«Delirio a due». Scene di assurda e folle attualità

Première al Teatro nazionale istriano. Il giovane regista Luka Mihovilović è stato ispirato dal pezzo teatrale del drammaturgo francese Eugène Ionesco

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«Delirio a due». Scene di assurda e folle attualità

A Pola è (di nuovo) teatro. Dopo poco più di un mese, l’INK ha aperto le porte al pubblico. E per il primo spettacolo 2021 è stata subito première. Per la regia di Luka Mihovilović, in scena “Delirio a due” (Ludilo u dvoje) del noto drammaturgo e saggista francese di origini rumene Eugène Ionesco. A ispirare il giovane regista, il teatro dell’assurdo, e precisamente il pezzo teatrale scritto nel 1962. Un pezzo attuale più che mai. Se non altro per l’assurdo, appunto. Che sembra essere proprio lo stato in cui si vive da ormai un anno. Le distanze, mantenute tra gli stessi protagonisti, nell’arco di tutta la rappresentazione, e il mondo esterno.

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Protagonisti lui e lei. Luka Mihovilović e Lara Živolić. Chiusi nelle loro mura domestiche. Fuori, il delirio. Dentro, il delirio. Il delirio del mondo esterno è dato dalla guerra. Quello in casa si legge nelle rappresentazioni grottesche dei due protagonisti. Marito e moglie, costantemente a distanza in scena. Le loro azioni si svolgono in parallelo, senza incontrarsi mai. Si preparano per uscire, ma non si esce mai. I due deliri, interno ed esterno, si svolgono in parallelo, si sfiorano, si scontrano, a volte si sovrappongono. Il desiderio di uscire nasconde la paura di farlo. La paura che diventa cieca rabbia, delirante conflitto interno.

Lo spettacolo è caratterizzato da ritmi verbali e fisici frenetici e divertenti, da una distanza fisica forzata che vede i protagonisti sempre in posizioni opposte, con la parola e il gesto che assumono grande rilievo. I rumori in scena sono voci di telegiornale e il rumore dei bombardamenti.

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L’impossibilità di comunicazione
Il dialogo delirante, ma leggero, basato su insulti coniugali. Inizia tutto con lei che sostiene che non c’è nessuna differenza tra la lumaca e la tartaruga. Lui non è d’accordo, e perciò urla, sbraita, usa gli argomenti più strampalati pur di dimostrare che ha torto. Si provocano, si prendono in giro, si insultano. Si rinfacciano l’un l’altra quello che sarebbero potuti essere se non avessero avuto la sfortuna di incontrarsi, si colpiscono nei punti dove sanno che può far più male. E non si capiscono. Mai. Impossibilitati a comunicare, incapaci persino di provare caldo o freddo nello stesso momento. Il linguaggio, invece di essere strumento di comunicazione, è un ostacolo insormontabile. L’illogicità dei loro battibecchi giunge al paradosso, la loro relazione è assurda. Sembrano spesso dei maniaci in preda alla follia.

Un pezzo che, su commissione del regista Antoine Bouseiller, è stato scritto da Ionesco in una notte. Un autentico pezzo del teatro dell’assurdo. Che il regista si è detto compiaciuto di aver avuto l’occasione di presentare. Con temi che variano dall’humour alla depressione. Un testo difficile da mettere in scena, ma l’interpretazione degli attori è stata brillante. Lei isterica, sognatrice, umorale; lui più calmo, ma snervato. Ben costruita la scenografia, firmata Goran Šaponja, essenziale e funzionale. Suggestivo il gioco delle luci e delle ombre, soprattutto durante i monologhi. Semplici i costumi di Desanka Janković.
“Delirio a due” tornerà a divertire per tutta la settimana, a partire da questa sera, e poi fino a venerdì 12 febbraio, sempre con inizio alle ore 20.

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