Fiume. L’ex ospedale di Costabella rimanga un’area inalterata

Tutti i membri della Commissione per la cultura della Città di Fiume si sono trovati d'accordo sul fatto che questa zona di Cantrida non deve assolutamente essere venduta a privati

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Fiume. L’ex ospedale di Costabella rimanga un’area inalterata
La riunione si è tenuta nell’Aula consiliare. Foto: Helena Labus BačIć

Il complesso dell’ex Ospedale pediatrico di Costabella è stato l’argomento principale della 29esima riunione tematica della Commissione per la cultura della Città di Fiume alla quale è stato concluso, in poche parole, che qualsiasi progetto di riqualificazione della preziosa area in riva al mare debba assolutamente rispettare il suo grande valore ambientale e architettonico, rimanere accessibile ai cittadini e soprattutto continuare a essere al servizio dei bambini.

Proprietà della Città
Come spiegato dalla presidente della Commissione, Maša Magzan, un aspetto positivo riguardante l’ex complesso ospedaliero è il fatto che questo è interamente di proprietà della Città, mentre quello negativo è il fatto che in seno all’amministrazione cittadina non è stata avanzata ancora nessuna idea concreta sul modo in cui la zona dovrebbe funzionare in futuro, salvo che nel Piano urbanistico generale è stata prevista una sua funzione turistica.
Al fine di illustrare in maniera più dettagliata il valore della zona, l’architetta paesaggista Petra Hrvatin dello Studio Perivoj di Malinska ha raccontato brevemente la storia del complesso ospedaliero, che agli inizi del XX secolo era un centro di cura per bambini, una specie di “città nella natura”, mentre dopo la Seconda guerra mondiale divenne ospedale pediatrico. Come spiegato da Hrvatin, nella zona l’architettura e la natura crescevano in maniera organica, per cui tutti gli edifici che compongono l’ex ospedale rispettano la configurazione del terreno. Ha rilevato che la zona non dovrebbe venire considerata come un parco pubblico, bensì come un pezzo di natura minimamente curato nel quale basterebbero dei piccoli investimenti per valorizzarlo e metterlo a disposizione dei cittadini.

Uno spazio polivalente
Marin Nižić dell’associazione “Urbani separe” ha enumerato le iniziative organizzate con la partecipazione dei cittadini e ha ricordato che l’area in questione è stata donata alla Città, per cui deve assolutamente rimanere un bene pubblico, soprattutto se si considera che questa, accanto alla zona di Preluca, è l’unica area che ha mantenuto le sue caratteristiche naturali nel territorio di Fiume. Ha rilevato, inoltre, che la spiaggia si può adeguare alle necessità delle persone disabili, mentre il complesso può essere concepito come uno spazio polivalente nel quale realizzare diversi contenuti, non tutti adibiti a una funzione turistica.
Che la Città non se ne stia a braccia incrociate in questo contesto lo ha confermato Nataša Zrilić del Dipartimento di Urbanistica, l’assetto territoriale e l’edilizia, la quale ha riferito che è in corso una serie di attività di consultazione con una vasta gamma di esperti al fine di giungere a delle idee concrete sul modo in cui la zona si potrebbe mettere in funzione in maniera ottimale. I risultati del progetto di consultazione dovrebbero essere resi noti entro la fine dell’anno nella forma di un documento.

Un bene tutelato
Tutti i membri della Commissione si sono trovati d’accordo sul fatto che l’area non dovrebbe in nessun modo venire messa in vendita e che dovrebbe assolutamente rimanere a disposizione dei cittadini come bene pubblico. L’intervento della responsabile dell’Istituto di Conservazione dei beni storico-culturali di Fiume, Lilian Stošić, è stato particolarmente illuminante in quanto l’esperta ha confermato che l’intero complesso dell’ex Ospedale pediatrico è stato messo sotto tutela l’anno scorso e inserito nel Registro dei beni storico-culturali protetti della Repubblica di Croazia. Di conseguenza, in quella zona è necessario rispettare alcune condizioni indispensabili per la sua conservazione.
Incisivo è stato anche l’intervento dell’architetta paesaggista Dobrila Kraljić, anche lei dello Studio Perivoj di Malinska, che ha sottolineato come “nessun denaro può migliorare l’aspetto unico di quella zona di Costabella, ciò che è necessario è soltanto prendersi maggior cura della vegetazione che vi cresce. Oggigiorno, con l’avvento dei cambiamenti climatici e delle catastrofi naturali sempre più frequenti, sappiamo tutti come sia prezioso avere in città uno spazio naturale inalterato”.

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