La nuova mostra inaugurata al Museo di Marineria e Storia del Litorale croato (PPMHP) a Fiume è dedicata alla Reggenza italiana del Carnaro, istituita da Gabriele D’Annunzio nel 1920, ovvero all’influsso che ebbe in particolar modo sull’isola di Veglia e sulle sue località. “D’Annunzio sull’isola di Veglia”, è un’esposizione di Tvrtko Božić e Tea Perinčić, mentre gli organizzatori sono l’Associazione dei combattenti antifascisti e degli antifascisti dell’isola di Veglia, nonché il Museo stesso.
La mostra è composta da 15 pannelli collocati nella Sala dei marmi, dedicati alla presenza degli Arditi sull’isola, mentre altri 8 pannelli posizionati nella saletta vicina, dedicati all’impresa fiumana, raccontano attraverso fotografie, documenti, reperti storici e opere letterarie, il periodo che va dal 15 novembre del 1918 al 25 aprile del 1921.
A dare il benvenuto ai presenti è stata Tea Perinčić, autrice della mostra, la quale ha ricordato di essersi occupata di questo tema in precedenza, ma di averlo voluto approfondire e ampliare dedicando spazio anche alle aree periferiche della Reggenza.
Ai presenti si è rivolto pure Darko Fanuko, presidente degli antifascisti fiumani, nonché Tvrtko Božić, autore della mostra accanto a Perinčić. Božić ha tenuto una lezione nella quale ha spiegato che l’idea di dare spazio all’isola di Veglia è nata a giugno di quest’anno, quando si è tenuto a Veglia un interessante convegno che ha fornito l’occasione per dare il via alle ricerche negli archivi dalle quali sono scaturiti dati e nomi interessanti. A parte i documenti ufficiali è interessante l’influsso di D’Annunzio sugli scrittori e illustratori. Su uno dei pannelli è esposta, ad esempio, la copertina del dramma “Gli Arditi sull’isola di Veglia” di Dimitrije Gvozdanović (pseudonimo di Zorka Kveder), illustrata da Vinko Pajalić, nato a Bescanuova. La mostra rimarrà in visione fino al 4 dicembre.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.