Dall’Istria alla Sicilia: un ponte musicale che unisce cuori e tradizioni

Il coro misto della CI di Buie si è esibito in concerto nella maestosa Chiesa del Crocifisso di Pachino. L'appuntamento è stato un abbraccio tra due culture affini, accomunate dalla passione per il canto corale

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Dall’Istria alla Sicilia: un ponte musicale che unisce cuori e tradizioni
Il coro misto della CI di Buie. Foto: CI DI BUIE

Ci sono viaggi che vanno oltre la semplice distanza percorsa. Sono esperienze che intrecciano culture, emozioni e storie, creando legami che il tempo difficilmente potrà sciogliere, come la trasferta del coro misto della Comunità degli Italiani di Buie in Sicilia, un’avventura musicale e umana. La partenza era attesa con un misto di entusiasmo e trepidazione. Una quarantina di voci, un unico spirito: quello di rappresentare l’anima musicale e culturale della CNI in Istria. L’aereo ha solcato il cielo tra le nuvole, portando con sé sogni e aspettative, mentre l’autobus che ha condotto i coristi a Noto sembrava quasi un traghetto carico di note pronte a librarsi nell’aria siciliana.

Un’amicizia immediata
Ad attenderli in quella splendida cornice barocca non c’erano solo i maestosi edifici e il profumo del mare, ma anche l’affetto sincero dei padroni di casa. Le Maestre Lucia Franzò e Maria Laura Mizzi, insieme ai coristi dell’Ensemble vocale e del Coro giovanile “Tetracordus”, hanno accolto i loro ospiti con sorrisi che sapevano di amicizia immediata. Franzò, oltre che direttrice corale, si è trasformata in guida d’eccezione, accompagnando il gruppo in una visita che ha toccato Pachino, Marzamemi e Portopalo, cercando di trasmettere l’essenza della loro terra in quanto la musica è fatta di note, ma anche di storie, paesaggi ed esperienze condivise.
Il culmine della trasferta è stato il concerto nella maestosa Chiesa del Crocifisso di Pachino, conosciuta anche come Chiesa Madre. Il titolo dell’evento, “Dall’Istria alla Sicilia: Cantiamo assieme”, racchiudeva il senso profondo di questo incontro, un abbraccio tra due culture affini, unite dalla passione per il canto corale. La corale buiese ha saputo incantare il pubblico con un repertorio variegato, capace di attraversare culture, epoche e tradizioni con armonia. A guidare il pubblico attraverso questo viaggio musicale è stato il Maestro Maurizio Lo Pinto, che con passione e competenza ha introdotto ogni esibizione, offrendo spunti e racconti che hanno arricchito l’ascolto e reso ogni brano ancora più significativo.

Il Maestro Maurizio Lo Pinto.
Foto: ERIKA BARNABA

Lirismo e raffinatezza
L’apertura è stata affidata a “Lo vedi ecco il Buiese”, un canto tradizionale che ha subito evocato l’identità del luogo, un omaggio alla propria terra eseguito con fierezza e sentimento. Subito dopo, il pubblico è stato avvolto dalla dolcezza di “Ave Maria” e “Improvviso”, due composizioni di Bepi De Marzi per continuare con “Era una notte splendida”, un canto popolare che ha riportato l’eco delle tradizioni orali e del folklore, e con “Marafor”, brano di Nello Milotti che ha aggiunto un tocco di lirismo e raffinatezza alla serata. Il viaggio musicale è proseguito lungo le coste dalmate con “Ribari”, un canto che ha saputo evocare la vita dei pescatori e la magia del mare, per poi approdare in terre lontane con il ritmo avvolgente de “El pescador”, brano popolare. Ancora una volta, il nome di Bepi De Marzi è risuonato con “Sanmattìo” e il repertorio dalmata è tornato con “Ružo crvena”, un brano dal lirismo appassionato. A dare una ventata di allegria e leggerezza è stata “Azzurro”, celebre canzone italiana interpretata con l’energia del coro e impreziosita dall’assolo di Marino De Domizio. Il pubblico ha poi potuto immergersi nella tradizione siciliana con “Vitti ‘na crozza” e “Ciuri Ciuri”, due canti popolari che hanno portato con sé il calore del sud.
Un momento di particolare fascino è stato offerto dal trio delle sorelle Lo Pinto, Federica, Arianna e Marilena, che con le loro voci intrecciate hanno donato una versione intensa e suggestiva del canto popolare istriano “Cara mamma marideme”, un’esibizione raffinata e ricca di pathos. A concludere questa straordinaria serata è stato un momento di grande coralità e commozione, con l’esecuzione del celebre “Signore delle cime” di Bepi De Marzi, intonato dai cori uniti. Un finale solenne, capace di racchiudere l’anima dell’intero concerto in un’unica, potente armonia al quale il pubblico ha risposto con una standing ovation e un lungo applauso, sincero, commosso, che ha suggellato un momento destinato a rimanere.

