Comunità croata di Trieste: numerose le iniziative rinviate

Il Covid «trattiene» le attività programmate da tempo

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Comunità croata di Trieste: numerose le iniziative rinviate

Attività che tentano di decollare e poi si spengono, il Covid-19 ci tiene in ostaggio, lo fa con tutti ma in particolare con chi si occupa di cultura, eventi pubblici, dialogo con la Città di Trieste e con la regione FVG e, in uno spirito trasversale, con le altre Regioni e nazioni viciniori. Che fare? Ci si può lamentare o immaginare invece altri percorsi, per esempio cercare di fare il punto della situazione in previsione di nuove ripartenze, in questo o nel prossimo anno. Tra le tante iniziative rimaste al palo, anche quelle della Comunità croata di Trieste che per questo 2020 aveva preparato un programma di ampio respiro con l’entusiasmo del ventennale, festeggiato con grande eleganza, e sulla scia dei tanti successi registrati negli ultimi anni.

 

Cancellata la mostra su Jelko Yuresha
La chicca di questo 2020 – e qui dobbiamo usare il condizionale – avrebbe dovuto essere l’allestimento a Trieste della mostra «Balletto e passione. La collezione Jelko Yuresha». Prevista nel lasso di tempo tra il 30 ottobre e il 13 dicembre al Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”. Un progetto come risultato della sinergia tra la Comunità croata di Trieste e il Museo dell’Arte e dell’Artigianato di Zagabria. Una manifestazione d’incredibile appeal per la Regione tutta e per un pubblico internazionale che intendeva – e lo farà appena la pandemia avrà allentato la morsa – raccontare il percorso di Jelko Yuresha, un grande personaggio con la passione del balletto classico, di valenza europea e mondiale, tanto da renderlo un vero protagonista del suo tempo. Ma chi era Yuresha? “La sua scomparsa è recente – ricorda Damir Murković, Presidente della Comunità croata di Trieste -. È mancato a Zagabria, dopo una vita trascorsa tra Londra, New York e la Svizzera, con la consorte Belinda Wright. È con lei che ha avuto modo di costruire una carriera di successo, pluridecennale, in una delle più prestigiose compagnie da ballo al mondo, il Royal Ballet di Londra”.

Ma la mostra a Trieste si farà ed oltre a sottolineare i suoi successi avrà una marcia in più, svelerà la sua anima da creatore e collezionista: consapevole del fatto che i costumi rappresentino uno degli aspetti fondanti dell’attività teatrale, Jelko Yuresha si è anche dedicato alla ideazione di abiti per le rappresentazioni sue, della moglie Belinda Wright e di altri fortunati ballerini.

“Questi costumi – anticipa Murković – sono ora parte della mostra che vedremo”, grazie all’impegno della Regione FVG, del Comune di Trieste (in collaborazione con il Servizio Musei e Biblioteche), dal Ministero della Cultura e dei Media croato e dalla Città di Zagabria. Un allestimento che parlerà di quest’uomo dal grande talento tecnico e spessore umano, totalmente dedito alla sua professione e all’insegnamento alle generazioni più giovani.

Le fotografie di Rino Gropuzzo allestite a Palazzo Gopcevich nel 2019

L’antologica di Rino Gropuzzo
Un’altra mostra ha fatto parlare quest’anno, nonostante il Covid, del lavoro svolto dalla Comunità croata a Trieste, l’antologica del fotografo fiumano Rino Gropuzzo che, dopo aver animato il panorama culturale triestino, è stata ospitata al MUO di Zagabria in un filo diretto con il successo a Palazzo Gopcevich nel 2019.

Sulle tracce degli Illiri
Da Trieste parte anche il cammino dedicato alla preistoria sul sentiero degli Illiri, una linea immaginaria e reale nello stesso tempo, che unisce diversi paesi nel nome di un passato lontanissimo ma ancora presente che sta diventando il contenitore di manifestazioni, eventi, convegni, incontri e quanto può essere utile per indicare un percorso unico e condiviso, quello della cultura e della valorizzazione dei siti di particolare interesse. Non soltanto, l’importanza di questo progetto ha assegnato alla Comunità croata di Trieste, in collaborazione con il Servizio Musei e Biblioteche del Comune di Trieste, il ruolo di testimonial dell’Italia, alla giornata italiana del “Festival europeo dell’archeologia”, organizzato dal Museo Archeologico di Zagabria nel semestre di presidenza di turno croata del Consiglio europeo. Il progetto internazionale Illirya quindi continua, con incontri in presenza e in remoto, perché come le acque del fiume Kupa che l’ha ispirato, non può essere fermato.

L’ensémble Lado dovrebbe esibirsi l’estate prossima

Fondi per il reparto di neonatologia
Così come non si ferma la scuola, i corsi di lingua e cultura croata per bambini e adulti continuano. Finché è stato possibile l’attività si è svolta in presenza per svilupparsi successivamente con la didattica a distanza. Non demorde Diana Njegovan, l’insegnante responsabile dei corsi, il suo entusiasmo non viene meno ed è per i corsisti motivo di grande stimolo.
“Questo è stato un anno molto difficile e ci sta mettendo ancora tutti alla prova”, continua Murković. “Per Zagabria è stato anche l’anno del terremoto. Tutti ricordiamo le immagini delle mamme con i neonati per strada, con la neve mentre l’ospedale era costretto a chiudere. La Comunità croata di Trieste si è impegnata nella raccolta fondi per il reparto di neonatologia della clinica Petrova reagendo immediatamente all’emergenza”.

Pesano come un macigno questi fatti su un anno che avrebbe dovuto essere d’attività piena. A Trieste poi era anche previsto l’arrivo di gruppi folkloristici croati affermati nel mondo, come l’ensémble Lado o la compagnia del Teatro Gavran di Zagabria. “Il tutto solo rinviato” – fanno sapere dalla Comunità croata, comunque fiduciosi – “E la prossima estate – sottolineano – ci ritroveremo a Trieste Estate per gioire insieme della cultura a cielo aperto”.

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