«Castrum Vallis». L’arte genera il moto perpetuo

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«Castrum Vallis». L’arte genera il moto perpetuo

VALLE Edizione da record, quella di quest’anno, della mostra collettiva Castrum Vallis, nell’ambito della quale hanno esposto, nel Centro multimediale “Ulika” di Valle, ben 81 autori provenienti dalla Croazia, dalla Slovenia e dall’Italia.

“Un numero consistente, che ci porta immenso piacere e una grande soddisfazione, perché sta a indicare che stiamo diventando una delle mostre collettive più longeve (quella di quest’anno è, infatti, la 54ª edizione, nda) e visitate del territorio”, ha sottolineato Sandi Drandić, direttore dell’Ente per il turismo vallese, che organizza la mostra in collaborazione con il Comune. La mostra è stata avviata nel 1964 dai rinomati artisti Dragica Cvek-Jordan, Vasilij Josip Jordan e Milan Cmelić.

Le infinite possibilità dell’arte
Il concetto tematico è stato presentato al numerosissimo pubblico presente all’inaugurazione da Ennio Malusà, il quale firma anche la prefazione al catalogo d’accompagnamento della mostra. Il tema di quest’anno è “Perpetuum mobile”, ossia il moto perpetuo. Partendo dal fatto che nel mondo scientifico non esista un dispositivo capace di generarlo, la sua esistenza può essere resa possibile grazie all’arte.

Sensibilità e percezione
“Esiste nel concetto del creare un’opera d’arte, una caratteristica molto particolare che è quella di percepire e di processare, per poi renderlo esplicito in una qualsiasi forma visibile o percepibile ai sensi umani, e noi vogliamo soffermarci proprio sull’umano: l’uomo non è una macchina e pertanto nel produrre arte ha già in sé una fonte d’energia inesauribile – ha affermato Malusà –. Il cervello umano, seppure considerato la macchina più perfetta, in realtà è proprio il contrario di una macchina, non subisce di fatto le restrizioni della fisica, non ci sono attriti, non c’è resistenza, c’è soltanto un universo inesplorato, dove tutto si crea e nulla si distrugge. Si potrebbero scrivere volumi interi o organizzare convegni a non finire per constatare che tra l’uomo e l’universo c’è un’interrelazione che è appunto un
perpetuum mobile”.
In questa interrelazione, pertanto, l’artista, nella vita quotidiana, accumula come in una fase di imprinting, immagini, colori, suoni e sensazioni, riuscendo poi senza sforzo alcuno a riprodurli, elaborandoli e processandoli su un media di supporto. “Se di seguito noi riusciamo a vederlo e a percepirlo è estremamente chiaro che siamo dinnanzi a un reale perpetuo mobile”, ha rilevato Malusà.

Opere diversificata
“Le opere esposte – ha spiegato, poi, l’autore della prefazione del catalogo – quest’anno sono estremamente diversificate, caratterizzate da libere pennellate o da densi strati di colore, da segni e metodi all’insegna dell’improvvisazione, e della libera espressione non dettata da un tema limitato da stretti paletti, in modo che l’evento artistico, privo di qualsiasi residuo valore formale, si esaurisca con l’atto stesso della sua creazione”.

In visione fino al 12 agosto
A salutare i presenti alla vernice è stato anche il sindaco di Valle, Edi Pastrovicchio, al quale è spettato l’onore di dichiarare la mostra aperta, mentre ad arricchire il programma dell’inaugurazione è stata l’esibizione della klapa femminile “Castrum Vallis”. Le opere rimarranno in visione fino al 12 agosto.

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