Cristian Lanza: «Mi ha attratto l’atmosfera di Fiume»

Dopo quasi tre decenni trascorsi in Germania, dove si è esibito con grandi orchestre, il nostro interlocutore ha deciso di stabilirsi nel capoluogo quarnerino

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Cristian Lanza: «Mi ha attratto l’atmosfera di Fiume»
Lanza durante l’esibizione nella Cattedrale di San Vito. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Il capoluogo quarnerino è da sempre stato tra le mete predilette di una varietà di personaggi storici e artisti di spicco. Il fascino della città e del milieu multiculturale che la caratterizza sembra proseguire pure al giorno d’oggi, a giudicare da quanto riferitoci da Cristian Lanza, cantante lirico di fama internazionale con alle spalle una ricchissima carriera realizzata presso i più importanti teatri europei.

Dopo quasi tre decenni trascorsi in Germania, durante i quali si è esibito con orchestre prestigiose – tra cui le Filarmoniche di Berlino e Monaco di Baviera – perfezionandosi nell’interpretazione di ruoli verdiani, Lanza ha deciso di stabilirsi proprio a Fiume. Di recente, il cantante lirico si è esibito per la prima volta a Fiume, in un concerto tenutosi nella Cattedrale di San Vito e organizzato in collaborazione con l’associazione Hope Ukraine, presieduta dal console onorario dell’Ucraina per Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, Marco Toson. La serata, i cui ricavi si sono uniti ai fondi raccolti dalla Hope Ukraine per il sostegno dei profughi provenienti dall’Ucraina, ha visto anche la partecipazione di Silvia Rampazzo, soprano lirico pluripremiato a livello internazionale e coniuge di Lanza, del tenore Claudio Rossi e del soprano Simonetta Baldin. Il nostro interlocutore ci ha parlato della scelta di trasferirsi a Fiume e dell’esperienza del primo concerto di fronte a un pubblico fiumano, soffermandosi pure sui progetti futuri. Chi non avesse potuto assistere al concerto presentato nella Cattedrale di San Vito, avrà l’occasione di sentire il repertorio di musiche sacre interpretato da Lanza, Rampazzo, Rossi e Baldin il prossimo 23 ottobre presso la Chiesa di Santa Croce di Srdoči, sempre a scopo umanitario.

Foto: CRISTIAN LANZA

Nel corso della sua carriera ha avuto modo di interpretare una vasta gamma di ruoli lirici. Qual è il suo repertorio preferito?
 “Senza ombra di dubbio, le opere di Verdi e Puccini, e soprattutto quelle che richiedono un tenore lirico o lirico spinto (e che per certi versi sono anche tra le più impegnative), grazie alle quali ho realizzato i miei più grandi successi in Germania. Con gli anni, ovviamente, l’elasticità delle corde vocali va perduta. La voce cambia, diventando più scura, più profonda, più pesante. Allora un cantante lirico si dedica a opere diverse, più drammatiche, a delle arie che si addicono di più a un tale tipo di voce. È per questo che amo i repertori di Verdi e Puccini, perché ti stimolano a metterti sempre nuovamente alla prova.”

È da diversi anni che si esibisce come protagonista della tournée “La notte di Verdi” in Germania…
“Si tratta di una tournée che normalmente comprende più di trenta concerti di fila, tutti i giorni, in diverse città. In pratica, nell’ambito della tournée percorriamo anche 500 chilometri al giorno. È assai impegnativo dal punto di vista fisico per i cantanti. Dall’altro lato, ci esibiamo presso le più importanti sale teatrali della Germania, frequentate da un pubblico raffinato e soprattutto esigente. Il cantante d’opera, in un certo senso, è condannato a dover sempre dare il meglio… Per questo motivo cerco sempre anche di divertirmi e di far divertire gli spettatori. Infatti, l’ultima parte della serata la dedichiamo a un repertorio più vivace rispetto a quello drammatico verdiano, con diverse canzoni napoletane che il pubblico ama tantissimo.”

Di recente si è presentato per la prima volta al pubblico fiumano.
“Ho voluto dare un mio piccolo contributo alla sensibilizzazione delle persone alla questione della guerra in Ucraina e sono fiero di aver avuto l’occasione di collaborare con la Hope Ukraine. È un’associazione che svolge un enorme lavoro per aiutare i profughi che arrivano in Italia. Normalmente, sono un po’ scettico sulle iniziative umanitarie perché molto spesso sono segnate da tentativi di lucro e poi sono uno di quelli che se non vedono non credono. Però, osservando da vicino tutto ciò che la Hope è riuscita a realizzare e sta continuando a organizzare, ho deciso di contribuire. La serata tenutasi alla Cattedrale di San Vito è stata stupenda, ne siamo molto soddisfatti e siamo contenti di aver l’opportunità di riproporre il concerto il prossimo 23 ottobre nella Chiesa di Santa Croce di Srdoči.”

In occasione del concerto tenutosi presso la Cattedrale di San Vito, si è esibito insieme a sua moglie, il soprano Silvia Rampazzo.
“Quando condividi il palco con la persona che ami, in scena si instaura un’atmosfera del tutto particolare. Il pubblico, infatti, percepisce il legame che c’è tra noi. Il rapporto che abbiamo fuori dalle scene riusciamo a trasmetterlo anche durante i concerti. Lei è perfezionista per quanto riguarda il canto, mentre io sono più rilassato sotto certi aspetti. Ci compensiamo in questo senso. Ho la fortuna di avere una moglie così.”

Come mai ha deciso di stabilirsi a Fiume?
“In poche parole, sono venuto ad abitare qui perché qui si sta bene. È l’atmosfera che mi ha attratto. Non sono fiumano, ma qui mi sento proprio a casa. Negli anni venivo spesso in vacanza in Croazia, è un Paese bellissimo. Sono un amante del mare, per cui il mio sogno era di trasferirmi prima o poi in una città costiera, a misura d’uomo, come lo è Fiume. E poi mi piace unire l’utile al dilettevole, e qui posso farlo.”

Come vede la sua vita nei prossimi cinque anni?
“Ho tante idee in mente. Innanzitutto, vorrei organizzare dei concerti e proseguire la carriera lirica anche qui. Al momento, invece, porto avanti una società di import-export di elettronica e mi sto dedicando alla creazione di un nuovo brand di alta moda, Teschiofashion, un progetto che ho avviato tre anni fa e che sta crescendo gradualmente. La moda, infatti, è sempre stata una delle mie passioni. In ogni caso, non me ne vorrei mai andare da Fiume, mi sono innamorato della città.”

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