Festival dell’Istroveneto. Alzabandiera con mostra

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Festival dell’Istroveneto. Alzabandiera con mostra

BUIE | Ha preso il via ieri a Buie la settima edizione del Festival dell’Istroveneto, manifestazione che ha assunto oramai una valenza e una rilevanza internazionale. Un appuntamento attesissimo dall’intera comunità locale, che unisce le tre realtà istriane, coinvolgendo nel suo programma un vasto pubblico, toccando il territorio dell’Italia, della Slovenia e della Croazia. Come da tradizione, il Festival è stato inaugurato con l’alzabandiera, accompagnato da una sfilata con il complesso bandistico e il Gruppo dei Veneziani della CI di Buie e con il Gruppo in costume “Al tempo di Tartini” della CI di Pirano. Quest’ultimi, all’arrivo in Piazza San Servolo, hanno deliziato i presenti con un bel valzer. Presente il sindaco della Città di Buie, Fabrizio Vižintin, l’assessore alla cultura della Regione istriana, Vladimir Torbica, il vicesindaco per la minoranza italiana, Jessica Acquavita, e l’ideatrice del Festival e responsabile del settore culturale della GE dell’Unione Italiana, Marianna Jelicich Buić.

A presentare e ad accogliere i numerosi presenti Rosanna Bubola, direttrice dell’Università Popolare Aperta di Buie. Dopo Piazza San Servolo, il programma si è spostato alla Galleria cittadina Orsola, che ha ospitato l’apertura della mostra “Buje..? Buje..!”, un progetto multimediale firmato dal fotografo professionista Slađan Dragojević e dal poeta Valter Turčinović. Una mostra nata quasi per caso, dove Turčinović, sentendosi ispirato dalle bellissime fotografie di Dragojević, che apparivano nel web, rappresentanti dettagli e particolarità di Buie, ha iniziato a comporre versi legati alle stesse. Ciò ha destato un grande interesse e apprezzamento non solo da parte dei cittadini locali, ma pure da quelli di tutta la regione e dagli esuli. È stato il curatore Eugen Borkovsky, assieme a Norma Acquavita, a presentare il progetto.

Inaugurazione Festival dell Istroveneto ALZABANDIERA PIAZZA SAN SERVOLO
Un ambiente familiare

“Tutto accade in un ambiente familiare, percorrendo un segmento immortalato con la macchina fotografica con dettagli meritevoli di lode in quanto il fotografo, visto anche come buon osservatore, riesce a percepire e trasmettere la realtà quotidiana di ogni frazione della cittadina – spiega Borkovsky, definendo il progetto un mosaico rurale della Città –. Sebbene siano tematicamente silenziose, le opere emanano una forte energia con tonalità e, in alcuni punti, colori disciplinati. Dragojević, usando la luce e combinando le ombre, costruisce una ricca tavolozza di trame selezionando dettagli, superfici e motivi creando delle composizioni prominenti e misteriose, che giocano con la nostra percezione. Tutte le sequenze sono caratterizzate da atemporalità, in una combinazione tra arte e artigianato. Quindi porte, pareti, stemmi, finestre, pavimenti, scalinate, angoli suggestivi del centro storico rievocano il tempo passato e la lunga storia del luogo esprimendo pure la forte sensibilità dell’autore”.

