
Ha fatto tappa alla Sala della Dieta istriana di Parenzo il concerto “Oltre i confini” della CEMAN Orchestra, con i suoi giovani talenti musicali europei, che vede capofila il Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste con il cofinanziamento del MUR-Ministero dell’Università e della ricerca e il sostegno dell’InCE, Iniziativa Centro-Europea. I 47 virtuosi sono stati scelti tra le eccellenze delle istituzioni di Alta Formazione musicale del Centro Europa. I giovani musicisti fuoriusciti dalla selezione rappresentano 16 Accademie Musicali di 12 Paesi dell’Europa Centro-orientale: dall’Ucraina alla Serbia, dall’Albania alla Romania, Ungheria, Bosnia Erzegovina, Slovenia, Croazia, Moldavia, Montenegro, Slovacchia e Italia. Partecipano le Accademie di Tirana, Banja Luka, Belgrado, Bologna, Bratislava, Bucarest, Budapest, Cetinje, Chisinău, Kiev, Novi Sad, Lubiana, Sarajevo, Trieste, Udine e Zagabria.
“Beyond the Borders – Oltre i confini” s’incentra sulle monumentali musiche di Mozart, Beethoven e Paganini. Dopo il primo concerto, tenutosi a Trieste, giovedì sera l’Orchestra ha fatto tappa a Parenzo, mentre ieri sera si è esibita a Grisignana.La prossima tappa croata è Koprivnica, dopodiché la CEMAN Orchestra proseguirà il suo tour a Budapest e Bratislava per terminare a Praga il 9 ottobre. Un viaggio musicale questo, nelle città più rappresentative della Mitteleuropa nel segno della comune appartenenza europea, con alla dirigenza il Maestro Olsi Qinami, direttore stabile e musicale della London City Philharmonic, che a Praga sarà sostituito da Romolo Gessi, direttore musicale della CEMAN Orchestra.
Lunghi e scroscianti applausi hanno accompagnato l’esibizione parentina, iniziata con l’ouverture alle Nozze di Figaro di Wolfang Amadeus Mozart, tra le più celebri del panorama musicale operistico settecentesco. Di Ludwig van Beethoven è stata proposta l’ouverture de Le creature di Prometeo, l’unica musica per balletto scritta dal celebre compositore. È stata eseguita poi la Danza ungherese n.6 di Johannes Brahms, scelta tra le 21 opere di questo genere del compositore. A seguire la Danza Albanese n. 12 di Toma Gaqi, per concludere con la celebre Quinta sinfonia in do minore, Op.67 di Beethoven, con l’immancabile bis.
Il progetto CEMAN è sorto nel 2016 e la Ceman Orchestra opera con grande successo dal 2018. In questi anni s’è presentata in prestigiose sedi internazionali, collaborando con solisti del calibro di Eleonora Hil, Giada Visentin, Momchil Pandeev, Beatrice Fitocarev, Ion Mosneaga, Adelajd Zhuri e affermati direttori d’orchestra: Jasenka Ostojić, Romolo Gessi, Deyan Pavlov e Denis Ceausov.
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