«Fiume o morte»: un invito al dialogo

In occasione del centenario dell’impresa di Fiume, all’ Ex Libris è stato presentato il libro della storica Tea Perinčić

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«Fiume o morte»: un invito al dialogo

In occasione del centenario dell’impresa di Fiume, la storica Tea Perinčić ha presentato ieri nell’antiquariato Ex Libris il libro dedicato all’Impresa di Fiume guidata da Gabriele d’Annunzio.
Alla presentazione del libro, intitolato “Rijeka ili smrt” (Fiume o morte), hanno preso parte Damir Grubiša, ex Ambasciatore croato a Roma e collaboratore del nostro quotidiano, e il giornalista fiumano Velid Đekić, mentre il dibattito è stato moderato da Dragan Ogurlić, direttore della casa editrice Val e redattore del volume.
Il libro, già presentato a Pola, va a completare la mostra “L’Olocausta di d’Annunzio”, inaugurata nel centenario dell’Impresa dannunziana al Museo di Marineria e Storia del Litorale croato. Tra il folto pubblico pure il sindaco Vojko Obersnel e la direttrice del Museo di Marineria e Storia, Nikolina Radić Štivić.
Una risposta agli autori italiani
Come rilevato da Ogurlić, il libro è una risposta agli autori italiani che hanno trattato lo stesso tema, ma è anche un invito al dialogo. Obersnel ha dichiarato che la mostra ha lanciato un messaggio importante e ha scosso molti “scheletri negli armadi”. “Il libro parla di un periodo in cui Fiume, a causa della sua tradizione e posizione geografica, ha rappresentato una moneta di scambio tra gli Stati. Considero l’Impresa di Fiume un atto di occupazione e di un periodo buio perché rigetta la multiculturalità della nostra città e non mi vergogno di dire che questo episodio era il precursore del fascismo e dell’ideologia imperialista”, ha sottolineato Obersnel.
Tea Perinčić si è detta perplessa per l’inerzia diffusa nella storiografia croata, mentre al contempo quella italiana è più attiva che mai e cerca di piazzare una storia romanzata dell’impresa dannunziana. “Forse Fiume è marginale anche ora, a livello nazionale, e anche gli storici croati si volgono piuttosto ad oriente e non ci considerano – ha puntualizzato -. Nella stesura del libro ho attinto a numerose fonti, ma soprattutto Viktor Car Emin e Ljubinka Tošević Karpović. Gli archivi non sono sfruttati e analizzati a dovere e purtroppo neanch’io ho potuto esaurire questa fonte, per cui mi sono avvalsa delle analisi e degli studi dei miei colleghi, sia italiani che croati. Ho usato sia l’archivio del Vittoriale degli Italiani, che gli archivi romani, grazie anche ai colleghi dall’Italia”, ha spiegato l’autrice.

Anche il sindaco Obersnel tra il numeroso pubblico

Grande interesse per d’Annunzio
Damir Grubiša ha osservato che d’Annunzio fu un personaggio controverso che destò scalpore in tutto il mondo. Marcel Proust diceva di lui che è uno dei più grandi scrittori del mondo e il più grande rubacuori. Grubiša ha parlato del personaggio di d’Annunzio a cavallo tra il XIX e il XX secolo, della sua carriera poetica e politica, della sua partecipazione alla Prima guerra mondiale. “D’Annunzio si considerava un superuomo in senso nietzschiano e questa sua concezione in un certo senso lo legittimava a comportarsi in maniera dispotica – ha rilevato -. Vladimir Nazor fu suo adulatore e tradusse alcuni suoi libri. L’interesse per lo scrittore, che era scemato, si è risvegliato in occasione di questo centenario anche a causa del risveglio dei nazionalismi e sovranismi in Europa. Nessuno sforzo è stato profuso dalla parte croata per analizzare questa parte della storia fiumana, se non da individui isolati”, ha concluso Grubiša.

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