Capodistria. In mostra «Antiche descrizioni»

Alla Biblioteca civica grazie al progetto curato da Peter Štoka in visione prezioso materiale librario

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Capodistria. In mostra «Antiche descrizioni»

Da ieri, lunedì, fino al 14 febbraio prossimo la Biblioteca civica “Srečko Vilhar” offre la possibilità di intraprendere un viaggio virtuale con la mostra “Capodistria illustrata-Antiche descrizioni di Capodistria”. Curata da Peter Štoka, custode del patrimonio librario della città, l’esposizione è stata allestita in vista della Giornata della cultura slovena che ricorre l’8 febbraio, nonché nell’ambito dell’anniversario della Biblioteca che nella forma attuale celebra quest’anno i 70 anni di vita e dei 30 anni dalla nascita della Repubblica di Slovenia. A causa delle ultime disposizioni del governo, che hanno decretato anche la chiusura delle Biblioteche, le quali rimangono in vigore almeno fino al 5 febbraio, per ripercorre gli albori della “urbe” capodistriana e conoscere le famiglie che ne sono state simbolo per quindici secoli, spiega il direttore David Runco, bisogna farlo tramite il sito internet della “Vilhar”, oppure accedervi usando la piattaforma social Facebook. La mostra è il frutto del lavoro che ha richiesto tempo e impegno e che comprende materiale mai presentato al pubblico, tra questi la lettera dell’umanista padovano Girolamo Muzio, detto Giustinopolitano dal Paese di origine del padre. Dall’epistola al suo mecenate il duca Guidobaldo II Della Rovere si apprende che, oltre a informarlo sulla conclusione sulla stesura del poema “Egida” compiuto ma mai pubblicato, la città viene descritta come una rinomata località utilizzando toponimi ancora oggi in uso. “I tentativi di far conoscere gli aspetti della fama di Capodistria risalgono al 1995 con il collega Ivan Markovič che tradusse la “De Urbe Justinopolis” del Vergerio, uno dei documenti in mostra”, spiega Peter Štoka, che si è occupato anche delle traduzioni dal latino. Grazie al progetto “Memoria Patria” finanziato dal Comune di Capodistria e attivo da un decennio a questa parte, sono riusciti a recuperare materiale librario prezioso, specie tenendo conto del suo valore olistico per la città stessa.

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