Casa croata di Spalato: musica è gioia

Il palazzo, distrutto durante la Seconda guerra mondiale, è stato riportato al suo aspetto originale. Spalato ha ottenuto ora una sala dove poter eseguire eventi musicali

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Casa croata di Spalato: musica è gioia

Procede con grande successo l’attività culturale alla Casa croata di Spalato. Gli eventi vengono seguiti con grande interesse da parte di un pubblico che vi partecipa dal vivo o in streaming anche in questo periodo di pandemia. Abbiamo raggiunto il direttore facente funzione dell’istituzione spalatina, Marin Kaporelo, il quale ci ha accolti per spiegarci l’iter dei lavori di ristrutturazione dell’edificio e illustrarci il programma concertistico dell’ente.

La sala grande può accogliere 250 spettatori

I primi tre mesi d’attività
Ci presenta l’organizzazione della Casa croata?
“La annunceremo tra poco perché stiamo completando i posti di lavoro. Accanto a me ci sarà un producente, un collaboratore di marketing e vendita e due operatori tecnici. I membri del Consiglio artistico sono il presidente del Consiglio, Jure Bučević, il Maestro Ivan Repušić, il docente Gordan Tudor, il professore straordinario Blaženko Juračić e Tomislav Mrduljaš”.

La Casa croata di Spalato è stata inaugurata verso la fine del 2020. Qual è stato il programma eseguito per l’occasione?
“L’inaugurazione è passata benissimo. Il programma della prima serata ha evocato la musica di Spalato e i musicisti spalatini. Abbiamo eseguito le composizioni che non si sentono così spesso a Spalato come ‘Pintarichiana’ di B. Papandopulo o ‘La musica per gli archi e cembalo’ di F. Parač. Siamo contenti che dopo tantissimi decenni abbiamo avuto la sala concertistica, uno spazio bellissimo di alta qualità, per creare le produzioni musicali”.

Le sue impressioni sull’edificio rinnovato?
“Le impressioni sono eccellenti, non solo le mie ma anche di tutti coloro che vengono a visitare la Casa croata. Abbiamo la più bella sala concertistica della Croazia. A parte la bellezza, tra poco avremo un apparato organizzativo con il personale per la realizzazione di concerti durante tutte le stagioni, attività artistiche, musicali e culturali”.

Secondo lei come si è svolta la ristrutturazione?
“La ristrutturazione dal punto di vista architettonico ed ingegneristico è stata fatta in maniera perfetta e professionale. Dal nostro punto di vista, come musicisti e persone che lavorano nell’ambito musicale, possiamo dire che ci sono poche sale del genere sul territorio”.

Quanto pubblico può accogliere la Casa croata?
“Nella sala grande ci sono 250 posti a sedere. Nella sala piccola al terzo piano, che porterà il nome di Jakov Gotovac e sarà usata come salone musicale, ci sono 80 posti a sedere. La nuovissima sala, uno spazio polivalente, multimediale, sarà intestata a Ivo Tijardović e potrà ospitare attorno ai 155 spettatori”.

Perché le piace questa costruzione?
“Mi piace il fatto che il palazzo è stato riportato al suo aspetto originale. Mi piace molto la bellissima facciata ristrutturata che fu distrutta durante la Seconda guerra mondiale e negli anni a seguire”.

Varietà di stili e generi musicali
Quali sono i programmi e i progetti che avete in piano di realizzare nel 2021?
“Abbiamo diviso tutti i nostri progetti in un ampio programma con cicli musicali che presentano una grande varietà di stili e generi musicali. Come punto di riferimento abbiamo la musica classica, musica moderna, il jazz, progetti che riguardano il nostro patrimonio culturale e progetti speciali di collaborazione internazionale con i giovani musicisti e diversi contratti con la scena indipendente culturale di Spalato. In questi mesi stiamo svolgendo una ricca attività musicale, con un consenso molto positivo del pubblico che ci segue nella sala e quello che ci segue in streaming malgrado la pandemia. Ogni giovedì svolgiamo dei concerti. In questi tempi difficili riuscire a fare un evento culturale alla settimana è sempre una grande vittoria per me e i miei collaboratori. Tutti i concerti vengono trasmessi dal vivo in streaming e sono sempre seguiti da un pubblico numeroso”.

La sala concertistica sarà usata esclusivamente per i concerti o svolgerà anche qualche altra funzione?
“Avremo anche altri modi di presentazione del programma, specialmente nella sala multimediale ‘Ivo Tijardović’ dove proporremo un programma più leggero e divertente, le recite di teatro ed eventi culturali organizzati a scopo educativo per bambini e giovani. In ogni caso presenteremo diversi tipi di eventi”.

Avete in cantiere un progetto speciale che sarà previsto esclusivamente per questa grande sala concertistica?
“Ci saranno tanti progetti speciali. Alla fine di gennaio dovevamo fare un concerto per l’anniversario della nascita di W. A. Mozart, ma per motivi legati al Covid-19 è stato rimandato a data da destinarsi. Abbiamo collaborato con l’Accademia dell’arte di Spalato. Abbiamo organizzato il concerto ‘Sax, Mozart and dancefloor deconstruction’ dove l’orchestra dei sassofoni imitava l’orchestra sinfonica. Nella seconda parte del concerto, si è potuta sentire la musica moderna con la ‘trasformazione della sala in una pista da ballo’. È stato molto interessante e originale. L’evento ha avuto un riscontro positivo tra il pubblico spalatino. Da allora abbiamo ospitato diversi artisti croati di alto livello”.

Qual è il significato per la città di Spalato dell’apertura della Casa croata e della sala concertistica?
“Finalmente Spalato ha ottenuto lo spazio per svolgere eventi di questo genere. Devo ricordare che Spalato è tra le maggiori città della Croazia e per decenni non ha avuto una sala concertistica. Durante il periodo di ristrutturazione abbiamo avuto delle contestazioni sulla necessità di una sala del genere o sulla direzione concertistica o addirittura sulla necessità e l’importanza di avere in sala un pianoforte da concerto. Ma Spalato ha bisogno di tutto questo ed è inutile contestare”.

La cultura richiede sempre una determinata somma di denaro per la realizzazione delle attività. Oltre al Comune di Spalato avete altre fonti di finanziamento?
“Al momento ci sta finanziando il Comune di Spalato ovvero il nostro fondatore. Abbiamo intenzione di candidarci ai concorsi banditi dal Ministero della Cultura e dei Media e di occuparci di progetti realizzati grazie ai fondi europei non appena ci sarà occasione di farlo”.

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