“ČAnsonfest” celebra la sua 20esima edizione e si appresta a farlo con 16 nuove canzoni all’insegna della qualità. Dalla splendida cornice della Crekvina a Castua, si diffonderanno ancora una volta versi che entreranno nelle nostre case attraverso la Rete, le radio e la tv, e che andranno ad aggiungersi ai 352 brani presentati fino a oggi.
Un appuntamento che, per tradizione, chiude l’Estate culturale di Castua (KKL) – la ricca rassegna estiva che fa di Castua un centro d’eccezione nel panorama culturale regionale – ma anche la lunga stagione dei festival riservati alle lingue e ai dialetti locali, iniziata lo scorso giugno con le Melodie dell’Istria e del Quarnero (MIQ) e proseguita con il Festival dell’Istroveneto – “Dimela cantando” e con “Canzonette fiumane”, senza dimenticare le Melodie del mare e del sole (Melodije morja in sonca) a Portorose, dove accanto ai titoli sloveni non manca mai qualche brano in italiano.
Una rassegna con un’anima
“ČAnsonfest” nasce nel 2005 nell’ambito del KKL come serata in cui rievocare alcuni grandi successi in dialetto ciacavo con tanti protagonisti della scena musicale: Radojka Šverko, Đani Maršan, Karin Kuljanić, Alen Vitasović, Mario Battifiaca, Jozefina, Toni Kljaković, Vivien Galletta, Mirko Cetinski, Mirjana Bobuš, Branko Fućak, Šajeta, Nino Načinović, Duško Jeličić, le klape Nevera e Kastav. Nel 2006 la scelta di aprire anche a brani inediti, che dal 2007 sono gli unici ammessi a partecipare: il Festival diventa competitivo, con l’attribuzione dei premi alla miglior canzone in assoluto, alla miglior interpretazione, al miglior testo e alla canzone più votata dal pubblico. Da allora si sono aggiunti i premi al miglior cantautore, al brano più rappresentativo del territorio e a quello di maggior successo dell’anno precedente.
Nel corso del tempo, “ČAnsonfest” si è affermato come una vera e propria istituzione, grazie alla sua identità ben precisa. Saša Matovina e Sanjin Mandičić, che lo organizzano indefessamente dalla prima edizione, hanno voluto creare uno spazio per testi nei dialetti ciacavi dell’area quarnerina e istriana su uno schema melodico di riferimento, quello della chanson di matrice francese, da sempre influente sulla musica croata tanto da avere ispirato anche Chansonfest di Zagabria. Ed ecco uscire dal cilindro degli ideatori il nome perfetto, “ČAnsonfest”: il Festival della chanson adattata alla realtà del “ča”, il “che cosa” che nella regione va a sostituire lo “što” del croato standard e a identificare la parlata ciacava.
Uno spazio per brani originali
Non era un’impresa facile, perché se è vero che le canzoni nei tanti dialetti e lingue di una regione culturalmente così composita fanno parte da sempre della vita quotidiana e della scena musicale locale, riservare un festival solo alla canzone d’autore, a brani strutturati e non sempre orecchiabili e immediati, si sarebbe potuto rivelare un obiettivo troppo complesso e ambizioso da portare avanti. Invece “ČAnsonfest” ha dimostrato che non ci sono limiti a ciò che la propria lingua nativa, anche quando circoscritta e priva di una vera ufficialità, può descrivere e raccontare: l’amore e l’amicizia, le gioie e le sofferenze, la terra e il mare, gli oggetti di un passato che scompare e quelli della contemporaneità.
Molti cantautori hanno trovato in “ČAnsonfest” uno spazio ideale in cui proporre storie e sentimenti: Daniel Načinović, Duško Jeličić, Mirjana Bobuš, Mario Lipovšek Battifiaca, Bruno Krajcar, Alen Vitasović, Robert Funčić, Igor Brešan, Neven Barac, Damir Vrbljanac, Mauro Staraj, Igor Lesica, Zemir Delić, Lado Bartoniček, Emanuela Lazarić e altri ancora.
