Da Dignano il «Leron» vola in Spagna

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Da Dignano il «Leron» vola in Spagna

DIGNANO | Diciott’anni di scoppiettante, esuberante, brillante “Leron” in questo 2018 così difficile e duro da mandar giù per la Comunità Nazionale Italiana e le sue istituzioni (non per niente il vicepresidente del Sabor e deputato al parlamento della CNI, Furio Radin, nel salutare i presenti non ha potuto fare a meno di notare l’assenza dei rappresentanti dell’Università Popolare di Trieste che pure, assieme all’Unione Italiana, sono patrocinatori del grande evento culturale dignanese). Ma tra valzer, polke, mazurche e tarantelle di tutte le latitudini d’Europa, sabato sera a Dignano, non solo non c’è stata l’occasione per approfondire discorsi politici, ma nemmeno ce n’è stato il desiderio.

Brillanti, non c’è dubbio, i vincitori dell’edizione 2018 di “Leron”: l’Agupación folklórica “Froles Novas” spagnola, che si è aggiudicata il premio principale e il più ambito: il grande Leron in ceramica, frutto dell’ingegno creativo dell’artista polese Igor Fabris. Ma la giuria d’esperti, con in testa Lorella Limoncin Toth, ha gratificato anche altre tre società di grande talento e bella presenza in scena: la Società artistico culturale “Ivanić” di Ivanić Grad presso Zagabria è stata insignita del Premio per l’originalità e l’accuratezza filologica dei costumi;
il gruppo folk “Spalgena” di Vilnius (Lituania) ha avuto il non meno prestigioso Premio per gli strumenti popolari e l’esecuzione strumentale, mentre gli italiani “I f’st’nidd” di Lavello in provincia di Potenza e gli ungheresi “Karàd – Lajta T.e.” di Karad, si sono aggiudicati ex aequo il Premio per le coreografie e la danza tradizionale. Nessuna esclusa dalle premiazioni dunque, tra le cinque grandi società ospiti del “Leron 2018”. Quella di sabato è stata insomma una serata che secondo il giudizio di molti ha superato in qualità molte delle edizioni precedenti della rassegna, che pure ricordiamo per la varietà delle danze, l’originalità degli strumenti musicali e i ricchi corredi di costumi e accessori. Questo per dire, con i promotori e i patrocinatori, che la kermesse non solo resiste nel tempo ma migliora pure, e anzi, più passano gli anni, più la vetrina delle tradizioni popolari d’Europa s’arricchisce. Prova ne sia la Piazza gremita in ogni ordine di posti: il pubblico di Dignano apprezza il “Leron” e non se ne perde un appuntamento. Tra il pubblico numerosi gli ospiti e le autorità. Presenti all’appello il consigliere vice capo missione dell’Ambasciata italiana a Zagabria, Daniele Borrelli, il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, la vicepresidente della Regione istriana, Giuseppina Rajko, il sindaco Klaudio Vitasović e il resto dei funzionari della Città di Dignano.
Complimenti dunque ai vertici della Comunità degli Italiani per aver allestito un altro “Leron” con gusto e fine sensibilità artistica.

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