«Giroscopio» per una cultura vicina ai cittadini

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«Giroscopio» per una cultura vicina ai cittadini

FIUME | Da diverso tempo regna un clima d’insoddisfazione tra gli operatori della scena culturale indipendente a causa dell’instabilità che pervade nella concessione degli spazi pubblici della Città, quali la Filodrammatica, il Palach e la Casa di Cultura Croata di Sušak (HKD). La causa di questa incertezza è da ricercare nell’assenza di una precisa e continuata produzione culturale, ma anche nel calo d’interesse per le attività culturali e nell’insufficiente partecipazione della cittadinanza nei processi di pianificazione e realizzazione delle attività. Una possibile soluzione a risolvere tali contenziosi arriva tramite il progetto “Giroscopio – partenariato pubblico civile nella gestione degli spazi culturali”, presentato ieri in sede di conferenza stampa al Centro culturale giovanile “Palach”. A parlare delle particolarità e dei propositi dell’iniziativa sono stati il capodipartimento alla cultura della Città di Fiume, Ivan Šarar, e i presidenti delle associazioni “Drugo more” e “Molekula”, rispettivamente Davor Mišković e Luka Rodela.

“Giroscopio” è uno dei 34 progetti che sono stati valutati positivamente al Concorso “La cultura in centro – Sviluppo del partenariato pubblico-civile nella cultura”, promosso nell’ambito del Programma operativo “Risorse umane 2014-2020” e per il quale il progetto fiumano ha ottenuto l’importante finanziamento di 2milioni e 416mila kune, di cui la maggior parte, 2milioni e 53mila kune, è stanziata dall’Unione Europea, mentre il restante, di 362mila kune, dal Ministero della Cultura della Repubblica di Croazia.
Come illustrato, lo scopo del progetto è di raggiungere una maggiore efficienza nell’utilizzo degli spazi pubblici, quelli di proprietà della Città, attraverso un partenariato pubblico-civile nella loro amministrazione. Nel raggiungere tale meta, le associazioni coinvolte – in primis “Drugo more” che è portatrice del progetto – mirano a prendere in esame tre possibili modelli, di cui, dopo un periodo di prove e analisi, sarà scelto quello con la maggiore efficienza. Nel preciso si tratta di una gestione congiunta tra le organizzazioni di società civile e la Città di Fiume come primo modello; la partecipazione delle organizzazioni di società civile, cittadine e altri rappresentanti nell’amministrazione programmatica delle istituzioni culturali della Città come secondo punto; e, infine, la partecipazione della cittadinanza nella creazione e attuazione delle attività culturali quale terzo e ultimo scenario. Il tutto svolto con l’obiettivo finale di includere quanto più la cittadinanza nella sfera della produzione culturale, cosa che implica anche una migliore qualità di vita e favorisce lo sviluppo democratico, sociale ed economico.

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