
Una città senza cultura non è una città. È questo, in poche parole, il pensiero che ha dominato la presentazione della monografia che ha coronato il 60esimo anniversario della mostra “Castrum Vallis”, una delle più longeve in Croazia, che viene tradizionalmente organizzata a Valle. La presentazione della pubblicazione scritta dalla storica dell’arte Kristina Tamara Koulen Franić, si è svolta nella Galleria Ulika, che ospita pure l’attuale edizione della mostra, quest’anno incentrata sul tema dell’amore.
La monografia bilingue, intitolata “Castrum Vallis. Izložba vječne inspiracije – Una mostra senza tempo”, è stata presentata da Ennio Malusà e dal sindaco di Valle, Edi Pastrovicchio, membri del coordinamento editoriale della pubblicazione, nonché dall’autrice stessa.

Una traccia della grande tradizione
A inaugurare la serata è stato Ennio Malusà, il quale ha ricordato che con questa pubblicazione si è voluto lasciare una traccia della grande tradizione dell’esposizione, in quanto “ciò che viene scritto e stampato non può andare perso”. Ha quindi ringraziato gli esponenti del Comune e dall’Ente per il turismo di Valle dai quali è partita l’idea di realizzare una monografia sulla mostra e che hanno appoggiato il progetto fin dall’inizio, come pure l’autrice stessa e tutti coloro che hanno dato il loro contributo affinché questo progetto editoriale venisse realizzato. “Vorrei ringraziare soprattutto tutti quegli artisti, di cui molti non ci sono più, che in sei decenni hanno dato vita alla manifestazione artistica la cui storia è racchiusa tra le pagine della monografia e che invitano nuovi autori a prendervi parte – ha rilevato Malusà –. Quest’anno, alla mostra si sono presentati 88 autori, il che è un numero considerevole. ‘Castrum Vallis’ è ormai diventata un brand”, ha aggiunto Malusà, il quale ha osservato come l’autrice, Kristina Tamara Koulen Franić, ha svolto un grande lavoro di ricerca negli archivi dei fondatori dell’esposizione per mettere insieme un documento che contiene sessant’anni di storia.

«La cultura è importante»
Il sindaco di Valle, Edi Pastrovicchio, ha sottolineato che una comunità senza cultura non ha nessun “peso”. Si è detto compiaciuto per il fatto che i sei decenni della mostra siano stati raccolti e lasceranno una traccia cartacea, nonostante la maggiore popolarità dei media elettronici, e ha sottolineato che “è nostro dovere salvaguardare questa manifestazione culturale e tramandarla ai nostri successori, che spero saranno sempre consapevoli che la cultura è importante”.
L’autrice Kristina Tamara Koulen Franić ha raccontato che cosa l’ha spronata a realizzare la monografia e si è detta felice e orgogliosa di aver concluso questo progetto. “Quanto abbiamo iniziato a lavorare su questo progetto ci siamo resi conto che c’era poco materiale – ha rilevato l’autrice –. Ho voluto dedicarmi alla ricerca sulla storia di ‘Castrum Vallis’ perché si tratta di una delle mostre più longeve in Croazia e nell’arco di 60 anni vi hanno lasciato la loro impronta tantissimi artisti, curatori e operatori culturali, che hanno investito amore, creatività e fantasia per far diventare questa manifestazione ciò che è oggi. Ritengo che la cultura sia molto importante per ogni località e il Comune di Valle ne è estremamente consapevole, per cui ha accolto con entusiasmo l’idea di creare questa monografia. Personalmente, sono un’amante del cartaceo e dei libri, amo il profumo del libro, il fruscio delle pagine sotto le dita e ritengo che un libro abbia un valore molto più marcato delle pubblicazioni digitali”, ha puntualizzato l’autrice, la quale ha pure voluto ringraziare tutti i collaboratori per il loro aiuto.

Esposizione fondata da quattro artisti
Kristina Tamara Koulen Franić ha voluto inoltre ricordare che la mostra “Castrum Vallis” venne fondata da quattro artisti, ovvero i rinomati pittori e coniugi Dragica Cvek Jordan e Vasilije Jordan, nonché Milan Cmelić e Boris (Bora) Stanojčić di Belgrado. “Quando iniziai a svolgere le ricerche per la monografia mi misi in contatto con la figlia dei due artisti, Jelena Jordan, bravissima violinista, che mi mise a disposizione scatoloni di documenti, fotografie, dipinti e quant’altro appartenenti ai suoi genitori, tra cui trovai anche materiale legato alla mostra ‘Castrum Vallis’. Provai una forte emozione quando trovai il primo articolo legato alla mostra, che era corredato con una fotografia di Vasilije Jordan mentre dipinge a Valle. Da quel momento in poi ero sicura che avrei portato a termine il compito che mi ero imposta”, ha concluso l’autrice.
Nel 1967 il primo allestimento
La monografia comprende, oltre alla storia della manifestazione – corredata da numerosi articoli di testate locali, tra cui anche “La Voce del popolo”, e dipinti che ne hanno fatto parte nel corso dei decenni –, anche la storia di Valle. L’autrice racconta, parlando degli inizi della mostra, che “dopo molti incontri estivi e mostre pittoriche informali negli spazi aperti della città, a partire dal 1964 quel quartetto di pittori che si era dato il nome di Gruppo artistico della città di Valle, nel 1967 decise di allestire la prima mostra ufficiale e formale dei loro lavori – scrive –. La mostra venne inaugurata nel luglio del 1967 a Castel Bembo, all’epoca non ancora ristrutturato. Per l’occasione, disegnarono loro stessi il manifesto con sopra i loro nomi, che oggi è conservato presso il Museo civico di Rovigno. In un certo qual senso, con quella prima mostra formale diedero il via alla pratica espositiva pittorica. Col passare del tempo il piccolo gruppo artistico si trasformò in Colonia artistica e poi nell’evento artistico che oggi conta più di settanta espositori”.
La missione del gruppo
La missione fondamentale del gruppo – si legge nella monografia – fu di permettere agli artisti professionisti e dilettanti di esporre insieme le loro opere, senza porre limiti in termini di stile e tema. “Si mirava alla qualità e a un approccio creativo sincero. La missione è tuttora la stessa, ma con un’unica differenza: visto il crescente numero di opere presentate e la varia qualità dei lavori, è stata introdotta una selezione da parte di professionisti e sono stati stabiliti i temi delle mostre”.
Ricordiamo che la pubblicazione della monografia riccamente illustrata è stata finanziata con i mezzi dell’Ente per il turismo di Valle ed è stata pubblicata dall’Associazione Arsa Nova. Del coordinamento editoriale hanno fatto parte Ennio Malusà, Edi Pastrovicchio, Irina Gobbato, mentre la redattrice responsabile è l’autrice Kristina Tamara Koulen Franić. Il redattore artistico è Igor Jeremić, che firma il design grafico. La monografia è stata stampata in 300 copie dalla casa editrice Znanje.

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