Filologi: coloro che fanno affidamento sulla lingua

Inaugurata al Dipartimento di Croatistica della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume la 14ª edizione del convegno scientifico internazionale Giornate fiumane della filologia

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Filologi: coloro che fanno affidamento sulla lingua
Nikolina Palašić, Marina Marinković e Anastazija Vlastelić. Foto: RONI BRMALJ

In un’epoca in cui le intelligenze artificiali sembrano abbattere i confini tra i saperi, quale posizione occupa la filologia?

Sembra un ossimoro parlare di filologia e contemporaneità, ma il discorso delle prassi “storicamente informate” è in continua evoluzione e procede di pari passo con nuove sensibilità interpretative ed esigenze linguistiche e letterarie del presente.
La 14esima edizione del convegno scientifico internazionale Giornate fiumane della filologia (Riječki filološki dani), inaugurata ieri alla Facoltà di Lettere e Filosofia del capoluogo quarnerino e in corso fino a domani, riunisce esperti provenienti da diverse discipline scientifiche per cercare di rispondere alle domande che riguardano non soltanto ricercatori ma anche studenti.
La tre giorni propone una riflessione sugli strumenti critici e sugli apporti metodologici che un approccio filologico – ai testi del passato e del presente – può ancora fornire ai lettori. La perdita di centralità del libro ha infatti aperto la strada, nella contemporaneità, a una serie di possibilità come l’ipertesto o la realtà virtuale, che scardinano la tradizionale strutturazione del discorso e richiedono una continua e necessaria attività di vaglio delle fonti e di ricostituzione del significato.

Oltre 120 relatori
A dare il benvenuto agli amanti della parola scritta a nome del Comitato organizzatore e programmatico del convegno, è stata la prof.ssa Marina Marinković. “Per la 14esima volta il Dipartimento di Croatistica della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume si è dedicato alla realizzazione del convegno che finora ha visto lo scambio di idee, tesi ed esperienze nuove – ha esordito la moderatrice –. Quest’anno abbiamo riunito oltre 120 filologi croati, ma anche professori e ricercatori provenienti da Università di Croazia, Italia, Slovenia, Polonia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Macedonia, Ungheria e Tanzania. Vi auguro tre giornate di studio proficue che andranno ad arricchire il vostro bagaglio scientifico”, è stato l’auspicio di Marinković, la quale ha salutato, tra gli altri la preside f.f. della Facoltà di Lettere e Filosofia, Barbara Kalebić Maglica, la prorettrice per la Digitalizzazione e il marketing dell’Università degli Studi di Fiume, Senka Maćešić, la capodipartimento per l’Educazione e l’istruzione, la cultura, lo sport e i giovani della Città di Fiume, Iva Erceg, la responsabile del Dipartimento di Croatistica della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume, Nikolina Palašić e la presidente del Comitato organizzatore, Anastazija Vlastelić.

Marina Marinković saluta i presenti.
Foto: RONI BRMALJ

Fondamentale il pensiero critico
Nikolina Palašić, capodipartimento di Croatistica, ha espresso piacere per “essersi riuniti nuovamente qui a Fiume, città aperta all’incontro e al dialogo, per uno scambio di idee e di sapere. Nel corso degli anni il convegno è stato riconosciuto come luogo di incontro di alto profilo scientifico di ricercatori che si occupano di letteratura, linguistica, dialettologia, sociolinguistica, storiografia, traduzione e culturologia”. Oltre a riunire filologi, il convegno è riconoscibile per la sua consapevolezza dell’importanza del linguaggio, del testo, del suo significato per l’interpretazione del mondo in cui viviamo. “In una realtà caratterizzata da messaggini e forme brevi – ha avvertito la capodipartimento – l’impegno filologico è legato a dei valori tradizionali come il pensiero critico, l’interpretazione dell’opera e la lettura attenta ovvero una forma di critica letteraria basata su di un’attenta analisi di ogni singolo elemento del testo”.
La lettura attenta, di cui oggi il mondo ha bisogno più che mai, è un approccio critico alla comprensione di testi letterari che si concentra sull’esame dettagliato e meticoloso di ogni aspetto di un’opera. Questa pratica richiede una riflessione profonda e un’attenzione scrupolosa ai dettagli, consentendo ai lettori di scoprire strati di significato nascosti e di comprendere appieno le sfumature delle opere letterarie. “La filologia ci invita a soffermarci, ad ascoltare gli uni gli altri e ad affrontare i testi che analizziamo con responsabilità”, ha aggiunto Palašić.

