Fiume. Settanta artisti in corsa verso il sole

Inizia oggi, 9 ottobre, nelle città di Albona, Arsia e Dignano la terza edizione della Biennale dell’arte industriale che si protrarrà fino al 21 novembre in sei città della zona istro-quarnerina. Domani gli appuntamenti ad Abbazia (Padiglione artistico «Juraj Šporer») e Fiume (MMSU)

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Fiume. Settanta artisti in corsa verso il sole

La Biennale dell’arte industriale (Industrial Art Biennial – IAB), un progetto del collettivo artistico Labin Art Express XXI (L.A.E.), realizzato nell’ambito di Fiume Capitale europea della Cultura 2020, giunge quest’anno alla sua terza edizione.

La mostra d’arte contemporanea pensata come laboratorio sperimentale, si articolerà da oggi fino al 21 novembre prossimo e prende spunto dalla topografia industriale dell’Istria e di Fiume e riflette i fenomeni che hanno formato il paesaggio culturale e sociale del territorio, concentrandosi sul contesto specifico di tre città, Albona, Pola e Fiume, includendo i loro tre vicinati: Arsia, Dignano e Abbazia.
In una settantina di lavori di artisti contemporanei croati e stranieri – dei quali parte realizzati per l’occasione – la Biennale dell’arte industriale, intitolata “Ride into the sun” (Corsa verso il sole), quest’ultima un’allusione alla canzone omonima dei erground” che parla dell’aspirazione a un mondo e a una vita migliori, analizza il rapporto tra l’arte e la società, con particolare riferimento alle specificità delle località prese in questione.

Città sotterranea, film e lavoro
Ad Albona parliamo di idee legate alla città sotterranea e all’utopia della deindustrializzazione, a Pola il tema è il film come strumento di potere e l’eredità antica, mentre a Fiume ci si sofferma sul rapporto tra lavoro e non lavoro e sul concetto radicale del mondo dopo-lavoro che abbandona istantaneamente la dominante ideologia del lavoro.

In questo senso, la terza Biennale dell’arte industriale tratterà fatti inerenti a questioni relative alla produzione artistica e culturale, alla cinematografia vista come apparecchio sociale e ideologico, questioni relative al rapporto del potere, della politica e dell’estetica, del (non)potere dell’immagine… Lo sguardo è rivolto alla situazione di degrado dell’infrastruttura di produzione, si interessa alle conseguenze della deindustrializzazione, conta sulle prospettive della solidarietà e del femminismo, valuta i temi di lavoro, le conseguenze dello sviluppo del turismo, della sparizione della produzione industriale, analizza lo stato di tensione e collasso, la possibilità dell’immaginazione sociale e dei suoi potenziali utopici.

La terza Biennale prende dunque come spunto temi specifici che emergono da un contesto locale, definito principalmente dalle condizioni e dalle conseguenze della post-industrializzazione e del turismo. Al centro dell’attenzione stanno i termini antichità, strumenti del potere, disoccupazione, immaginazione sociale, estetica, femminismo, film, industria, turismo, utopia, il tutto visto attraverso l’arte contemporanea. La manifestazione si propone inoltre di analizzare le località e i contesti della città che ospiteranno i numerosi eventi artistici. La terza edizione della Biennale presenterà quindi una serie di progetti artistici specifici nonché diverse conferenze e performance.

“Il cantiere navale Uljanik”, di Martina Orlić

Il team di curatori
La mostra è curata dal team internazionale multidisciplinare formato dalla curatrice indipendente e responsabile artistica dello spazio per l’arte contemporanea Apoteka di Dignano, Branka Benčić, dal direttore dell’Istituto artistico di Vienna, Gerald Matt e dal curatore indipendente nonché responsabile delle ricerche in seno alla Società internazionale della Biennale, Christian Oxenius.

Due le giornate d’inaugurazione
La cerimonia d’apertura è in programma quest’oggi a mezzogiorno nel Centro socio-culturale Lamparna di Albona, con la presentazione degli artisti Ben Cain, Jasmina Cibic, Dušica Dražić e Wim Janssen, Damir Očak ed Elvis Lenić. Si proseguirà nella cittadina di Arsia. Nello spazio dell’ex mensa mineraria verrà inaugurata una mostra collettiva (ore 15). Altre due esposizioni potranno essere osservate nella Chiesa di Santa Barbara e nell’ex fabbrica 25 Maggio.

