Festival ROAЯ. La condizione della donna al giorno d’oggi

Una serie d’incontri ha fatto da cornice alla prima edizione della rassegna ideata nell’ambito delle iniziative di celebrazione dei primi 50 anni d’attività dell’Università di Fiume

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Festival ROAЯ. La condizione della donna al giorno d’oggi
I relatori dinanzi al pubblico nell’Art cinema. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Si concluderà oggi la nuova manifestazione organizzata dall’Università degli Studi di Fiume nell’ambito del progetto europeo “Sostegno e svolgimento dei piani per la parità di genere nella comunità accademica e nelle ricerche” (SPEAR), come parte delle iniziative di celebrazione dei primi cinquant’anni d’attività dell’Ateneo. Il Festival ROAЯ, inaugurato lo scorso 16 marzo alla Casa croata di Cultura (HKD) di Sušak con lo spettacolo “I colori dell’educazione” (Boja odgoja) del Teatro Tirena di Zagabria, si è articolato in una serie di incontri e un programma di spettacoli e proiezioni di film che affrontano da vari punti di vista questioni legate alla condizione femminile, al patriarcato, alla mascolinità tossica e al rapporto di (dis)parità tra i generi.

L’aspetto femminile nella cinematografia
Al sopraccitato spettacolo della compagnia zagabrese all’HKD è seguita la lezione “Come comprendere la mascolinità tossica: l’influsso della cultura di massa” di Nikola Vučić e il dibattito pubblico sul tema “La prospettiva intergenerazionale del femminismo e i temi di parità di generi” tenutisi al Campus di Tersatto, mentre la fase finale del Festival ROAЯ ha avuto luogo negli spazi dell’Art cinema di Fiume. A inaugurarla è stata la tavola rotonda “Sulle donne e i film” (O ženama i filmovima) che ha visto come protagonisti Snježana Prijić Samaržija, rettrice dell’Università degli Studi di Fiume al suo secondo mandato, lo scrittore e opinionista Ante Tomić e il critico cinematografico e scrittore Jurica Pavičić, mentre a moderare l’incontro è stata Slobodanka Mišković, direttrice dell’Art cinema. Ciascuno dei tre relatori ha, inoltre, selezionato uno dei lungometraggi compresi nel repertorio delle proiezioni del ROAЯ, mentre la direttrice artistica del Festival internazionale del film studentesco STIFF (organizzato dall’associazione fiumana Filmaktiv in collaborazione con il Centro culturale studentesco di Fiume), Maša Drndić, ha curato il palinsesto dei cortometraggi inclusi nella programmazione – si tratta di “Io non sono un robot” (I’m not a robot) di Lina Tsivian, “Lili è sola” di Zou Jing e “Fragile” di Tomislav Šoban, tutti presentati nell’ambito dello STIFF. In occasione della tavola rotonda, oltre a esporre le proprie esperienze e osservazioni circa la parità di generi negli ambienti accademici, nell’industria cinematografica e nel settore della letteratura al giorno d’oggi, i tre ospiti dell’incontro hanno motivato le loro rispettive scelte di film.

Tre pellicole emblematiche
Nel caso di “Vera Drake” di Mike Leigh, con Imelda Staunton nel ruolo da protagonista, proposto dalla rettrice dell’Ateneo fiumano, si tratta di un film che mette in risalto l’atteggiamento stoico e determinato con cui l’eroina del film affronta la tragica sorte. “La ghirlanda di Petrija” (Petrijin venac) di Srđan Karanović, basato sull’omonimo romanzo di Dragoslav Mihailović, è stato invece selezionato, a detta di Tomić, poiché rappresenta in maniera particolare la liberazione della donna da un “patriarcato della caverna” a cui, secondo il noto scrittore dalmata, si rischia di tornare se non viene abbattuto il sistema di pensiero che vede la figura femminile come (s)oggetto sottomesso al controllo da parte di quella maschile. Infine, “Uzavreli grad” di Veljko Bulajić, che concluderà il Festival della parità di genere ROAЯ (in programma stasera alle ore 19), preceduto dal sopramenzionato cortometraggio di Tomislav Šoban, è stato selezionato da Pavičić in quanto, a differenza della maggior parte della produzione cinematografica di Bulajić, tratta di una tematica femminile, mettendo a confronto le differenze, nel periodo di industrializzazione della società in seguito alla fine della Seconda guerra mondiale, tra la posizione della donna nei grandi centri urbani e quella nelle piccole località rurali. Nel corso della discussione, gli ospiti dell’incontro si sono soffermati su diversi aspetti legati non solamente all’effettiva condizione socio-economica delle donne ma anche ai sistemi di pensiero.

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