Fiume. La vita e la morte sono una costante in natura

È proseguita al camposanto di Cosala la Settimana della scoperta dei cimiteri europei. A rendere unica la visita guidata sono stati gli studenti della Scuola di musica «Ivan Matetić Ronjgov»

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Fiume. La vita e la morte sono una costante in natura
La visita è stata guidata dalla storica dell’arte Daina Glavočić. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Nell’ambito della Settimana della scoperta dei cimiteri europei, alla quale si è unita anche la municipalizzata “Kozala” nel 2015, si è svolta ieri nel cimitero di Cosala una visita del camposanto, il più antico di Fiume (fondato nel 1872), guidata dalla storica dell’arte Daina Glavočić. All’evento hanno preso parte anche gli studenti della Scuola di musica “Ivan Matetić Ronjgov” di Fiume ed è stata allestita una mostra di fotografie di alcuni dei più belli mausolei siti nel cimitero. Come noto, quest’anno, il tema della Settimana della scoperta dei cimiteri europei è “Life – enhancing properties”, ovvero “Aree che possono migliorare la vita”, mentre l’obiettivo è quello di trovare il senso della vita nell’ottica di un luogo che molti evitano non volendo guardare in faccia l’unica verità, ovvero che la vita e la morte sono una costante in natura e che l’essere umano ne fa parte.
La visita guidata è stata preceduta da un saluto introduttivo della direttrice della municipalizzata Kozala, Nives Torbarina, la quale ha ricordato che il cimitero di Cosala è uno dei 186 campisanti inseriti nell’Associazione dei cimiteri significativi in Europa, disseminati in 27 Paesi. Zvonimir Bačić, responsabile del servizio tecnico della municipalizzata, ha rilevato che il cimitero di Cosala si estende su una superficie di 110mila metri quadrati e contiene 14.573 tombe. È inoltre uno dei musei più antichi in Europa.
Durante la visita guidata, Daina Glavočić ha spiegato che il cimitero di Cosala è un museo all’aperto, in quanto contiene bellissimi esempi di architettura e di scultura, ma è anche un archivio della città di Fiume. “Ogni cittadino di Fiume dovrebbe prendersi cura di questo prezioso lascito e dovrebbe fare il suo meglio affinché questo continui a portare avanti la sua tradizione – ha sottolineato Glavočić -. In questo cimitero possiamo osservare lo sviluppo della storia dell’arte, ma anche conoscere la storia della città attraverso le tombe degli industriali, armatori, commercianti e altri personaggi che furono i fautori dello sviluppo di Fiume”, ha rimarcato la storica dell’arte, la quale ha dato il via alla passeggiata nel camposanto spiegando come all’inizio del XIX secolo il cimitero venne circondato da un muro per permettere ai defunti di riposare in pace. Ha rilevato, inoltre, che il cimitero rispecchia la multiculturalità e l’aspetto multiconfessionale di Fiume, in quanto vi si possono trovare scritte in italiano, croato, ungherese, tedesco e via dicendo, mentre diverse sezioni del camposanto vennero fin da subito assegnate ai cittadini di varie fedi religiose: quella cattolica, ortodossa, giudaica e protestante. Ha quindi osservato che tra gli splendidi sepolcri nel cimitero spicca quello dell’industriale che produsse il siluro, Robert Whitehead, in quanto il suo è il mausoleo più monumentale, sito nella parte più alta del cimitero e sembra sorvegliare il resto del camposanto.

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