«Francamente». La necessità di lottare sempre per la libertà

Alla Comunità degli Italiani «Fulvio Tomizza» è andato in scena lo spettacolo della connazionale Petra Blašković dedicato a un grande personaggio come Franca Rame

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«Francamente». La necessità di lottare sempre per la libertà
L’attrice Petra Blašković. Foto: NICOLE MISON

Una voce spesso scomoda, per molti antipatica, difficile quella di Franca Rame. Una voce che però non si è mai piegata ai diktat del potere ed è stata sempre dalla parte dei più deboli, della giustizia e della libertà. L’attrice, drammaturga e politica è stata una figura di spicco della vita culturale italiana, consapevole che il teatro è un luogo in cui le persone vanno per divertirsi, ma dal quale escono coscienti, con nuovi spunti di riflessioni da elaborare. Rame è stata un personaggio poliedrico, arduo da etichettare e da confinare entro certi standard. Consapevole delle mille sfaccettature di questa donna eccezionale, la regista e pedagoga teatrale Petra Blašković ha proposto presso la Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” di Umago lo spettacolo “Francamente” dedicato appunto a Franca Rame.
Le due figure, oltre a essere due attrici, sono legate anche dal mondo dei burattini, infatti, entrambe hanno dedicato parte della loro carriera alle marionette. Franca è nata in una famiglia di burattinai e, assieme ai suoi genitori, fin dai primi giorni ha fatto parte di questo mondo. Ed è proprio da qui che inizia il racconto messo in scena dalla nostra connazionale, che nel suo spettacolo ripercorre la vita dell’attrice italiana. In questo racconto irriverente ma allo stesso tempo profondo non sono mancati gli anni duri del fascismo, il coprifuoco, per poi passare alle lotte comuniste, senza tralasciare il suo grande amore per Dario Fo e per il figlio Iacopo. A teatro Rame ha dato voce a grandi personaggi femminili, come Medea, ma anche a quelle donne dimenticate nell’ombra, quali le operaie che, oltre ai turni estenuanti, hanno sulle loro spalle tutto il peso della famiglia, o le casalinghe, maltrattate dai mariti “per il loro bene”. Contraddizioni lampanti, a cui il mondo per troppo tempo ha voltato le spalle.
Oggetti di scena, voci fuoricampo, aiutano Petra a costruire un racconto complesso che ruota attorno alla figura di Franca, parlando allo stesso tempo della condizione di tutte le donne, permettendosi la leggerezza di riderci su, senza risultare mai fuori luogo. In questo mix di riflessioni e risate la connazionale tratta anche un tema delicato come lo stupro subito da Rame per mano di un gruppo di fascisti. Più di un suo oppositore avrà pensato “Poteva starsene zitta”, ma Franca Rame ha sempre lottato per la libertà di parola e no, una figura come lei non avrebbe mai potuto tacere, Petra Blašković lo sa molto bene e perciò continua le sue lotte.

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