Eccezionale concerto nell’Arena di Zagabria

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Eccezionale concerto nell’Arena di Zagabria

ZAGABRIA | Quasi due ore di musica, cinquemila persone e standing ovation. Venerdì scorso, il debutto nell’Arena di Zagabria, dinanzi a un pubblico di tutte le età, giunto da ogni dove. Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto salgono sul palco emozionati, ma si sciolgono subito, davanti al calore dei loro fan. Accompagnati dall’insostituibile orchestra ungherese Gyor Philharmonic di una cinquantina di elementi, diretta dal Maestro Marcello Rota, i tre regalano al pubblico un’esperienza indimenticabile.

È trascorso qualche anno da quando Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble hanno portato sui palcoscenici di tutto il mondo uno spettacolo in cui le melodie di successo del repertorio napoletano, spagnolo, italiano e internazionale si sono alternate con brani tratti da grandi musical e con le più celebri arie d’opera. Le canzoni tratte dal tributo ai Tre tenori, sono state la colonna portante anche dello spettacolo zagabrese. All’interno di uno show vero e proprio, non mancano alcuni brani di matrice pop. Il tutto – come detto da loro stessi – “per vivere una notte magica”. E magia fu.

Pubblico in delirio

Inizio maestoso con “Nessun dorma” e “Granada”, brani che mandano il pubblico in delirio sin dai primi versi. Applaudita anche “Mattinata”, scritta da Ruggero Leoncavallo per Enrico Caruso, che l’ha incisa nel 1903.
Durante la serata, condotta interamente in lingua italiana dai tre protagonisti, i cantanti si alternano sul palco. Ognuno dei tre ha dei momenti da solista o “soli”, come li chiama Ignazio.
Dalle voci ben definite, con grande padronanza del palco, i tre abili intrattenitori, interagiscono col pubblico con la spontaneità e la freschezza della loro giovane età.

Battute e risate

E si divertono pure, prendendosi bonariamente in giro. La parola croata che maggiormente affascina Ignazio è “hvala” (grazie), che viene pronunciata a fine di ciascun brano in modo scherzoso sottoforma di “kvala”, per capire, dopo un certo tempo, che la forma esatta è in effetti “hvala” (quest’ultima difficilmente pronunciabile dagli italiani).
Tra una battuta e l’altra, non si scorda di complimentarsi con la Nazionale croata per il secondo posto vinto ai Mondiali di calcio, anche se “pure noi siamo rimasti nella storia quest’anno”, dice il “boss”, facendo divertire gli spettatori presenti nell’Arena.

Donizetti, Bizet, Dalla, Verdi…

Fa ritorno sul palco con un’eccellente interpretazione di “Una furtiva lagrima”, la celebre romanza tratta da “L’elisir d’amore”, di Donizetti.
Applausi scroscianti per “Torna a Surriento” e il preludio della “Carmen”, di Bizet, proposti rispettivamente da “Il Volo” e dall’orchestra. È quindi la volta di “Core ‘ngrato (Catari, Catari)” e “Ave Maria”, quest’ultima una canzone scritta per il giovane trio. “È stata un’esperienza bellissima incontrare papa Francesco qualche anno fa – svelano i tre ragazzi – e in quell’occasione gli abbiamo regalato un CD con inciso il brano che avete appena sentito”, spiegano Ignazio e Piero, riferendosi ad “Ave Maria”. Segue uno dei brani più famosi del repertorio napoletano, “O Paese d’‘o sole”, che vede superbe le interpretazioni di Ignazio e Piero.
Affiancati da Gianluca, i due si cimentano con un brano di uno dei musical più belli della storia americana, tratto da “West side story” ovvero “Maria”.
Ignazio, con la sua voce da baritono, fa da collante tra i due tenori, ma non lesina grinta e sentimento nella rappresentazione di generi musicali diversi.
Seguono l’intramontabile “My way”, scritta da Paul Anka, resa famosa da Sinatra e cantata nel 1998 in duetto con Pavarotti e “Tonight”. I tre si scatenano poi in una trascinante “Oi vita, oi vita mia”.
Fa parte del repertorio italiano scritto da Lucio Dalla, l’impeccabile “Caruso”, eseguito con tanta emozione da Ignazio, Piero e Gianluca. Il momento clou della serata è sicuramente l’intonazione di “O sole mio”, brano che, dieci anni fa, rese famoso “Il Volo”. Si susseguono “No puede ser” e “Libiamo ne’ lieti calici” (Brindisi), tratto quest’ultimo dalla “Traviata” di Verdi.
Essendo il periodo di festività natalizie, non si può fare a meno di un omaggio alla nascita di Gesù Cristo. “Adeste fideles” e “Oh Holy night” esprimono appieno quanto siano importanti la pace e l’amore nel mese più magico dell’anno.
Un modo evoluto di sentire la musica, puntualmente teso ad estrinsecarne la sostanza espressiva, brilla invece nell’interpretazione di “Nel blu dipinto di blu (Volare)”, di Modugno.

Finale con «Grande amore»

Lo spettacolo, unico nel suo genere, si chiude, inevitabilmente, con “Grande amore”, il brano con cui nel 2015 trionfano al Festival di Sanremo, che li catapulta all’Eurovision Song Contest dove vincono il televoto e si aggiudicano il terzo posto.
Fa piacere vedere come questi ragazzi, nonostante siano diventati star internazionali, abbiano conservato intatti umiltà, passione e voglia di studiare per crescere ancora musicalmente. Un evento che rimarrà per sempre nella storia della musica italiana proposta in Croazia. Un ennesimo esempio d’eccellenza italiana.

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