
La cura della lingua è uno dei fondamenti della nostra società e delle scuole. Per una comunità nazionale come la nostra, la cosa è di basilare importanza per conservare e tramandare il nostro patrimonio e la nostra presenza. Proprio per questo motivo, quasi mezzo secolo fa, sono state avviate le gare di lingua italiana per le scuole CNI, inizialmente quelle elementari, che ogni anno si svolgono in un luogo diverso. Da una ventina d’anni vi partecipano anche le Scuole medie superiori. Quest’anno a ospitare la Gara di lingua italiana è stata la Scuola elementare italiana “Bernardo Parentin” di Parenzo.
Su organizzazione del mensile “Arcobaleno”, alla Scuola di Riveta si sono presentati 38 alunni di 14 Scuole elementari e 33 di 7 medie superiori, accompagnati dai rispettivi insegnanti. Gli studenti della SMSI di Rovigno si trovano in questi giorni in gita a Roma, perciò per loro è stata organizzata la partecipazione a distanza, dalla Città eterna.

Tramandare l’idioma
A tutti, la Scuola ospitante ha preparato una bella accoglienza con lo spettacolo che si rifà a un’interpretazione moderna della fiaba di Cappuccetto Rosso, con l’azione che si svolge a Parenzo e nel Parentino. Ha salutato i partecipanti la direttrice della “Bernardo Parentin”, Ester Zarli, felice d’accogliere la Gara nella sua Scuola. “Oggi – ha detto Zarli – celebriamo la nostra bella lingua, ricca di storia, di cui dobbiamo averne cura e tramandarla alle generazioni future. La lingua è un strumento potentissimo per esprimere sensazioni, paure, pensieri, comunicare, costruire ponti, abbattere barriere, stare insieme, come noi oggi a Parenzo”.
È intervenuto alla cerimonia inaugurale pure il vicesindaco in quota CNI di Parenzo, Ugo Musizza, sempre vicino alle problematiche scolastiche e alla “Bernardo Parentin”. Musizza ha portato i saluti del sindaco Loris Peršurić. “State facendo un atto molto utile alla nostra cultura, alla nostra lingua, la più bella del mondo, alle nostre tradizioni e alle nostre sane radici istriane”, ha detto Musizza, rivolgendo il suo caloroso abbraccio ai presenti. Patrizia Pitacco, titolare del settore Istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, ha salutato i presenti in rappresentanza dell’UI.
Alla giornata era presente anche Gianfranca Šuran, consulente superiore dell’Agenzia per l’educazione e la formazione (AZOO).

I temi per le SEI…
Dopo la presentazione, da parte delle Commissioni giudicatrici, dei temi e delle modalità di gara, le competizioni hanno avuto inizio. A ognuno dei partecipanti è stato assegnato un codice, per favorire la segretezza. I frequentanti le Scuole elementari hanno trattato i seguenti temi: “La tecnologia e io: amica o nemica? Rifletti sull’impatto della tecnologia nella tua vita quotidiana”, “L’importanza della gentilezza e dell’empatia nelle relazioni interpersonali. Questi atteggiamenti e i piccoli gesti hanno il potere di rendere il mondo migliore?”, “Un viaggio nel mondo dei sogni: la mia avventura in un universo parallelo. Potrai incontrare personaggi fantastici, affronterai sfide inusuali e scoprire nuove abilità”.

…e quelli per le SMSI
Gli studenti delle SMSI hanno potuto scegliere tra “Essere giovani nell’era dell’intelligenza artificiale: una nuova alleata o una minaccia per il futuro della creatività e l’ingegno umano?”, “In una società economicamente globalizzata, la diversificazione dei mercati e la produzione locale è possibile? Sfide e prospettive di un’economia sostenibile”, “La scuola del futuro: quali sono i cambiamenti da affrontare per rispondere meglio alle sfide del XXI secolo?” Questi ultimi hanno avuto a disposizione tre ore per scrivere i loro temi, quelli delle elementari un’ora e mezza.
E mentre gli alunni erano impegnati nelle rispettive gare, per i loro docenti e accompagnatori è stata organizzata la visita guidata ai monumenti storico-artistici del nucleo storico parentino. Dopo il pranzo, la giornata è terminata con la consegna degli attestati di frequenza. La premiazione avverrà in una delle prossime occasioni d’incontro.

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