Fiume. L’aspetto transnazionale della storia del fascismo

Un Convegno e una tavola rotonda ricordano il 100º anniversario della marcia su Roma

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Fiume. L’aspetto transnazionale della storia del fascismo
Il discorso del preside della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume, Aleksandar Mijatović. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Le conseguenze del fascismo e le forme in cui una delle più atroci ideologie politiche del Novecento continuano a sopravvivere al giorno d’oggi sono insidiose ed eterogenee. È compito della storiografia, pertanto, offrire un fondamentale contributo allo studio e all’analisi imparziale delle terrificanti vicende del secolo scorso, al fine di impedire l’insorgenza di nuovi regimi oppressivi e tendenze sociali distruttive. Sono questi (e tanti altri ancora) gli obiettivi del Convegno internazionale e della tavola rotonda organizzati dalla Società storica istriana in collaborazione con la Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume, l’Istituto per le scienze storiche e sociali dell’Accademia nazionale delle Scienze e delle Arti (HAZU) e l’Istituto per la Storia politica di Budapest. Tema centrale della conferenza tenutasi ieri è stato il centenario della marcia su Roma.

A salutare l’iniziativa, in apertura del Convegno, sono stati Aleksandar Mijatović, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume, Milan Radošević, presidente della Società storica istriana, Sanja Holjevac, amministratrice dell’Istituto per le scienze storiche e sociali dell’HAZU, Cody James Inglis, ricercatore presso l’Istituto per la Storia politica di Budapest e Andrea Roknić Bežanić, docente presso la Cattedra per la Storia moderna e contemporanea del Dipartimento di Storia della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume. Gli incontri, tenutisi presso la Facoltà di Lettere e Filosofia e negli spazi dell’Istituto per le scienze storiche e sociali dell’HAZU di Fiume, hanno visto la partecipazione di una serie di storici e studiosi delle istituzioni organizzatrici. “L’idea era di organizzare un evento che ricordasse i 100 anni del fascismo e attraverso il quale potessimo discutere sia dell’aspetto storiografico, sia del problema del fascismo oggi”, ci ha riferito Vanni D’Alessio, docente e ricercatore dell’Università di Napoli Federico II, nonché moderatore della terza sessione del Convegno. Il 100.esimo anniversario della marcia su Roma, che determinò l’ascesa di Benito Mussolini alla guida del governo in Italia, rappresenta, come spiegatoci dallo storico Ivan Jeličić dell’Istituto per la Storia politica di Budapest, “un’opportunità per gli storici di discutere temi legati alla storia del fascismo e altri legati alla transizione post-imperiale e al paramilitarismo, nonché argomenti locali come il centenario del colpo di stato contro lo Stato libero di Fiume. Per quanto riguarda l’aspetto divulgativo del Convegno – ha aggiunto –, l’obiettivo è quello di fare il punto su alcune questioni che possono essere interessanti per l’opinione pubblica”. Al termine delle tre sessioni del Convegno – in cui a presentare i traguardi della storiografia sono stati Darko Dukovski, Milan Radošević, Federico Tenca Montini, Marko Medved, Diego Han, Ivan Jeličić, Ana Cergol Paradiž, Petra Kavrečič, Jelena Barić Antonić, Federico Carlo Simonelli e Monica Priante –, ha avuto luogo, presso la sede fiumana dell’Istituto per le scienze storiche e sociali dell’HAZU, la tavola rotonda sul tema “In che modo consideriamo il fascismo al giorno d’oggi? Gli storici parlano delle storiografie, le culture della memoria, il fascismo e l’antifascismo”. Come spiegatoci da Mila Orlić, coordinatrice per la Scienza presso il Dipartimento per la Storia della Facoltà di Lettere e Filosofia, nonché una dei partecipanti alla tavola rotonda, “rispetto alle generazioni precedenti, che avevano una visione ancora relegata a uno schema nazionale, oggi stiamo andando in una direzione transnazionale. Nello spazio pubblico – ha concluso – siamo ancora rimasti a letture già ampiamente superate dalla storiografia, ma che nell’ambito più ampio non sono così visibili. Pertanto, lo sforzo di noi storici credo debba essere quello di aprirsi anche a uno spazio pubblico. Vale la pena parlare di che cosa significhi oggi rivendicare alcuni diritti che sono stati ottenuti nel corso degli anni, tra cui i diritti delle minoranze e la solidarietà con le nuove forme di migrazione”. L’evento è stato organizzato con il supporto dell’Assessorato alla Cultura e Territorialità della Regione istriana e del Dipartimento per la Cultura della Città di Fiume.

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