Dialogo e confronto
Linguaggio e linguistica in tutte le sue sfaccettature sono dunque al centro di questa edizione del convegno, che va a indagare le rappresentazioni del “femminile” nella narrativa, intesa come universo finzionale e pedagogico-modellizzante decisivo per l’immaginario e la formazione emozionale-affettiva degli individui.
La presidente del Comitato organizzatore, Anastazija Vlastelić, ha tracciato un quadro storico delle Giornate fiumane della filologia. “Correva l’anno 1994 quando un gruppo di professori di Croatistica, alcuni dei quali oggi presenti qui con noi, fu tanto coraggioso di avviare un convegno durante gli anni di guerra – ha ricordato Vlastelić –. Le Giornate fiumane della filologia non sono una serie di esposizioni parallele bensì sono luogo di dialogo”.
Iva Erceg, capodipartimento per l’Educazione e l’istruzione, la cultura, lo sport e i giovani della Città di Fiume, ha sottolineato l’enorme contributo allo sviluppo della lingua da parte delle Giornate fiumane della filologia. “La Città di Fiume, da sempre partner del convegno, si ritiene onorata di fare parte di questo grande progetto noto a livello internazionale”, ha spiegato durante il suo discorso Erceg.
A rivolgersi ai presenti a nome del preside della Regione litoraneo-montana, Zlatko Komadina, e a nome dell’Università degli Studi di Fiume, è stata la prorettrice per la Digitalizzazione e il marketing, Senka Maćešić. “Nell’ambito delle Giornate fiumane della filologia quest’anno viene organizzata una visita al Centro interpretativo di Kraljevica lungo il percorso turistico-culturale ‘Sulle rotte dei Francopani’ – è stato ricordato –. I temi che verranno discussi nell’ambito del convegno, anche se molto attuali, vengono analizzati in sede accademica”.
Il percorso dei Francopani è concepito in modo da presentare ai relatori non solo la storia di queste due famiglie potenti, ovvero gli Zrinski e i Francopani ma anche tantissime altre peculiarità del periodo, come l’offerta eno-gastronomica.
A inaugurare ufficialmente il convegno è stata la preside f.f. della Facoltà di Lettere e Filosofia, Barbara Kalebić Maglica. “È un immenso piacere per me sapere che c’è grande interesse per le scienze umanistiche in un periodo che spesso marginalizza la linguistica e la letteratura”, si è detta felice Kalebić Maglica.

La mostra di manifesti allestita lungo il corridoio della Facoltà.
Foto: RONI BRMALJ

Le donne nella letteratura
Il Comitato organizzatore ha sempre tenuto conto degli anniversari attuali che si è voluto celebrare facendo luce su qualche fenomeno oppure rendere omaggio a un’opera. È questo il filo conduttore anche della 14esima edizione, per cui la prima unità tematica, intitolata “Per volontà propria e con la mano di una donna” è stata pensata nell’ambito delle celebrazioni del 400esimo anniversario della nascita di Ana Katarina Frankopan Zrinski e dal centesimo anniversario della pubblicazione della prima rivista croata per il gentil sesso, “Ženski list” (Foglio per donne) diretta da Marija Jurić Zagorka.
In un contesto più ampio, fanno parte di questa unità tematica, oltre alla produzione di A. K. Frankopan Zrinski e M. Jurić Zagorka, l’attività delle donne in generale e il loro status nel canone letterario.
Ad aprire tale unità tematica sono state due conferenze plenarie, una della croatista polacca Krystyna Pieniążek-Marković (Università di Poznań, Polonia) sulle eroine dei diari di viaggio croati nel romanticismo, e l’altra di Mislava Bertoša (Università degli Studi di Zagabria) sulla “Linguistica di genere: controversie, risultati, sfide”.
Nel suo intervento, Krystyna Pieniążek-Marković ha spiegato che, no​nostante le prime associazioni evocate dal titolo della presentazione, i diari di viaggio e la corrispondenza croata dal 1839 al 1860 non abbondano di personaggi femminili o di “scelte del cuore” a cui sono dedicati. La relatrice ha parlato dei contesti in cui compaiono i personaggi femminili, di come sono stati creati e quali ruoli sono stati loro assegnati. Si tratta di donne autoctone consapevoli, genitrici (Natka Badurina) e donne croato-illiriche, degne di lode, oppure di donne allontanatesi dal loro popolo e dalla loro nazione, di donne che necessitano di istruzione e cultura?
La relatrice si è posta la domanda se le donne compaiano nei diari di viaggio al di fuori del contesto revivalistico e della funzione loro assegnata già nel 1838, quando Janko Drašković scrisse “La Parola alle generose figlie dell’Illiria”? Krystyna Pieniążek-Marković ha fatto riferimento anche al modo in cui vengono presentati i fiumi, che risultano antropomorfizzati ed estremamente femminilizzati, proprio per l’influenza delle idee illiriche.

La linguistica di genere
In seguito, Mislava Bertoša ha riflettuto sulla comparsa, sui risultati e sulle controversie della linguistica di genere e ha analizzato la sua influenza sullo sviluppo della scienza generale del linguaggio. La linguistica di genere ha introdotto nella ricerca linguistica parlanti fino a quel momento invisibili e usi linguistici emarginati; si oppose ai paradigmi dominanti, scosse tesi indiscutibili e offrì nuovi approcci.
In questo modo, ha arricchito in modo triplo la ricerca linguistica ovvero con nuovi quadri teorici, approcci metodologici e argomenti. Ha mostrato e dimostrato quanto sia importante abbracciare la diversità degli usi linguistici, allontanarsi dalle valutazioni di valore e dalle discriminazioni dei parlanti o delle loro dichiarazioni, e allontanarsi dal pregiudizio secondo cui tutte le conquiste linguistiche non possono essere oggetti parificati della linguistica.
Durante una pausa ai relatori è stata offerta la torta “Katarina Zrinski”, denominata “collage di antichi sapori di Ozalj” – un omaggio alla gastronomia del XVII secolo –, che veniva preparata nella Città vecchia di Ozalj e che sposa ingredienti come mirtilli e uvetta con pimento. Le Giornate proseguono oggi e domani a partire dalle ore 9 al secondo piano della Facoltà di Lettere e Filosofia.​

Docenti, professori, ricercatori e studenti all’inaugurazione della 14ª edizione del convegno.
Foto: RONI BRMALJ

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