«Casabianca»: Una tipica coppia di coniugi locali

Debutta domani a Castua la commedia scritta, diretta e interpretata da Irena Grdinić e Mario Lipovšek Battifiaca, i quali ci hanno rivelato in un’intervista alcuni dettagli della messinscena

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«Casabianca»: Una tipica coppia di coniugi locali

Debutta domani alle ore 21, nell’ambito dell’Estate culturale di Castua, lo spettacolo “Casabianca”, scritto, diretto e interpretato da due noti fiumani. Irena Grdinić, giornalista, redattrice e conduttrice radiofonica e televisiva e Mario Lipovšek Battifiaca, attore, conduttore e redattore televisivo e radiofonico, si conoscono e collaborano ormai da decenni, ma è la prima volta che portano in scena una vera e propria rappresentazione teatrale. A giudicare dal botteghino (i biglietti per la prima sono stati esauriti in soli pochi giorni!), il pubblico non vede l’ora di assistere alla presentazione della storia di Đurđa e Franko, una coppia di coniugi che, con una grande e sana dose di umorismo, affronta delle vicende che riprendono quanto accaduto in Croazia e nell’area quarnerina negli ultimi decenni. Abbiamo parlato con gli autori dello spettacolo per scoprire delle particolarità legate al tanto atteso debutto.

 

Iniziamo con la messinscena. Come e quando è nata l’idea di allestire “Casabianca”?

Irena: “Tutto è iniziato l’anno scorso, durante il primo lockdown. Ci sentivamo spesso e riflettevamo sulla situazione in cui ci trovavamo. L’idea iniziale era di fare dei brevi filmati, ma è stata abbandonata molto presto perché ci siamo resi conto che non ci piaceva la parte legata alla produzione e quant’altro, al che abbiamo deciso di fare una messinscena”.

Mario: “È stata Irena a proporre di fissare su carta un testo. Però l’idea di lavorare su uno spettacolo era scaturita grazie a una proposta riconducibile addirittura al 2019, quando i ragazzi del progetto ‘Oštija’ ci hanno invitati a parteciparvi con uno sketch. È stata una cosa molto spontanea, senza troppa preparazione, un pezzo che abbiamo rappresentato proprio qui a Castua. Avevamo fatto una scena di una decina di minuti che al pubblico era piaciuta molto. Poi, l’anno scorso, durante il primo lockdown, abbiamo deciso di lavorarci più seriamente. In realtà, la storia che presentiamo è incentrata su due ruoli che sviluppiamo ormai da anni, ancora dai tempi della ‘Gromača’, ovvero interpretiamo le parti di una tipica coppia di coniugi del Quarnero. Abbiamo quindi deciso di implementarli con la scena creata per ‘Oštija’ e poi da lì è partito tutto”.

La locandina dello spettacolo

La drammaturgia è firmata da entrambi?

Irena: “Sì, l’abbiamo scritta insieme, ma solo dopo che avevamo già messo in scena gran parte dello spettacolo. Il testo si basa in larga parte su frecciatine e punzecchiamenti caratteristici delle coppie anziane delle nostre parti. Piuttosto che scambiarsi dei ‘Ti amo’ tra moglie e marito come i personaggi dei classici film americani, qui le coppie preferiscono esprimere l’amore con battute pungenti, ma spiritose”.

Mario: “Scambiandoci le esperienze legate al rapporto dei nostri genitori, Irena e io ci rendiamo conto che in realtà condividiamo un simile bagaglio di valori e di ricordi. È per quello che crediamo che lo spettacolo funzioni, si basa cioè su modi di vivere e di essere reali e caratteristici delle nostre parti. Le migliori commedie croate sono sempre state legate a tradizioni e tematiche popolari, pensiamo solo alle celeberrime serie televisive ‘Naše malo misto’, ‘Velo misto’, ‘Gruntovčani’… L’utilizzo del dialetto aggiunge poi una dimensione di realismo e verosimiglianza. In altre parole, il nostro spettacolo si basa su situazioni ricavate dalla quotidianità degli abitanti del Quarnero, in cui ciascuno potrà riconoscersi. Per il momento siamo lo spettacolo che nell’ambito dell’Estate culturale di Castua (KKL) ha ottenuto il tutto esaurito in meno tempo”.

Irena: “È vero, praticamente non siamo riusciti neanche a procurare i biglietti per tutti i nostri amici e familiari! La prima è in programma domenica 22 agosto e la replica si terrà mercoledì 25 agosto”.

Quale spazio avete utilizzato per le prove?

Mario: “Abbiamo fatto le prove a casa di Irena. Vorrei cogliere l’occasione per scusarmi con i suoi vicini di casa, ah ah ah! Nello spettacolo siamo molto chiassosi, per cui è probabile che chi ci ha sentito provare si sia posto qualche domanda… Scherzi a parte, la verità è che ci siamo divertiti molto nel corso delle prove e credo sia venuto fuori un buon lavoro”.

