
Nell’ambito della settimana dedicata al patrono San Servolo la Comunità degli Italiani di Buie ha ospitato la presentazione di due volumi editi dal Circolo di cultura istro-veneta “Istria”. Il primo “Esodo. Storia di un percorso” è una guida ai contenuti di Espoes – Esposizione multimediale e interattiva dedicata alla storia e alle tematiche dell’Esodo e delle foibe a cura di Ezio Giuricin e Daniele Kovačić, mentre il secondo è “L’Istria dei pescatori. La cultura della pesca in Istria – Storia, tradizioni, gastronomia”. Gli autori di “Esodo”, presenti presso il sodalizio buiese, hanno delineato i tratti che hanno portato alla realizzazione del sito Espoes, quale primo museo digitale in Italia e poi a quella del manuale. Quest’ultimo tra le sue pagine contiene vari QR code che permettono di accedere direttamente alla mostra virtuale, dove gli utenti hanno a disposizione documenti, contenuti multimediali, interviste, curiosità e approfondimenti immediatamente fruibili.
Salvaguardare il patrimonio italiano
“Il Circolo di cultura istro-veneta ‘Istria’ è un’associazione del mondo degli esuli operante da oltre 40 anni a Trieste che si è ritagliata negli anni un ruolo particolare in questo ambito. Sin dall’inizio, sorta grazie alle idee di quelli che erano dei grandi intellettuali istriani, ha avuto l’obiettivo di riunire le forze per costruire dei ponti e salvaguardare il patrimonio e l’identità culturale della Comunità e garantire la permanenza dell’identità italiana in queste terre – ha specificato il presidente dell’Associazione Ezio Giurcin –. Le nostre attività si sono sempre snodate nella direzione di garantire un ponte di collaborazione tra le Comunità, così come tra gli esuli e i rimasti”.
Un manuale quasi digitale
“Esodo. Storia di un percorso” è un manuale didattico realizzato per facilitare l’approfondimento del sito Espoes, in cui si parla delle problematiche degli aspetti storici, ma anche di fenomeni e realtà collaterali che fanno capire meglio quanto e perché successo negli anni successivi al secondo dopoguerra. “Si parla di letteratura dell’Esodo, della storia delle associazioni del mondo degli esuli, dei personaggi famosi che hanno avuto fortuna nel campo scientifico, culturale, artistico e musicale – ha specificato Giuricin –. Poi c’è un’importante sezione virtuale che riguarda l’aspetto geopolitico, perché abbiamo voluto fornire una conoscenza degli aspetti geografico-territoriali, per cui abbiamo una cartina in cui appaiono le varie località dell’Istria in cui cliccando si accede a tutte le caratteristiche di queste località. A tutto ciò si aggiunge un’importante sezione dedicata alle testimonianze e alle interviste”.
Il vicepresidente del Circolo “Istria”, Daniele Kovačić, ha ripercorso la nascita prima del sito dedicato al mondo dell’Esodo e poi alla conseguente pubblicazione del libro. “Abbiamo creato il museo virtuale che si basa su una quantità infinita di informazioni, oltre mille pagine di base testuale, sia la parte della cronologia storica degli eventi ma poi è presente anche tutto quello che riguarda gli aspetti non puramente storiografici. Ci siamo posti un paio di domande quando abbiamo creato questo volumetto di 75 pagine: come fare inserire tutto il materiale raccolto nel sito all’interno di questa pubblicazione? Allora ci siamo ricordati che esistono i QR code attivabili con la fotocamera dello smartphone che ti portano a una delle pagine del sito. In questo modo offriamo al lettore oltre mille pagine di contenuto – ha commentato Kovačić –. Si parte dal piano terra dove ci sono varie stanze che si diramano offrendo differenti opzioni al lettore, per poi proseguire al primo piano. Credo che la cosa piacevole sia navigare nel sito e cercare curiosità e aneddoti particolari, anche cose che di solito non si trovano nei libri di storia”.
Più livelli di lettura
Tra le ultime pubblicazioni del Circolo “Istria” si annovera pure “L’Istria dei pescatori” di Nicola Bettoso, Diego Borme, Rosanna Turcinovich Giuricin e Aurelio Zentilin. Questo libro è dedicato al patrimonio ittico e alla cultura del mare in Istria a cura di un gruppo di autori che hanno voluto articolare tale aspetto attraverso una serie di capitoli che riguardano l’ideologia, le specie, le tradizioni della pesca, la gastronomia basata sui prodotti ittici. Accanto al volume è stato aggiunto un glossario con i nomi dei pesci dell’Alto Adriatico elencati con il nome scientifico latino, con quello italiano, aggiungendo pure le varie versioni dialettali italiane e croate. A presentare “L’Istria dei pescatori” è stata Rosanna Turcinovich Giuricin, una delle autrici della pubblicazione, nonché membro del Circolo “Istria”. Si tratta di una pubblicazione che fonde assieme diversi aspetti legati al mondo della pesca dell’Alto Adriatico, offrendo di conseguenza più livelli di lettura. “La pubblicazione può essere letta come un volume scientifico, ma anche come un romanzo, al suo interno contiene diverse storie, oltre che a un ricettario – ha sottolineato Rosanna Turcinovich Giuricin –. Nicola Bettoso, un biologo che ha capacità anche di empatia con gli altri colleghi, è stato l’anima del progetto: ha organizzato il lavoro, poi ha distribuito i compiti per cucire infine assieme tutti gli interventi. Inoltre il glossario è una cosa meravigliosa, non speravamo nemmeno in un contenuto del genere. Quando è uscita l’idea di questo mini dizionario, Diego Borme ci ha detto che l’aveva già pronto, che ci stava lavorando da 20 anni. Per noi è stata una cosa quasi incredibile che un lavoro del genere ci venisse regalato. Questo significa quanto la persona senta l’importanza della comunicazione di tali dati e argomenti, c’è la volontà di donare al prossimo conoscenza”.
Successo e collaborazione
Il volume dedicato ai pescatori istriani ha riscosso grande successo; a Trieste si sono svolte una presentazione e una tavola rotonda, poi è stato presentato pure a Venezia, a Merano Lagunare e ora è stata la volta di Buie. “Abbiamo distribuito centinaia di copie, la gente ce lo chiede e in tutte le occasioni c’erano tantissime persone a seguire la sua promozione. È un libro bellissimo da leggere, ma anche da sfogliare, ci sono tantissime immagini di qualità, quindi è bello anche da guadare. Ha un uso universale”, ha concluso Rosanna Turcinovich Giuricin.
I due progetti di cui si è discusso a Buie sono senz’altro lavori di grande spessore per la prima volta esposti in Istria. “Questa è la prima occasione in cui abbiamo potuto presentare i nostri lavori alle Comunità degli Italiani al di fuori dei confini nazionali, siamo grati alla CI buiese con cui abbiamo anche dei legami storici come Circolo ‘Istria’. Molti soci erano di Buie, come Marino Voci, Claudio e Lucia Ugussi, poi ancora Fulvio Tomizza e altri ancora. Per noi è stato un piacere essere qui perché ci lega una collaborazione speciale”.
Tutti coloro che non hanno potuto essere presenti all’incontro con gli autori possono trovare i volumi presso la Comunità degli Italiani di Buie. Siamo sicuri che, oltre a trovare un mare di informazioni, rimarranno affascinati dai contenuti al loro interno.
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