Ferenc Pfaff e il patrimonio urbanistico fiumano

Noto quale architetto della Stazione ferroviaria del capoluogo quarnerino, l’operato dell’ungherese è stato al centro della conferenza della prof.ssa Nana Palinić

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Ferenc Pfaff e il patrimonio urbanistico fiumano
La relatrice Nana Palinić durante la relazione. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Gran parte del patrimonio architettonico del capoluogo quarnerino porta tuttora i segni del periodo d’oro dell’industria fiumana, il cui inizio viene fatto risalire simbolicamente alla costruzione, intorno alla metà del Settecento, del Palazzo dello Zuccherificio, indubbiamente uno dei più begli edifici del centro della città al giorno d’oggi, nonché una delle sedi del Museo civico di Fiume. È proprio lì che ha avuto luogo un incontro dedicato all’architetto responsabile di gran parte del caratteristico tessuto urbano della città quarnerina. Se oggigiorno i fiumani provano orgoglio nell’ammirare la durevolezza di alcune strutture architettoniche dotate al contempo di grande valore estetico, è soprattutto grazie all’opera dell’ungherese Ferenc Pfaff, noto soprattutto come l’architetto della Stazione ferroviaria di Fiume.

Una carriera invidiabile
A parlare del lascito fiumano di Ferenc Pfaff è stata Nana Palinić, architetto e docente presso la Facoltà di Edilizia dell’Università di Fiume, nonché titolare del progetto di ricerca “L’architettura di Fiume e dell’area fiumana quale risorsa di sviluppo”. Nato nel 1851 a Mohács, in Ungheria, Pfaff iniziò la carriera universitaria a Budapest nel 1870, terminando gli studi nel 1880. Fu studente e più tardi assistente di Imre Steindl, celebre architetto e accademico ungherese, tra i cui lavori figura anche il magnifico Palazzo del Parlamento, simbolo di Budapest. Terminati gli studi universitari, Pfaff si dimostrò ben presto un architetto capace e innovativo, arrivando pure ad assumere la posizione di architetto principale delle Ferrovie statali ungheresi (MÁV). Tra i più importanti progetti realizzati dall’architetto sul territorio dell’odierna Croazia – oltre al ricco lascito fiumano – vanno ricordate, in particolare, le stazioni ferroviarie di Zagabria (1890-1892), Osijek (1898) e Karlovac (1900).

Un progetto durato quattro anni
Durante i due soggiorni fiumani di Pfaff a cavallo fra Ottocento e Novecento, vengono completati ben nove progetti da lui firmati. Tra questi figurano, oltre alla Stazione ferroviaria, una serie di magazzini e rimesse nel porto e nei pressi della ferrovia. Come ricordato dalla relatrice, la costruzione della Stazione fiumana è stata completata in soli quattro anni, un tempo da record per l’epoca. Nell’ambito dell’incontro, la relatrice ha illustrato le fasi della realizzazione della rete ferroviaria, soffermandosi sui due punti critici della costruzione (nell’area di Scoglietto e in un punto dell’edificio della Stazione). Nel complesso progetto architettonico del palazzo della stazione, Pfaff si è ispirato – come in altre occasioni – all’architettura greco-romana (e, in particolare, alla struttura delle terme antiche), la cui influenza si riflette soprattutto nei particolari padiglioni centrali dell’edificio, elemento presente anche in altre strutture progettate da Pfaff in Ungheria, Croazia, Romania, Slovacchia, Ucraina e Serbia. A conferma dell’importanza della costruzione della Stazione ferroviaria fiumana, basta ricordare che all’opera presero parte ben 23mila lavoratori.

L’influsso di correnti artistiche d’epoca
Le opere architettoniche realizzate da Pfaff fanno tuttora parte del peculiare fascino industriale-urbanistico fiumano, in cui è possibile riconoscere, oltre alla maturazione professionale dell’architetto ungherese, il susseguirsi delle diverse correnti artistiche dell’epoca, dallo storicismo al protorazionalismo. L’incontro tenutosi in una delle sale minori del Palazzo dello Zucchero è stato organizzato in collaborazione con il fotografo e cineasta Petar Trinajstić, il quale ha introdotto l’evento, e la fotografa e videomaker Ingrid Jerković. Al termine della lezione di Nana Palinić, è stato proiettato un breve filmato (realizzato da Ingrid Jerković), in cui la studiosa illustra ulteriori dettagli inerenti al lascito fiumano di Ferenc Pfaff, focalizzandosi sulla Stazione ferroviaria della città. Nel video, inoltre, vengono raccontati diversi interessanti aneddoti legati alla costruzione dell’edificio. L’incontro si è concluso con una breve discussione con il pubblico presente alla serata, composto da appassionati di storia e professionisti degli ambiti dell’edilizia, dell’architettura e dell’urbanistica.

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