sul legame tra il compositore e la sua eredità musicale. Organizzato dal Comune di Pirano nell’ambito di “Tartini Bis”, l’evento ha visto la partecipazione di una quindicina di esperti provenienti da diverse istituzioni accademiche, accolti in Casa Tartini dalla responsabile del progetto Kris Dassena, dal vicesindaco Christian Poletti e da Ugo Poli del Conservatorio di Trieste. Sergio Durante dell’Università di Padova ha aperto il convegno con la proposta di una cronologia commentata sugli studi tartiniani dal 2012 al 2024, ponendo poi la domanda su come sfruttare in futuro le scoperte attuali. La relatrice Cristina Scuderi ha presentato il progetto internazionale “Tartinians in Europe: The School of nations and its networks”, recentemente finanziato dal fondo austriaco per la ricerca scientifica, per un importo di oltre un milione e mezzo di euro. Scuderi ha condiviso riflessioni tecniche e contenutistiche sull’iniziativa, che coinvolgerà una quindicina di collaboratori da Austria, Germania, Svizzera e Slovenia nei prossimi tre anni, evidenziando l’importanza della collaborazione internazionale nello studio delle opere di Tartini e l’opportunità di approfondire le sue influenze in Europa. Nejc Sukljan ha parlato della digitalizzazione del Fondo Tartini di Pirano, un progetto realizzato proprio nell’ambito del programma Interreg Tartini Bis. Ha descritto il processo di digitalizzazione dei documenti custoditi nell’Archivio regionale di Capodistria, evidenziando come questa iniziativa non solo preservi le fonti storiche, ma renda anche più accessibili i materiali ai ricercatori attraverso una pubblicazione online. Giulio D’Angelo, insieme a Alessio Mereu della società triestina Divulgando, ha presentato il rinnovato sito web discovertartini.eu, che offre una risorsa digitale ampliata per gli studiosi di Tartini. Ha illustrato come il sito, anch’esso finanziato dal progetto Interreg Tartini Bis, presenti nuove funzionalità di ricerca e un catalogo aggiornato di tutte le opere, permettendo anche un accesso più semplice a materiali che potrebbero altrimenti rimanere inaccessibili. Gli altri interventi hanno trattato una varietà di argomenti, come il revival dei concertoni di Giulio Meneghini, l’analisi delle sonate pasticcio di Tartini e l’importanza delle edizioni a stampa delle sue opere. È emersa una chiara volontà di approfondire non solo la sua biografia e il suo insegnamento, ma anche la trasmissione delle sue opere nel tempo, analizzando fonti e autori contemporanei. Il convegno ha rappresentato un’importante piattaforma di scambio e riflessione, promuovendo una nuova era di ricerca sul Maestro che si fonda sulla collaborazione internazionale, l’innovazione tecnologica e l’analisi critica delle fonti storiche.

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