Corinne Maier, «No kid» e le pergamene di Qumran

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Corinne Maier, «No kid» e le pergamene di Qumran

Queste righe prendono spunto dal libro di Corinne Maier “No kid. Quaranta ragioni per non avere figli” pubblicato da Bompiani, al quale faceva riferimento anche l’ultimo numero di “Panorama”, la rivista quindicinale dell’EDIT. Un libro, che secondo la critica italiana, abbatterebbe il “tabù” del matrimonio e nel quale si elencano tutte le privazioni, i sacrifici, gli stravolgimenti di vita che l’arrivo di un bebè porta nella vita di una coppia. Un elenco di quaranta “seccature” che la scrittrice – psicanalista di professione e mamma di due figli, o di “due errori”, come dice lei – elabora al fine di allertare e convincere gli altri a non commettere i suoi “sbagli”.

Una crociata «antimaternità»

Quanto altruismo! Il tutto per bocca della protagonista, una donna “libera” da mocciosi, che, senza peli sulla lingua e con un “linguaggio da camionista” intesse imperterrita un’autentica “crociata antibebè”, antifamiglia e antimaternità: “…io figli non ne ho mai voluti, li ho schifati tutta la vita e non me ne pentirò mai”, dice la protagonista. Affari suoi.
Intanto le single – una volta le chiamavano zitelle – o “no kid” per scelta, per motivi di carriera, sono sempre esistite: le artiste, specialmente cantanti e attrici, o le maestre ai tempi dell’Austria-Ugheria alle quali non era consentito sposarsi onde poter dedicarsi interamente alla “missione” di educatrici.
O, ancora le donne “emancipate”, le donne impegnate socialmente e politicamente, magari anche le imprenditrici. Essere nubili o senza figli, specie a Fiume, una volta non era affatto uno status riprovevole. Oggi, alle donne, più che mai è consentito di fare le proprie scelte e gestirsi la vita come più loro aggrada. Nessuna è obbligata a mettere su famiglia, hanno tutta la libertà di convivere, non fare figli, viaggiare, realizzarsi come gli pare, ma nessuno si può permettere – come invece fa la protagonista – di svilire e deridere la maternità, “le donne miagolanti con la prole”, o venire fuori con frasi tipo “i bambini mi fanno ribrezzo”. Siamo alla patologia.

Arroganza e frustrazione

Sembrerà strano, ma la gente non ha bisogno di psicanaliste frustrate, cattivelle e piuttosto arroganti per farsi spiegare che cosa sia la famiglia e quali impegni essa comporti. Gli “intellettuali”, purtroppo, hanno il vizio di sottovalutare la “gente comune”.
Mettere su famiglia, o meno, è una scelta personale determinata da tanti fattori e sta al singolo, o alla coppia, decidere circa i possibili sbocchi di una relazione.
Ma vediamo di confrontarci almeno con alcuni degli “sconsigli” di Corinne Maier.
“Per fare figli bisogna essere ricchi”. C’è del vero in quest’affermazione. Esperti italiani hanno calcolato che un figlio, dalla nascita alla laurea, costa circa 250.000 euro. Dunque la famiglia – che è “comunità sociale di base”, come dalle nostre parti ci insegnavano ai tempi del marxismo, e quindi manda avanti il mondo – va supportata materialmente da quel soggetto sempre più “evanescente”, che si “materializza” per magia solo quando c’è da riscuotere “il tributo” o pignorare la casa, e che si chiama “stato”. Detto stato, assieme a “sorella economia”, “idealmente” dovrebbero mettersi al servizio della persona, del cittadino, della famiglia. E non il contrario, come succede nella realtà.

«L’état se ne freghé»

“Non avrai altra Economia all’infuori di me!”, sembra il primo comandamento. “Ama i Mercati come te stesso! Anzi, di più”. Per cui “austerité, austerité, austerité, e campè come potè”. Per cui “nada politiche pronatalité”. Insomma, la famiglia annaspa penosamente e il cittadino pure, porqué “l’état se ne freghé”. “L’état ce mois”, come sostiene Macron, detto anche “Guanto di velluto”.
“Il parto è una tortura” sostiene la Corinne. Ce ne sono di tanti “tipi”. Lo spettro è molto diversificato. Certo è che biologicamente ringiovanisce e riduce le possibilità di cancro al seno.
“Dovrete imparare un linguaggio da veri idioti per riuscire a comunicare con i vostri figli”. Questo vale per i genitori idioti.
“Sarete inevitabilmente delusi dai vostri figli”. Si vede che i due “errori” della Maier le hanno fatto perdere ogni speranza e che lei è una genitrice fallita. “Quando arriva un figlio, di solito scompare il padre”, afferma. Vale sempre meno per le nuove generazioni. Di papini che orgogliosamente spingono la carrozzina ce ne sono sempre di più in giro.

Sovrappopolazione

“Ci sono già troppi bambini sul pianeta”. Non si preoccupi signora. Ogni cinque secondi ne muore uno, su questo pianeta. In un anno tre milioni in meno. In dieci anni….calcoli lei. È lo scandalo del nostro tempo. Ah, Corinne, l’apostola della sovrappopolazione! Deh, la vestale della desertificazione umana! Magari, l’Africa e l’Asia si potrebbero “contenere” un pochino. Ma l’Europa no, gli europei sono popoli in estinzione! Andrebbero tutelati almeno quanto il panda e l’orso bruno. Comunque, la teoria della sovrappolazione è un mito da sfatare. Specialisti giapponesi hanno dimostrato che con un uso e una distribuzione razionale delle risorse, la Terra potrebbe sopportare addirittura 40 miliardi di persone. “Attualmente, la sola produzione calorica globale di cereali sarebbe sufficiente a sfamare tra i 10 e i 12 miliardi di persone. Il problema, sottolinea la FAO, non è quindi la presunta sovrappopolazione mondiale o la presupposta conseguente mancanza di risorse, bensì la loro cattiva gestione, in particolare la disuguaglianza nella distribuzione delle risorse stesse o gli enormi sprechi, soprattutto alimentari. Così come il cibo, nemmeno l’acqua scarseggia, parola di Jan Eliasson, vicesegretario generale delle Nazioni Unite, come riportato dalla rivista “Nature”.
“Le famiglie sono un incubo”. Addirittura! Qualche volta sono un “tantino” rompiscatole, è vero. Comunque a Corinne consigliamo qualche seduta dallo psicanalista. Dopo aver districato ed elaborato i suoi traumi e incubi irrisolti si sentirà meglio.

Maternità e carriera, si può

“Dovrete scegliere fra maternità e carriera”. Forse. Non tutte sono portate per la famiglia. Non è mica una colpa. Però, quanto ammiro quelle donne “miagolanti con prole” come Marie Curie, Margaret Thatcther, Tina Turner, la concertista Maria Cristina Mohovich, Ruža Pospiš Baldani, Elvia Nacinovich e tutte quelle donne “anonime” ed eroiche che sono riuscite e che riescono a mettere insieme “capra e cavoli”!
Comunque, noi, il futuro della “nostra” Corinne lo vediamo in un eremo… in santa pace, in una grotta, dalle parti di Qumran, a espiare i suoi “due errori” madornali, “à la recherche del temp perdue”, intenta a scrivere e a vergare, sola soletta e vita natural durante, una montagna di pergamene (lontana dalle case editrici!), che verranno miracolosamente scoperte dagli omini verdi, tra… duecento anni (facciamo gli scongiuri)!

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