Fiume. La nascita di una moderna città portuale

Al Museo civico del capoluogo quanerino (Cubetto) è stata annunciata l'esposizione dei curatori Àdám Balogh, Ervin Dubrović, Márton Pelles e Gábor Zsigmond, che s'inaugura oggi con una festa

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Fiume. La nascita di una moderna città portuale
Gábor Zsigmond, Ervin Dubrović, Eszter Tamaskó e Róbert Török. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Al Museo civico di Fiume (Cubetto) è stata annunciata la mostra “La nascita di Fiume quale moderna città portuale 1868 – 1918”, la cui inaugurazione ufficiale, che a detta degli organizzatori sarà una vera festa, è prevista per questa sera alle ore 19. Il percorso espositivo, che occupa il pianterreno e il primo piano del Cubetto, racconta un periodo importante nella storia di Fiume, ossia uno dei suoi apici, quando le autorità fiumane collaboravano con gli ungheresi nella creazione di una prospera città portuale.

Documenti del XIX e XX secolo
Il momento in cui la mostra viene allestita non è un caso, si legge nella presentazione del progetto espositivo, in quanto in tutta l’Europa stanno venendo a galla documenti e oggetti storici legati a Fiume. La maggior parte di questo materiale finisce nelle collezioni museali e presso collezionisti privati. Negli ultimi anni è cresciuto pure il numero di pubblicazioni e di ricerche che si occupano della storia del XIX e del XX secolo nel capoluogo quarnerino, il che ha portato a numerose nuove scoperte che gettano nuova luce sulla costruzione del porto fiumano, sullo sviluppo della città e sulla storia della navigazione sul Mare Adriatico. Uno dei periodi d’oro nella storia della città ebbe inizio con il compromesso ungaro-croato del 1868 e durò cinquant’anni. Grazie a questo evento storico, il governo ungherese, le autorità cittadine, che parlavano croato e italiano, nonché la popolazione locale, costruirono insieme un porto che agli inizi del XX secolo diventò uno dei dieci porti europei più trafficati.

Legame tra Musei
Il percorso espositivo si occupa di diversi aspetti dello sviluppo di Fiume, dalla navigazione alla marina imperiale e regia, dal commercio internazionale e locale, al turismo, alla sanità e ai flussi migratori che passavano per il porto fiumano. La mostra è stata realizzata congiuntamente dal Museo ungherese del Commercio e del Turismo, dal Museo ungherese della Scienza, della Tecnologia e del Trasporto, dal Museo civico di Fiume e dal Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato di Fiume. L’allestimento è stato curato da Àdám Balogh, Ervin Dubrović, Márton Pelles e Gábor Zsigmond.
Il direttore del Museo civico fiumano, Ervin Dubrović, ha rimarcato il legame che unisce i succitati musei ungheresi e l’ente museale di Fiume e ha ricordato che una ventina d’anni fa in seno al Cubetto era stata allestita una mostra sul Porto fiumano, per la cui realizzazione fu necessario svolgere delle ricerche negli archivi ungheresi a Budapest. Ha espresso pure l’augurio che i rapporti tra gli enti museali croati e ungheresi migliorino ulteriormente.
Gábor Zsigmond, vicedirettore del Museo ungherese della Scienza, della Tecnologia e del Trasporto, ha spiegato che la mostra conta più di duecento oggetti e documenti, alcuni risalenti a più di 140 anni fa. “Nel 1870, Fiume contava circa 18mila abitanti, mentre prima dello scoppio della Prima guerra mondiale ne aveva circa 50mila – ha osservato -. Uno degli investimenti più grandi all’epoca fu la costruzione della ferrovia, che venne inaugurata a Fiume nel 1873 e creò enormi benefici alla città. Nei decenni dei quali ci occupiamo nell’ambito dell’allestimento, Fiume era una delle città europee più importanti”, ha precisato Zsigmond.
Róbert Török, direttore del Museo ungherese del Commercio e del Turismo, ha sottolineato l’ottimo rapporto con le istituzioni croate.

Evento gastronomico-musicale
Dubrović ha brevemente accennato alla traduzione italo-croata del volume “Storia della navigazione commerciale a Fiume (1868-1921)” degli studiosi ungheresi Márton Pelles e Gábor Zsigmond, presentata di recente all’albergo Continental e basata su un materiale d’archivio che ai ricercatori croati non è accessibile.
Ai presenti si è infine rivolta Eszter Tamaskó, lettrice per la lingua ungherese all’Università di Fiume, la quale ha invitato tutti a venire alla festa d’apertura della mostra, alla quale si potrà ascoltare musica ungherese e degustare vini e cibi tipici. All’evento prenderanno parte la Banda d’ottoni di Tersatto e il Bohém Ragtime Jazz Band (Ungheria), mentre il segmento enogastronomico sarà curato dalla Comunità nazionale croata in Ungheria (Dušnok), dall’Associazione degli ungheresi di Vukovar e da vinicoltori e ristoratori privati. Eszter Tamaskó ha inoltre aggiunto che nell’albergo Continental si potrà gustare da oggi fino al 14 luglio un menù ungherese tradizionale.
La mostra si potrà visitare fino al 13 settembre.

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