Foto e versi che emozionano

A ogni fotografia è legata una poesia: a presentarle è stata Norma Acquavita, che ha definito questa mostra come il frutto di una collaborazione tra due profondi conoscitori della nostra città che accompagnano e descrivono ogni singola fotografia. “I due autori hanno dimostrato di conoscere molto bene e di amare profondamente la loro città. Tutto è iniziato dal social facebook, dove Slađan postava sul suo profilo foto di qualche particolare di Buie, sperando che qualcuno ne indovinasse la locazione – spiega Acquavita, continuando – Valter ha iniziato a scrivere una poesia per ogni fotografia postata da Slađan, descrivendo la foto e le emozioni che questa aveva risvegliato: ricordi dei giochi d’infanzia, degli inquilini che abitavano in quei posti o vi avevano abitato prima dell’esodo, ma anche delle riflessioni sul degrado di certe costruzioni e sul futuro della nostra città. Valter ha scritto, come sempre, con cadenza rimata del nostro bellissimo e melodioso dialetto istroveneto. Sono esposte questa sera un’ottantina di foto, commentate da altrettanti splendidi testi, che potrete ammirare e leggere, versi che sicuramente sapranno risvegliare in ognuno di voi ricordi ed emozioni e vi faranno riflettere sullo stato attuale della nostra città”.

Inaugurazione Festival dell Istroveneto ALZABANDIERA PIAZZA SAN SERVOLO
Piccoli dettagli una grande storia

Valter Turčinović ha dato prova di conoscere profondamente ogni piccolo particolare architettonico e artistico del centro storico, dove ha trascorso la sua infanzia e dove vive tutt’ora. Nei versi traspare l’amore per ogni piccolo particolare rappresentato nelle foto, ma al tempo stesso pure l’amarezza per il degrado in cui, spesso, questi particolari si trovano. Come il suo libro ˝Un falco inciodà partera˝, anche queste poesie sono ˝un grido d’aiuto˝, un invito per fare qualcosa per recuperare e rivitalizzare il centro storico di Buie, assopita ormai da tempo. Quindi due grandi artisti locali che unendo le forze, hanno dato origine a qualcosa di straordinario. Il prossimo passo è quello di raccogliere tutto il contenuto della mostra in un volume, per creare un ulteriore documento d’archivio di questo luogo secolare.

Ancora tanti appuntamenti

Le mattinate dei prossimi tre giorni ospiteranno presso gli istituti scolastici una serie di incontri, che porteranno a una riflessione sull’istroveneto dal punto di vista storico, linguistico e letterario. Domani sera, dalle 19.30 il Teatro dell’Università Popolare Aperta di Buie ospiterà “Su e ∫o pel palco – atto primo”, che avrà il suo proseguimento le sere successive, atto secondo e atto terzo, condotte da Jessica Acquavita. Rassegna teatrale con un centinaio di partecipanti per quasi 5 ore di programma. Alle 21, presso il Cimitero vecchio di San Martino di Buie, si terrà la presentazione del CD “Un falco inciodà partera” di Valter Turčinović e ospiti, che in caso di pioggia si sposterà al Teatro cittadino. L’ultimo giorno del Festival, alle ore 16, presso la CI di Buie, avrà luogo la cerimonia di premiazione dei vincitori del Concorso letterario e video al quale sono pervenute una sessantina di opere. In programma anche la competizione musicale di brani inediti in istroveneto “Dimela candando”, i cui interpreti si esibiranno giovedì sera a Muggia, venerdì a Capodistra, mentre la serata finale si svolgerà, in concomitanza con la chiusura del Festival, il 9 giugno a Buie.

Un Festival dedicato alla parlata dialettale e al bisogno di conservarla e tramandarla alle generazioni future, che ancora oggi, nonostante sia una lingua attivamente parlata, subisce un impoverimento lessicale, costituisce la “lingua madre” per gli italiani d’Istria. Organizzato dall’Unione Italiana sotto gli auspici e con il sostegno della Regione istriana, della Città di Buie, dell’Università Popolare di Trieste, del Comune di Muggia e del Consiglio per le minoranze della Repubblica di Croazia, supportato da un contributo finanziario del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana, si avvale pure, per il settimo anno consecutivo, del patrocinio della Regione Veneto la quale, riconoscendo il valore e l’importanza del Festival, ha acconsentito alla concessione del patrocinio a una manifestazione al di fuori del proprio territorio amministrativo. Sponsor mediatico della manifestazione è il nostro quotidiano.

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