Sui pannelli espositivi del Campus di Tersatto è stata inaugurata una mostra tesa a valorizzare i patrimoni industriali e scientifici oggetto del progetto di collaborazione transfrontaliera FASIH (Future art and science in industrial heritage – Arte e scienza future nel patrimonio industriale), sostenuto dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea. Avviato nel febbraio 2023, lo stesso, coordinato dal Centro per la promozione della scienza e dal Museo della scienza e della tecnica di Belgrado, in collaborazione con la Casa dei lavoratori di Trbovlje, l’Università di Fiume, l’Accademia di Arti applicate dell’Ateneo quarnerino e il Museo di Scienze naturali di Fiume, si avvia ora alla sua conclusione, segnando questo traguardo con una settimana densa di appuntamenti finalizzati alla valorizzazione del patrimonio industriale dell’Europa sud-orientale. Il momento culminante sarà l’apertura di questa sera, alle ore 19, dell’esposizione allestita nella Sala consiliare dell’Accademia (visitabile nei giorni feriali dalle 8 alle 21), seguita da una conferenza internazionale. Fulcro dell’allestimento è l’area che un tempo ospitava la storica ex Cartiera, autentico simbolo della memoria industriale della città.
Nuove prospettive visive
Tre opere artistiche principali scandiranno il percorso espositivo, offrendo interpretazioni intime e multiformi dell’identità dell’ex Fabbrica della carta: “From me flows what you call time” (Da me scorre quello che tu chiami tempo), di Gaia Radić, “Digitalna Hartera” (La Cartiera digitale), a firma del collettivo Hart-Art (Marija Konfić, Enia Kozarić, Ana Marija Lončar) e “Hartera priča”, (La Cartiera racconta), frutto della collaborazione tra Ana Komadina, Lea Mioković, Vili Rakita, Mihaela Sladović e Andrea Stanić. Completeranno l’esperienza installazioni in realtà virtuale, create dagli studenti dell’Accademia di Arti applicate di Fiume, sotto la guida dell’artista e collaboratore Mihael Giba. A detta delle curatrici, i visitatori saranno coinvolti in un’esperienza multisensoriale che fonde interpretazioni digitali, installazioni sonore, mappature 3D e proiezioni interattive, offrendo nuovi codici di lettura degli spazi industriali dismessi e dei loro significati latenti. Tra gli eventi di rilievo, il 13 giugno, presso la Facoltà di Ingegneria civile dell’Ateneo quarnerino, si terrà la conferenza internazionale “Il patrimonio industriale attraverso le lenti dell’arte e della scienza”. Dalle 8.30 alle 19, ricercatori, artisti, appassionati e professionisti di ambiti eterogenei, dalla scienza alla tecnologia, dalla storia all’industria, dialogheranno alla ricerca di nuove sinergie tra saperi accademico e visioni artistiche.
Ridare dignità ai luoghi dimenticati
Nello stesso spirito, tra maggio e giugno le città di Belgrado, Fiume e Trbovlje hanno ospitato un ciclo di mostre che, attraverso linguaggi contemporanei e approcci transdisciplinari, hanno reinterpretato l’eredità industriale dell’area adriatico-balcanica.
Il progetto ambisce a un atto civico e culturale, volto a restituire dignità e immaginazione a spazi dimenticati, stimolando riflessioni sulla loro storia e sulla possibilità di una rigenerazione futura. Tra i promotori dell’iniziativa, Tihana Naglić, del Centro culturale studentesco dell’Università di Fiume, ha sottolineato il suo valore educativo e comunitario affermando che “siamo orgogliosi di sostenere progetti come questo, capaci di offrire una prospettiva inedita sul patrimonio industriale, coinvolgendo la cittadinanza e promuovendo un dialogo tra arte, scienza e storia”.
Vedrana Mikulić-Crnković, del Centro per la promozione della scienza, ha evidenziato come il progetto sia il risultato di due anni di intensa collaborazione internazionale: “Le opere esposte nascono da solide basi scientifiche e storiche, diventando strumenti di riflessione e di connessione tra Fiume, Belgrado e Trbovlje”.
A concludere, le parole di Ingeborg Fülepp, docente emerita in quiescenza dell’Accademia di Arti applicate e tra le ideatrici del progetto, hanno restituito l’emozione delle origini del partenariato, affondando le radici in precedenti collaborazioni nel campo dell’arte e della scienza nella regione balcanica: “Attraverso il coinvolgimento dei giovani e l’uso delle nuove tecnologie, abbiamo voluto dare spazio a visioni utopiche e distopiche, a narrazioni che sappiano restituire senso e voce ai luoghi abbandonati”.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.









































