Da centro industriale a polo culturale

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Da centro industriale a polo culturale

FIUME | La conferenza internazionale “La cultura come brand” (Brendiranje kulture), organizzata dalla Società Rijeka 2020 in collaborazione con l’Università degli Studi di Fiume, è stata inaugurata ieri mattina dal Presidente della Repubblica di Croazia, Kolinda Grabar – Kitarović. Ad affiancare il Capo dello Stato nella cerimonia d’apertura del simposio – che si articolerà fino a domani, con trenta relatori internazionali riuniti per discutere attorno a tre cicli tematici, il “Branding culturale”, il “Branding della città” e il “Turismo culturale” – sono stati il sindaco di Fiume, Vojko Obersnel, il presidente della Regione litoraneo-montana, Zlatko Komadina, la rettrice dell’Università degli Studi di Fiume, Snježana Prijić Samaržija, e la direttrice della Società Rijeka 2020, Emina Višnić.

Tra gli ospiti dell’evento anche l’ambasciatore dei Paesi Bassi, Hendrik Jan Voskamp, che assieme al Presidente Kolinda Grabar Kitarović, e al Ministero della cultura della Repubblica di Crazia, è patrocinatore della conferenza.

Occasione unica

Nel suo discorso inaugurativo Grabar Kitarović ha evidenziato come “per la prima volta nella storia della famiglia europea, uno Stato membro esercita la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea e in concomitanza una sua città ricopre anche il ruolo di Capitale europea della Cultura”.
Per il Presidente – che circa un anno fa ha presentato nel suo ufficio agli Ambasciatori accreditati in Croazia, il progetto di Fiume 2020 ed è stato ospite dei rappresentanti della città irlandese di Galway, che condivide con Fiume il prestigioso titolo di CEC –, è un’occasione unica che deve essere pienamente utilizzata per promuovere l’intera Croazia come un marchio sulla mappa europea.
“Fiume, quale prima città croata del programma Capitale europea della Cultura, è una sfida importante non solo per il capoluogo quarnerino e la Regione litoraneo-montana, ma per il Paese intero. Dobbiamo rispondere a questa sfida tutti quanti, prontamente e ferreamente con tutte la creatività disponibili”, ha spiegato. Secondo il Presidente, la Croazia è riuscita a creare dei marchi riconoscibili grazie al turismo, al patrimonio culturale e allo sport. “Per proseguire nella valorizzazione del patrimonio della Croazia, ho appositamente istituito un gruppo di lavoro con lo scopo di pubblicare un documento su tema, che sarà sottoposto all’attenzione del governo e di altre istituzioni governative quale base per le future attività. In tutto ciò, Fiume CEC 2020 è di fondamentale importanza”, ha aggiunto Kolinda Grabar Kitarović.

Fiume, simbolo della diversità

Il presidente della Regione litoraneo-montana, Zlatko Komadina, nel suo discorso ha parlato della ricchezza culturale e della tolleranza nell’accogliere le diversità che hanno forgiato gli abitanti dell’area quarnerina, cosa che secondo lui ha influito nell’ottenimento del prestigioso titolo di CEC 2020. Il sindaco Vojko Obersnel ha parlato invece della trasformazione di Fiume da centro industriale e portuale in una città di piccola e media imprenditoria, dotata di un’Università in crescita e da una cultura moderna che contribuiscono a completare questo passaggio di transizione. “Fiume dal grigiore portuale e industriale diventa grazie al ‘porto della diversità’ un centro colorato, simbolo della diversità, dell’apertura, della tolleranza, ma anche critico e coraggiosamente pronto a imboccare strade diverse da quelle che dominano la Croazia”, è stata l’idea di Obersnel.
Anche per la rettrice dell’Università degli Studi di Fiume, Snježana Prijić Samaržija, la città di Fiume è soggetta a una trasformazione grazie al progetto CEC. Sia per mezzo delle nuove infrastrutture, ma ancor di più in senso immateriale, soprattutto con i cambiamenti attitudinali dei cittadini. “Tutto ciò porta in eredità numerosi programmi di studio universitari”, ha affermato Prijić Samaržija.
Emina Višnić, direttrice della Società Rijeka 2020, ha rilevato che la conferenza “La cultura come brand” è parte del programma “Aula”, inteso come apporto al progresso personale e professionale di oltre 600 partecipanti e al rafforzamento delle capacità professionali.
“Oggi, la cultura e il marchio non sono più in opposizione, ma possono produrre sinergie e creare nuovi ‘brand’”, ha commentato Emina Višnić.

Fiducia negli obiettivi predisposti

Il Presidente Grabar Kitarović, dopo l’incontro con i rappresentanti delle unità locali di autogoverno coinvolte nel progetto e con i responsabili delle direzioni del programma, si è detto fiducioso che tutto sarà pronto in tempo per la realizzazione della manifestazione Capitale europea della Cultura nel 2020. “Noto una notevole e positiva differenza tra la presentazione del progetto organizzato lo scorso anno e quello che mi è stato esposto oggi. Molte cose sono state portate a termine ed estese all’intera area quarnerina”, ha fatto notare il Presidente.
Interpellata dai giornalisti se il ritardo nella preparazione del restauro della nave “Galeb” comporti delle difficoltà non pianificate nell’attuazione del progetto generale di Fiume CEC, Kolinda Grabar Kitarović ha risposto che in un incontro a porte chiuse, non è stato specificamente affrontato il progetto dello yacht che fu del Maresciallo Tito, ma che spera che tutto si risolverà in tempo per l’inizio della manifestazione.

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