Sempre oggi, alle ore 18, nello spazio per l’arte contemporanea Apoteka di Dignano, verrà aperta la mostra della pittrice, ceramista e scultrice polese Marina Orlić, scomparsa l’anno scorso. La seconda giornata della Biennale avrà inizio domani a mezzogiorno in piazza Foro a Pola, con la performance di Labin art express Underground city XXI. Seguiranno le inaugurazioni delle mostre nella località del tempio di Augusto (Helidon Gjergji “My Letter to the Mayor”), negli spazi del Museo storico e marittimo dell’Istria (Tina Gverović, William E. Jones, Ben Cain, Boris Cvjetanović, Dino Zrnec, Stefania Strouza), nonché nella galleria Amfiteatar, che vedrà l’allestimento della personale degli artisti americani Mary Reid Kelley e Patrick Kelley.

In programma quindi la performance “Pilot” dell’artista Dragana Sapanjoš, che vedrà la partecipazione di dieci limousine con altrettanti autisti. Durante il viaggio verso Albona, dalla durata di 50 minuti, verrà messo in atto un progetto audio che va dal “glamour all’orrore”. In serata, la Biennale si sposterà nella Perla del Quarnero. Il Padiglione Juraj Šporer (ore 18) ospiterà l’inaugurazione della mostra collettiva (Marko Lulić, Damir Očko, Alban Muja…). A Fiume invece, all’MMSU, alle ore 20, avrà luogo un programma artistico-musicale.

Gli artisti
Nelle sei città in cui farà tappa la terza edizione della Biennale verranno esposte le opere di Matthew Barney, Filip Borelli, Ben Cain, Jasmina Cibic, Teresa Cos, Christopher Cozier, Boris Cvjetanović, Dušica Dražić, Wim Janssen, Igor Eškinja, John Ford, Jeanno Gaussi, Nikolaus Geyrhalter, Helidon Gjergji, Krešo Golik, Tina Gverović, Scott Hocking, William E. Jones, Jelena Jureša, Mary Reid Kelley & Patrick Kelley, Guido Kucsko, Kuehn Malvezzi – Office KGDVS – Guido Jan Bral, Robert Kuśmirowski, Ana Kuzmanić, Lina Lapelytė – Vaiva Grainytė – Rugilė Barzdžiukaitė, Claudia Larcher, Paul Albert Leitner, Elvis Lenić, Silvio Lorusso, Marko Lulić, Basim Magdy, Ursula Mayer, Metal Guru, Hana Miletić, Antun Motika, Bojan Mucko, Alban Muja, Gülşah Mursaloğlu, Damir Očko, Marina Orlić, Prabhakar Pachpute, Rupali Patil, Marek Piwowski, Agnieszka Polska, Theo Prodromidis, Tanja Prušnik, Godfrey Reggio, Rimini Protokoll, Maruša Sagadin, Dragana Sapanjoš, Toni Schmale, Stefania Strouza, Jacques Tati, Bert Theis – Barbara Barberis – RiMaflow, Nikolas Ventourakis, Munem Wasif, Erwin Wurm, Dino Zrnec…& Jan Fabre, Roman Signer e Ulay.


Globalizzazione e internazionalismo
Oltre al tema del lavoro, la Biennale che era stata avviata inizialmente nell’ambito di un tentativo più vasto di rivitalizzazione delle rovine industriali dell’ex miniera (chiusa nel 1988) e il loro posizionamento nella rete competitiva di potenziali rotte turistiche, nella sua terza edizione si adatta alla pressione della logica neoliberale della crescita economica, nonché alla situazione attuale nella produzione culturale, riassunta nel progetto Fiume Capitale europea della Cultura 2020, tanto che, oltre che ad Albona, si svolgerà anche a Pola e a Fiume. Quest’ampliamento geografico (nonché organizzativo e concettuale) crea una nuova mappa di relazioni che non coincidono con i confini amministrativi delle regioni, ma seguono i movimenti sedimentati storicamente, l’intrecciarsi di soggetti umani e naturali e di risorse che posizionano le specificità regionali sulla carta del mondo, la quale non è definita soltanto dal progetto della globalizzazione, come in passato non era definita soltanto dal susseguirsi di imperi e di progetti politici, bensì pure dalla visione dell’internazionalismo e del futuro comune del mondo.

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