Coltivare lingua, cultura e identità italiane

A Buie e Cittanova ha avuto luogo la III edizione della Competizione nazionale di lingua italiana (Lingua materna)

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Coltivare lingua, cultura e identità italiane
Una foto di gruppo di tutti i partecipanti

Giovedì scorso, presso la SMSI “Leonardo da Vinci” di Buie, si è svolta la III edizione della Competizione nazionale di lingua italiana (Lingua materna), organizzata dall’Agenzia per l’educazione e la formazione della Repubblica di Croazia e con la collaborazione del Settore Istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana, mentre nella giornata di ieri sono stati resi noti i nomi dei vincitori, ovvero degli alunni che hanno ottenuto il maggior numero di punti. 73 alunni in rappresentanza di 11 scuole elementari e di 4 scuole medie superiori nella lingua e nella scrittura della minoranza nazionale italiana della Repubblica di Croazia, accompagnati dai loro docenti mentori, si sono dati appuntamento a Buie nella giornata di giovedì per confrontarsi sulle competenze base della lingua italiana (comprensione della lettura lessico – riflessione sulla lingua), ma anche per conoscere le bellezze dell’entroterra istriano.

Presente anche il dialetto
Una delle peculiarità della Competizione di lingua italiana, che si differenzia dalla Gara di lingua italiana organizzata dall’Unione Italiana, è che gli allievi, suddivisi in tre categorie (IV classe scuola elementare, VII e VIII classe scuola elementare, scuola media superiore) si sono preparati su tipi e generi testuali diversi in lingua italiana e in dialetto istroveneto/uno dei dialetti locali della CNI, nonché su testi di autori della Comunità Nazionale Italiana.

Le autorità
Il momento clou del programma è stata la cerimonia di premiazione che si è svolta ieri presso il Centro per le manifestazioni e la cultura di Cittanova alla presenza dei numerosi alunni, docenti e organizzatori. A dare il benvenuto ai presenti è stato il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Marin Corva, il quale ha salutato in particolar modo il viceconsole generale d’Italia a Fiume, Patrizia Ruggiero, il sindaco di Cittanova, Anteo Milos, la vicepresidente della Regione istriana, Jessica Acquavita, il docente e presidente del comitato scolastico di Buie, Giordano Trani, Kristijan Nemet, presidente dell’Ente per il turismo di Cittanova, nonché direttore del Centro per le manifestazioni e la cultura di Cittanova. Corva si è complimentato in particolar modo con gli organizzatori che hanno realizzato in maniera egregia la manifestazione.

Gianfranca Šuran, i ragazzi che hanno vinto i primi premi, con i mentori e Marin Corva

Tutelare la lingua della CNI
Il professor Giordano Trani ha voluto ringraziare gli sponsor che hanno fornito i premi, ovvero gli editori “Edit”, “Školska knjiga”, “Profil” e “Alfa”, nonché l’Unione Italiana. Il sindaco Milos ha lodato la proficua collaborazione con le istituzioni della CNI che mantengono viva la lingua italiana sul territorio e ha salutato la futura costruzione della nuova scuola elementare italiana di Cittanova. Il viceconsole Patrizia Ruggiero ha portato i saluti e l’apprezzamento del Console Generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini, che non è potuto venire e ha sottolineato l’impegno dello Stato italiano nella diffusione e conservazione delle lingua e cultura italiane in Istria e a Fiume, in particolar modo per quanto riguarda i progetti rivolti alle nuove generazioni. La vicepresidente della Regione istriana, Jessica Acquavita, ha lanciato un accorato appello a coltivare la lingua, la cultura e l’identità italiane, tre concetti inscindibili, non soltanto a livello collettivo, ma soprattutto a livello individuale, a casa e in famiglia.

Patrizia Pitacco

Superato un bel traguardo
Dopo i brevi discorsi di circostanza, ai ragazzi impazienti di essere premiati, si è rivolta la presidente della Commissione, Gianfranca Šuran, Consulente superiore dell’Agenzia per l’educazione e la formazione (AZOO).
“Quest’anno potremmo dire che le gare di lingua italiana come lingua materna hanno visto una prevalenza di ragazze – ha fatto notare Šuran -, ma tutti coloro che hanno partecipato, indipendentemente dal sesso, hanno seguito un percorso non scontato e per niente facile. Tra i 70 alunni che hanno partecipato, abbiamo avuto almeno un alunno per ciascuna scuola dell’Istria e di Fiume e secondo me questo è un grande risultato e un orgoglio per i direttori.

Gianfranca Šuran

Gli argomenti trattati
I bambini della quarta elementare quest’anno dovevano prepararsi sull’opera ‘La meravigliosa conchiglia di cristallo’ di Mirella Malusà. La prova consisteva in un primo esercizio d’ascolto di un brano tratto dal libro dell’autrice in base al quale i ragazzi hanno dovuto rispondere a delle domande. Sono seguite le prove di comprensione del testo, di lessico e di riflessione sulla lingua. Le stesse prove, ma senza l’ascolto, vengono applicate anche ai ragazzi delle altre due categorie. I ragazzi delle settime e delle ottave si sono preparati sul libro ‘Verde acqua’ di Marisa Madieri, mentre i ragazzi delle superiori hanno letto ‘Martin Muma’ di Ligio Zanini. Sono testi non facili perché non è letteratura per l’infanzia, contemporanea. È una letteratura che ha il suo valore soprattutto perché racconta la nostra storia, ma i testi possono risultare di una prima lettura abbastanza complessa, pertanto i risultati alti alle competizioni stanno a significare che a scuola è stato fatto un grandissimo lavoro di analisi sul testo”.
Prima di passare alla consegna dei premi, Šuran ha voluto raccontare ai ragazzi il Mito di Theuth, presente nel “Fedro” di Platone. Platone fa raccontare a Socrate il mito sull’origine della scrittura. Socrate racconta che Theuth, l’ingegnosa divinità egizia, si recò presso re Thamus, allora sovrano dell’Egitto, per sottoporgli le proprie invenzioni. Nel dialogo il faraone interpreta la scrittura come un inganno che atrofizza le menti. Gli argomenti a favore o contrari alla codificazione delle idee sono numerosi, ma la trasmissione della nostra storia è strettamente legata alla letteratura. Šuran ha concluso invitando i ragazzi a trovare le proprie risposte al dilemma e a parlarne con gli insegnanti.

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