
Nella magica cornice di piazza San Servolo a Buie, ai piedi del duomo e del suo imponente campanile, è andata in scena la serata finale di “Dimela cantando”, rassegna canora del Festival dell’istroveneto. La kermesse ha riunito interpreti provenienti da tutta l’Istria slovena e croata, così come da Fiume; con i suoi brani rigorosamente in dialetto ha toccato il cuore dei moltissimi spettatori accorsi per l’occasione. Tra il pubblico erano presenti pure Boris Miletić, presidente della Regione istriana, Jessica Acquavita, sua vice in quota CNI, Vladimir Torbica, assessore regionale alla cultura e alla territorialità, Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio della Regione Veneto, Maurizio Tremul, presidente dell’Unione Italiana, Marin Corva, presidente della Giunta Esecutiva dell’UI, Paolo Demarin, presidente dell’Assemblea dell’UI. Giuseppina Rajko, viceconsole onorario d’Italia a Buie, Fabrizio Vižintin, sindaco della Città di Buie e Michela Altin, sua vice per la minoranza nazionale italiana, oltre a numerosi presidenti delle Comunità degli Italiani.
Tre ore di canzoni, musiche e melodie unite da quell’idioma di origine veneta che nei secoli si è fuso con parlate, tradizione e cultura presenti in questo triangolino di terra che è la penisola istriana. Una realtà sfaccettata e unica nel suo genere che può continuare a esistere e a espandersi solo con l’amore per la propria identità, nonché attraverso gesti concreti per la salvaguardia e la valorizzazione dell’istroveneto da parte di tutti. In fondo il dialetto è pur sempre l’idioma con il quale ci esprimiamo quotidianamente in famiglia e con gli amici, nel quale sogniamo, litighiamo, amiamo, ma è anche la lingua che utilizziamo per progettare il futuro.
“Tutti aspettiamo con ansia questa bellissima sera che ci accoglie con la piazza piena, questo è il momento per il quale sono valsi tutti i mesi di lavoro sfenato e intense preparazioni – ha commentato Marianna Jelicich Buić, responsabile del Settore Cultura dell’UI, nonché ideatrice del Festival dell’istroveneto -. La finale di ‘Dimela cantando’, che come da tradizione si svolge a Buie, è il coronamento del lavoro e dell’impegno di tante persone che, per questo tramite, ringrazio di cuore, senza di loro tutto ciò non sarebbe possibile”.
Il dialetto è parte integrante del tessuto sociale istriano e come tale va rispettato, tutelato e valorizzato, la ricchezza dell’Istria sta proprio nel suo aver saputo accogliere nel corso dei secoli tradizioni, usanze e lingue diverse tra loro, facendo delle differenza la sua forza. “Questa è molto più di una manifestazione musicale, il Festival dell’Istroveneto si prende cura della nostra parlata, parte del nostro patrimonio culturale e identitario – ha dichiarato Boris Miletić, presidente della Regione istriana -. La nostra terra è uno spazio su cui sono transitate diverse popolazioni ed etnie, penso che proprio la ricchezza dei nostri dialetti e delle nostre parlate ci renda unici. Come società dobbiamo sostenere eventi come questo, perciò sono riconoscente a tutti quelli che prendono parte alla sua realizzazione. Questa è la 14.esima edizione del festival, se ha ricevuto il soprannome di ‘festival più bel del mondo’ probabilmente sarà così”.
A condurre l’emozionante serata Rosanna Bubola e Daniele Kovačić, padroni di casa eleganti e professionali, i quali, grazie alla loro spigliatezza e alla loro simpatia, hanno presentato pezzo dopo pezzo i 13 brani in gara e i loro interpreti. “Dimela cantando”, giunta alla sua 13.esima edizione, è un appuntamento ormai fisso in grado di riunire un gran numero di cantanti e musicisti connazionali. I vari interpreti si sono susseguiti sul palcoscenico allestito in piazza San Servolo, dando vita a una serata unica, facendo riscoprire tradizioni ma anche parlando di attualità, sentimenti, emozioni e ovviamente amore, il tutto attraverso la leggiadria della musica e delle sue note, linguaggio universale che non conosce confini né barriere.
Al termine dell’ultimo appuntamento della kermesse canora, dopo quelli di Treviso e Isola, la giuria internazionale di esperti, composta da Dionea Sirotić, Tea Tidić, Andrea Effe, Stribor Filić e Alessandro Mocellin ha affrontato l’arduo compito di decretare i vincitori. Mentre i giurati discutevano tra loro e gli addetti ai lavori contavano i voti del pubblico il duo compico “iPapu” ha divertito piazza San Servolo in una serie di battute esilaranti, meritandosi un grande apprezzamento e applausi a non finire. Al termine del lor sketch umoristico la serata si è avvicinata al termine con la consegna dei premi e delle menzioni.
Il premio per il miglior testo è stato vinto dalla canzone “Jera colpa de’l destin” cantata da Angelica Zacchina, con parole di Jessica Acquavita, quello per il miglior arrangiamento è stato assegnato al brano “L’esentsa de la vita” di Majda Šušelj, arrangiato da Luka Vretenar. L’Academia de la lengua veneta ha assegnato il premio tecnico al brano “El Grande nùvolo” di Stefano Hering con parole e musica di Marko Radolović e arrangiamento di Marco Radolović e Daniele Ferro. Gli artisti hanno votato pure il loro collega preferito e a vincere è stata Gabriella Marra con il brano “Jebiga”. Non sono di certo mancate le menzioni: “L’esentsa de la vita” di Majda Šušelj è stata ritenuta la canzone con il miglior potenziale radiofonico, Matteo Tromba è stato elogiato per la voce più emozionante, mentre “Me invento de ti” di Sonia ha ricevuto la menzione come miglior lavoro cantautoriale.
Angelica Zacchigna è riuscita nella difficile impresa di mettere d’accordo pubblico e critica, infatti, ha trionfato nella categoria della miglior canzone in assoluto, assegnata dalla giuria di esperti e in quella della canzone più apprezzata del pubblico con il 18,53% di preferenze. “Jera colpa de’l destin” ha fatto così incetta di premi alla 13.esima edizione di “Dimela cantando”.
“Sono emozionatissima – ha commentato Angelica immediatamente dopo la vittoria -. Si tratta di una canzone che mi ha fatto sudare, è un brano complesso. Jessica Acquavita ed Edi Acquavita hanno realizzato un pezzo davvero bello che mi ha emozionato fin dalla prima volta che ho ascoltato il demo. Ho messo tutto il cuore in questa avventura, quando faccio qualcosa cerco di farla nel migliore dei modi”. Quella di quest’anno è la prima partecipazione della connazionale al Festival dell’Istroveneto, da questo percorso porterà con sé ricordi ed emozioni positivi, come lei stessa ci ha raccontato. “È stata un’esperienza davvero bella, mi sono sentita a casa fin dal primo momento. È un festival stupendo dove l’umanità vince su tutto e questa secondo me è la cosa più importante. Tutte le persone sono dolcissime, disponibili, sono davvero contenta di questa esperienza, a prescindere dai premi, è stato un relazionarsi positivo con le persone”. E chissà… magari anche il prossimo anno rivedremo Angelica Zacchigna sul palco di “Dimela cantando”.
Sulle note di “Jera colpa de’l destin” si è concluso il Festival dell’istroveneto, ma non temete i preparativi per l’anno prossimo sono già in corso e gli organizzatori promettono grandi sorprese!
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