«El Gato e le volpi» seducono Laurana

Sergio Preden e la sua band rovignese hanno omaggiato Ligio Zanini e Piero Soffici con il recital guidato da Rosanna Bubola. I protagonisti hanno presentato un programma dedicato a tanti ricordi, partenze e addii, spaziando da brani interpretati da Nilla Pizzi a melodie di Modugno e Nazzaro

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«El Gato e le volpi» seducono Laurana
Il cantante rovignese Sergio Preden, Gato per gli amici. Foto: LUCIO VIDOTTO

Un omaggio alle nostre terre e al dialetto, a due rovignesi, un poeta e a un compositore poeta, Ligio Zanini e Piero Soffici, riproposto a Laurana dove la locale Comunità degli Italiani festeggia i trent’anni dalla fondazione. Nel cuore del centro storico, nella piazzetta di San Giovanni, nell’intimità di un ambiente che possiamo ritrovare in qualsiasi borgo sul mare, ci si sente a casa. “El Gato e le volpi” hanno presentato un recital dedicato a tanti ricordi, partenze e addii, introdotti dalla voce suadente di Rosanna Bubola. Nei concerti, di solito, le presentazioni arrivano alla fine, ma in questo caso facciamo il contrario. El Gato è Sergio Preden, classe 1946, da decenni una delle voci più conosciute della nostra comunità nazionale, grande interprete delle sonorità della tradizione della musica leggera italiana di ogni epoca. Le volpi sono i componenti della sua band, Eligio Bosazzi alla chitarra, Francesco Salvi alla batteria, Christian Salvi al basso, Boris Licitar alle tastiere. Nel contesto non poteva mancare, come si è autoproclamata Rosanna Bubola, la faina.

Protagonista la malinconia
È stata una serata tutta in dialetto, quello a tutti noi comprensibile, quella della voce narrante dell’attrice buiese. Il dialetto rovignese lo è un po’ meno, diverso dagli altri, cantato dal Gato e tradotto dalla presentatrice. La prima parte del concerto è stata dedicata proprio al progetto “Grazie Piero!”, il disco la cui pubblicazione è stata sostenuta dall’Unione Italiana e dall’Università popolare di Trieste, una serie di brani in rovignese. Protagonista la malinconia, un sentimento non necessariamente sgradevole, anzi.

E spettacolo sia!
Comunque, doveva essere uno spettacolo, una festa e lo è stata. Partendo con “Vola colomba” interpretata da Nilla Pizzi ne 1952, si è arrivati alla conclusione con la canzone dei Ricchi e poveri “Che sarà” del 1971 che, in qualche modo, riprende la tematica del recital rovignese. In mezzo brani immancabili quando si parla di musica leggera italiana, da “Volare/Nel blu dipinto di blu” a “Vino amaro”, da “Marina” a “O sole mio”.
Non c’è voluto tanto per coinvolgere il pubblico che non si è fatto pregare, accettando di accompagnare in coro quasi tutte le canzoni.
El Gato, trascinandosi dietro il filo del microfono, si è infiltrato tra il pubblico, pescando a caso, o forse no, tra quelli che sanno cantare.
Tra quelli che non disdegnano il microfono c’è anche Marin Corva, presidente della Giunta esecutiva dell’UI, giunto in versione estiva, non ufficiale.
Il presidente della CI di Laurana, Igor Prodan, oltre a occuparsi dell’organizzazione dell’evento, ha provveduto alla reidratazione del pubblico che ha gremito la piazza, come la Manna dal cielo in una serata a quasi 30°C. Numerosi gli ospiti fiumani, abbaziani e “addetti ai lavori”. Probabilmente solo la lunghezza del cavo del microfono ha impedito al Gato di raggiungere due tra le ugole più affermate dell’orizzonte comunitario, Alida Delcaro e Nevia Rigutto.

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