
È partito ieri il 57esimo Seminario itinerante triennale regionale italiano, progetto realizzato grazie alla cooperazione della Regione Friuli Venezia Giulia, dell’Università Popolare di Trieste, del Consolato Generale d’Italia a Capodistria, della Comunità Autogestita Costiera della Nazionalità Italiana e dell’Istituto dell’Educazione della Repubblica di Slovenia, in collaborazione con l’Unione Italiana; tra gli enti patrocinanti l’Università degli Studi di Trieste e il Comune di Gorizia. Il Seminario – che toccherà vari luoghi del Friuli Venezia Giulia – vede la partecipazione di più di 30 docenti delle scuole con insegnamento della lingua italiana di Slovenia, Croazia e Montenegro.

Alla scoperta del territorio
Nella giornata di ieri, dedicata all’esplorazione del territorio di Tarvisio, i partecipanti sono stati accompagnati dall’esperta guida turistica della regione, Antonella Comelli, che si è unita alla folta comitiva fin dalla partenza, avvenuta di prima mattina a Trieste. I presenti sono dapprima arrivati a Cave del Predil, frazione del Comune di Tarvisio, dove hanno visitato l’ex miniera di Raibl – ora aperta al pubblico come Parco Internazionale Geominerario – e il relativo museo. La miniera di Raibl – costituita da un reticolo di 120 chilometri di gallerie disposte su 19 livelli, che scendono fino a 520 metri di profondità – è stata per secoli una delle più importanti miniere europee di piombo e zinco ed è stata chiusa nel 1990, diventando da allora un luogo di memoria del lavoro operaio e una meta turistica dell’area. I partecipanti hanno potuto visitare alcuni degli spazi all’interno della roccia, percorrendo parte delle gallerie un tempo utilizzate dai minatori. Una volta usciti dalla miniera, la visita si è appunto spostata presso la Mostra della tradizione mineraria di Raibl, che ripercorre la storia della località e dei suoi abitanti in relazione alle attività minerarie, attorno alle quali ha girato per secoli l’economia non solo della frazione ma anche della più ampia area. I partecipanti si sono poi imbarcati in una cabinovia che li ha portati sulla cima del Monte Lussari, nelle Alpi Giulie, la cui vetta di 1.790 metri veglia sul territorio di Tarvisio. Sul Monte è stato possibile assaporare un ricco pranzo con piatti tipici della tradizione locale per poi fare un giro del borgo costruito proprio sulla cima, il cui santuario è meta di pellegrinaggio. Alla fine della giornata i partecipanti si sono recati a Udine dove in serata si è tenuta la presentazione dell’esperienza al Premio Letterario “Magna Capitana 2025”, a cura della professoressa Chiarastella Fatigato e della dottoressa Milena Tancredi.

Un totale di 30 professori
Dalla Slovenia partecipano al Seminario un totale di 16 docenti – 12 provenienti da scuole con lingua d’insegnamento italiana e 4 docenti di lingua italiana da scuole con lingua d’insegnamento sloveno – delle città di Capodistria, Isola e Pirano. Dalla Croazia partecipano invece un totale di 14 docenti da scuole con lingua d’insegnamento italiano delle città di Pola, Fiume, Cittanova, Buie e Rovigno. Infine per il Montenegro partecipano tre docenti di lingua italiana delle città di Podgorica e Nikšić. L’entusiasmo e la curiosità dei partecipanti sono ben visibili: del resto questo Seminario rappresenta un’occasione unica di arricchimento e di scoperta di un territorio ricco quale il Friuli Venezia Giulia, terra di confine – e per molto tempo contesa – dalla storia complessa e intricata. Provenienti da realtà diverse, questo Seminario fornirà ai docenti l’opportunità per preziosi confronti e interscambi sia professionali che personali, e allargherà le loro conoscenze grazie a varie lezioni dedicate a temi diversi.
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