Un’accoglienza impeccabile
L’idea di questo scambio musicale è nata proprio dalla mente e dal cuore del Maestro Maurizio Lo Pinto, guida instancabile del Coro misto della CI di Buie da circa tre decenni. Un progetto che ha preso vita grazie anche al prezioso supporto del sodalizio e quello senza indugi della sua presidente, Lena Korenika, con l’indispensabile lavoro organizzativo della segretaria Erika Trento e del capo coro Aldo Antonini.
“A legarci è stata innanzitutto la collaborazione che mia figlia Federica Lo Pinto ha con la corale siciliana per la quale ha scritto arrangiamenti di canzoni popolari e condiviso altri progetti. Da qui la mia idea di condivisione musicale, culturale e artistica con una realtà lontana ma che abbiamo riscoperto anche tanto vicina. Abbiamo avuto un’accoglienza impeccabile, calorosa e molto ben organizzata”, ha spiegato Lo Pinto comunicando che a loro volta ospiteranno a Buie la corale siciliana per l’edizione 2026 della storica rassegna corale “Verdi melodie”, organizzata dal sodalizio.

Sentimenti e innovazione
Fondato nel 1947, il coro della CI di Buie rappresenta una delle attività più longeve e significative della Comunità. Nel 2012, in occasione del suo 65esimo anniversario, ha festeggiato con solenni celebrazioni e la registrazione di un CD commemorativo, testimonianza tangibile di un percorso musicale ricco di passione e dedizione. Oggi, sotto la sapiente direzione del Maestro Lo Pinto, il coro annovera una quarantina di elementi. Le loro voci si intrecciano in un repertorio che spazia dai canti tradizionali a composizioni contemporanee, creando un ponte sonoro tra passato e presente. Ogni esibizione è un viaggio emozionale, un racconto cantato che evoca storie, sentimenti e tradizioni. L’approccio del Maestro Lo Pinto alla direzione corale è caratterizzato da una profonda comprensione delle tradizioni musicali locali e da un’incessante ricerca dell’eccellenza.
Dall’altra parte, l’Ensemble Vocale e il Coro giovanile “Tetracordus” rappresentano una realtà musicale di spicco nel panorama corale siciliano. Nati all’interno del Circolo ACLI di Pachino, questi ensemble sono guidati rispettivamente dalle direttrici Lucia Franzò e Maria Laura Mizzi, con l’accompagnamento al pianoforte di Giuseppe Morale. La loro missione principale è quella di promuovere la cultura musicale e corale, offrendo ai giovani del territorio un’opportunità di crescita artistica e personale. Nel corso degli anni, “Tetracordus” ha partecipato a numerosi eventi e manifestazioni, contribuendo significativamente alla vita culturale locale.
Questo imponente progetto è stato finanziato dalla CI di Buie attraverso il contributo finanziario del MAECI della Repubblica Italiana, ai sensi della Legge 21 marzo 2001, N° 73, e successive estensioni e modificazioni, in applicazione delle Convenzioni stipulate tra il MAECI, l’Unione Italiana e l’Università Popolare di Trieste nonché con il supporto finanziario del Consiglio per le minoranze nazionali della Repubblica di Croazia. Ma al di là degli aspetti organizzativi e finanziari, ciò che rimane impresso è il sentimento di unione che questa esperienza ha creato. La musica ha abbattuto distanze e differenze, facendo emergere ciò che di più autentico lega le persone: l’arte, l’amore per la cultura, il desiderio di condividere. E così, mentre l’aereo li riportava verso casa, i coristi di Buie sapevano di aver lasciato un pezzo di cuore in Sicilia. E, allo stesso tempo, ne avevano portato con sé un frammento. Un’armonia che, una volta creata, non smette mai di vibrare.

Di fronte alla Chiesa Madre.
Foto: CI DI BUIE

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