Eleganti e suggestivi «Momenti» di Irene Mestrovich

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Eleganti e suggestivi «Momenti» di Irene Mestrovich

ABBAZIA  | È stato un appuntamento culturale piacevole e interessante, l’inaugurazione della mostra di ceramiche di Irene Mestrovich “Momenti”, a Villa Antonio, sede della Comunità degli Italiani di Abbazia. L’autrice, già nota giornalista dell’Edit, ora in pensione, fa parte del gruppo ceramisti “Romolo Venucci” della Comunità degli Italiani di Fiume. Ha partecipato a numerose esposizioni collettive del gruppo, sia in regione che in Italia, e quest’attuale è la sua quinta mostra personale.
Gli esposti, abilmente realizzati da Irene Mestrovich, presentano tecniche, forme, soggetti e colori variegati. L’autrice, tramite procedimenti tecnici quali il crowling, le diverse tecniche raku, le rossicce terre sigillate, ha realizzato tutta una serie di suggestivi sottopiatti, alzate, contenitori, terrine, che ben possono figurare, per il loro pregevole aspetto decorativo, come centrotavola. Forme armoniose, abbinamenti coloristici discreti, delicati oppure vivaci, ma comunque eleganti, soluzioni estetiche originali e immaginose, caratterizzano questi manufatti, che ovviamente sono dei pezzi unici.
Irene Mestrovich in quest’occasione – oltre ad aver ringraziato i presenti per la condivisione di questo suo interesse per la ceramica – ha auspicato un’ulteriore collaborazione tra le CI di Abbazia e di Fiume ed ha annunciato la partecipazione delle ceramiste della “Romolo Venucci” ai programmi celebrativi per la festa di S. Vito, patrono di Fiume.
L’apertura della mostra è stata introdotta dalla conferenza di Ivna Safundžić (che guida la Sezione ceramisti di Palazzo Modello), intitolata “Antiche tecniche nella ceramica moderna”, che ha illustrato ai presenti la storia di questa antichissima arte, le varie estetiche e procedimenti artigianali usati dai popoli del passato.
Dalla cultura Villanoviana – (X secolo a.C. – VIII secolo a.C.), risalente alla prima età del Ferro, le cui origini vanno ricercate nella cultura protovillanoviana e rappresenta la fase più antica della civiltà etrusca – le cui ceramiche erano caratterizzate dalla superficie scura, al bucchero etrusco, un tipo di ceramica nera e lucida, spesso fine e leggerissima, prodotta per realizzare vasi. Per continuare con i pregiatissimi vasi greci, contraddistinti da rappresentazioni di scene di guerra e divinità mitologiche, alla pasta egizia, impasto autosmaltante di colore azzurro turchese brillante. Riflessi ispano-moreschi, ovvero lustri metallici applicati sulle ceramiche e sul vetro, per finire con la popolare tecnica raku e i suoi sottogeneri.
La serata polivalente è stata allietata da un intermezzo musicale, un potpourri di celebri canzoni italiane eseguite al pianoforte da Maria Iveković, per finire con un rinfresco di bocconcini vegetariani. All’evento sono intervenute Sanja Kalafatović e Norma Srbulj, rispettivamente presidente e segretaria della locale CI, e un numeroso pubblico. La mostra rimane in visione fino al 20 aprile.

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