Irena, lo spettacolo segnerà il suo debutto teatrale, mentre per lei, Mario, non è la prima volta che recita dal vivo. Come avete affrontato il lavoro su “Casabianca”?

Irena: “Non ho esperienza di recitazione a teatro, però ho interpretato moltissime parti in televisione e altri eventi e quindi mi sento pronta. Inoltre, dopo tanti anni, ormai non ho più l’ansia da palcoscenico”.

Mario: “Il lavoro del conduttore televisivo in effetti poggia sulla recitazione. Ogni lavoro che faccio lo considero, in un certo senso, un ruolo da recitare e in questo senso mi ci trovo molto bene. Questo spettacolo, però, è molto diverso dalle mie altre esperienze lavorative. Segue la storia di una coppia conosciutasi negli anni ‘70, che ha vissuto quindi il periodo del comunismo e tutti i cambiamenti demografici che si sono susseguiti, per arrivare all’attuale pandemia del Covid. Un aspetto che mi piace molto dello spettacolo è proprio la crescita dei personaggi, la loro maturazione da una timidezza giovanile a una specie di disinvoltura tipica della terza età, che rispecchia la vita di un gran numero di persone di quest’area geografica”.

Qual è il legame con il celebre film “Casablanca”, interpretato da Humphrey Bogart e Ingrid Bergman?

Irena: “Il mio personaggio è proprietaria di una casa vacanza chiamata ‘Casabianca’ e poi il film ‘Casablanca’ ha segnato il momento in cui Đurđa e Franko si sono conosciuti. La locandina dello spettacolo, realizzata da Ivica Brusić Brujo, mostra Đurđa e Franko in posa come Bogart e la Bergman in una delle ultime scene del film”.

Nella costruzione dei personaggi vi siete ispirati a persone che conoscete?

Irena: “Gli spettatori nati tra gli anni ‘70 e ‘80 si potranno riconoscere molto bene nelle vicende su cui si basa lo spettacolo. Noi abbiamo cercato di ricavare le esperienze universali della vita delle persone delle nostre parti, quelle condivise da tutti noi. Dall’altro lato, lo spettacolo è ricco di riferimenti alla politica, anche a quella contemporanea, nonché di nostre previsioni sul futuro. E poi ogni volta che proviamo aggiungiamo qualcosa di nuovo”.

Mario: “Ad esempio, l’argomento della vaccinazione è stato affrontato seguendo il carattere dei personaggi… Đurđa è una donna molto pragmatica, mentre il mio personaggio è più mite, più tranquillo. In ogni caso, il nostro obiettivo è quello di lasciare gli spettatori di buon umore. Sicuramente la prima e la replica saranno molto diverse. La storia ci prende e quindi a volte improvvisiamo. Il 90 p.c. dello spettacolo è fissato, mentre il rimanente 10 p.c. è ogni volta diverso”.

Lo spettacolo prevede dell’interazione con il pubblico?

Irena: “È vero che siamo abituati a interagire con gli spettatori, ma questa volta abbiamo preferito non infrangere la quarta parete. Non si tratta di una serie di sketch, bensì di una storia ben formulata, con un inizio, uno sviluppo e una fine. I nostri parenti, amici e conoscenti non vedono l’ora di assistere a una commedia e di divertirsi”.

Mario: “Concordo con Irena ed è forse proprio quella la ragione per cui i biglietti della prima sono stati esauriti in pochissimo tempo”.

Avete già pianificato una tournée di “Casabianca”?

Mario: “Molto probabilmente a settembre porteremo lo spettacolo a Pisino, in occasione dell’anniversario della fondazione di Radio Istra. La verità è che avevamo un grande desiderio di debuttare proprio nell’ambito dell’Estate culturale di Castua, credo che lo spettacolo rientri bene nel programma del Festival e che si adegui bene all’ambiente e agli abitanti della zona. Puntavamo su un allestimento che sarebbe stato possibile e facile da trasportare, per darci l’opportunità di fare tournée in modo più pratico. Due sedie e qualche oggetto di scena, che possiamo portare in tutte le piccole località del Quarnero”.

Irena: “Spero che avremo l’occasione di andare in tournée nei paesini limitrofi anche durante la stagione invernale, quando mancano attività culturali, soprattutto sulle isole. Il debutto dello spettacolo era previsto per l’anno scorso, ma poi il Covid ci ha impediti di rappresentarlo. Dall’altro lato, però, con il tempo i progetti maturano e vengono perfezionati, per cui forse è un bene il fatto che abbiamo dovuto attendere la prima”.

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