Tanti interpreti hanno portato sul palco i testi di poeti, autori e soprattutto autrici, che a “ČAnsonfest” sono sempre state particolarmente numerose e premiate, da Ljubica Bestulić Stanković a Rajka Jurdana Šepić, da Senka Laginja a Vlasta Juretić, da Zdravka Žeželić Alić a Marina Valković, da Branka Kržik Longin a Vjekoslava Jurdana.
In Abbazia I found my love forever
Ma le vere protagoniste, come in ogni festival, sono le canzoni. Data la sua natura prettamente autoriale, “ČAnsonfest” non rappresenta un trampolino di lancio per le hit locali quanto Melodie dell’Istria e del Quarnero, ciò nonostante non mancano i brani impressi nella mente di tutti, a partire da “Va Opatije/In Abbazia”, presentato nel 2008 da Daniel Načinović e divenuto un vero e proprio manifesto per la Perla del Quarnero. Un testo che combina più idiomi, ciacavo e italiano ma anche inglese, francese e tedesco, a dare vita a una divertente fotografia della città e della tipica commistione nella comunicazione linguistica tra paesani e “furešti”, i turisti che arrivano da lontano ma che alla fine tornano ogni estate e ci fanno battere il cuore al punto di dire, in qualche caso fortunato, che “In Abbazia I found my love forever”.
Con il suo stile scanzonato ma estremamente sensibile e autentico, Načinović è tornato più volte a Castua offrendo altri brani memorabili come “Opatijska madonina”, “Happy girl of Ičići”, “Škocila je macka na štol”, “Panin za penzionera i sedan dek parizera”. Tanti sarebbero i titoli da ricordare per essere rimasti nel tempo, tra i quali il trittico vincente di Mauro Staraj (“Ča bin se otel mu reć”, “Cesta za raj”, “Ako jutra oči ne otpren”), “Moja mila” di Alen Vitasović, “Zavavek kuntenta” delle Blondes, “Boh” di Mario Battifiaca, fino ad arrivare ai successi della scorsa edizione, “Ni nan moglo bit” di Mauro Staraj e Karla Pupis, “Stori malo mesta za me” di Martina Majerle e “Rožica” di Robert Funčić. In attesa di scoprire i prossimi…
L’edizione 2024
Come da tradizione ormai consolidata, il programma del Festival si apre sotto il segno dell’arte con l’inaugurazione, domani presso la Chiesa della Santissima Trinità, della mostra internazionale “100 kuluri – colori e odori del Mediterraneo” della Galleria Brešan. Giovedì 29 agosto, nella piazza Lokvina, serata acustica poetico-musicale “Na kastafskeh šternah” con cantautori e poeti che hanno attraversato questi vent’anni del Festival. In entrambi i casi l’ingresso è libero.
Venerdì 30 agosto l’attesa 20esima edizione di “ČAnsonfest” ai piedi della Crekvina, i suggestivi resti dell’antica chiesa dell’Assunzione che fanno da scenario a molti degli eventi dell’Estate culturale di Castua. In caso di maltempo – come avvenuto in giugno per il MIQ – il Festival si sposterà al Bocciodromo.
Alla guida fin dal 2006 la leggendaria Irena Grdinić, che con la sua simpatia riesce a stemperare la serietà dell’evento e la tensione della competizione. In gara, i connazionali Nevia Rigutto, Suzana Matušan Avgustini, Francesco Squarcia e Deborah Voncina Ivanić; il vincitore del 2023 Robert Funčić; Šajeta all’atteso ritorno con un brano dedicato a Duško Jeličić, a sua volta presente con la moglie Silvana; le protagoniste dell’ultimo MIQ, Katja Budimčić e Andrina Frleta. E ancora, Neven Barac e Mensur Puhovac in un duetto con il refrain in italiano; Daniel Načinović che ci porterà a passeggio tra i sette colli di Pola; il veterano Hrvoje Hegedušić; il miglior cantautore dello scorso anno, Valter Milovan Maer, docente al Dipartimento di Italianistica dell’Università “Juraj Dobrila” di Pola; Domenik Tuna, Davor Terzić, Damir Vrbljanac e la sempre più apprezzata band locale dei “Kožne jakne”.
*docente ed esperto di musica locale
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