«Buca di sabbia» Spettacolo intimistico con generosi protagonisti

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«Buca di sabbia» Spettacolo intimistico con generosi protagonisti

FIUME | Una messa in scena minimalista, cruda e diretta sulla non comunicazione, dove in un’immaginaria sabbiera si va consumando il gioco più complesso di tutti, un gioco d’intese e contese, un gioco in cui le regole e i confini sono fatti per essere infranti. Un “bimbo” e una “bimba” si dividono lo spazio complesso di una guerra il cui fine è unirsi o dividersi per sempre. È questo il fil rouge dello spettacolo “Buca di sabbia” del drammaturgo polacco Michał Walczak, seconda produzione di questa stagione del Dramma Italiano del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”, che ha debuttato giovedì sera nel Salone delle Feste della Comunità degli Italiani di Fiume.

Due chiavi di lettura

C’è, però, anche un’altra chiave di lettura, ben più profonda e sottile che andrebbe afferrata dallo spettatore. L’altra faccia della medaglia in cui “Buca di sabbia” parla di un problema molto specifico. A primo impatto, la pièce sembra infantile, quasi bambinesca. Eppure il lavoro, nella sua “innocenza”, esplora con delicatezza la demenza senile, o più specificamente il morbo di Alzheimer, con tutte le problematiche che la malattia comporta, compreso lo squilibrio nei rapporti. Ovviamente, il morbo in sé non viene mai nominato nello spettacolo e tantomeno nel testo, e soltanto attraverso le indicazioni dell’autore Michał Walczak si viene a sapere che l’opera è appositamente pensata per due attori in età matura. Da qui la sottintesa attribuzione ai due personaggi, in quanto sono un po’ sfumati, astratti, si perdono, iniziano certi temi che in un primo momento dimenticano, poi in un altro li riprendono nuovamente. E tutto ciò, come nulla fosse.
Ma andiamo per ordine. In una buca di sabbia giocano due bambini, Milka e Protazek, rispettivamente Alida Delcaro e Toni Plešić, protagonisti indiscussi di una tragedia banale e disgraziata, da sembrare quasi una gigantesca seduta di psicoterapia o la visita della famiglia ai propri cari all’istituto di cura.

«Io gioco da solo»

Protazek vuole giocare da solo, il suo micromondo interrato racchiude tutto ciò che gli occorre per essere felice (Batman e le lotte tra supereroi). Toni Plešić incarna sulla scena un bambino che si diverte moltissimo, che tiene i fili del proprio personaggio destreggiandosi in una continua tensione fra ilarità e umorismo crudele. “Non devi superare la riga: io gioco da solo”, afferma Protazek e lo sottolinea ai danni della povera Milka che si presta a entrare nell’insolita stanza dei giochi. Anche lei con una voce dolce, un atteggiamento sereno e un gomitolo di lana a simboleggiare una bambola di una beata infanzia, si presta perfettamente al suo ruolo in scena.

Minimalismo

Due stili recitativi agli antipodi marcano la caratterizzazione dei protagonisti: misurata e intimistica Alida Delcaro, esplosivo e istrionico Toni Plešić, che “occupa” il palcoscenico con lo stesso vigore con cui Protazek difende il sacrosanto spazio della propria buca. Entrambi si avvalgono di una presenza vocale importante e ben colorata.
La minuta scena teatrale di Palazzo Modello, ha avuto un ruolo fondamentale nella creazione dell’intimità necessaria, che ha permesso da subito un approccio immediato con il pubblico.
Davvero un testo interessante, due generosi interpreti, con un’efficace messa in scena di Jernej Kobal, il quale, per forza di cose, ha scelto la via del minimalismo più estremo. Il regista è riuscito a dare consistenza al simbolismo astratto dell’autore: scatola nera, pochi oggetti, zero orpelli.
Non meno importanti i costumi e la scenografia di Liberta Mišan e le musiche di Petar Eldan, che contribuiscono a rendere un’atmosfera di estraniamento.
Alla prima fiumana erano presenti tra il pubblico anche il viceconsole Massimo Broglia, il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva, la presidente della CI di Fiume, Melita Sciucca, e il presidente dell’Assemblea della CI di Fiume, Moreno Vrancich.
Dopo la première di giovedì e la replica di ieri sera, “Buca di sabbia” sarà in tournée in Istria, con tappe a Buie, il 29 ottobre, alle ore 19.30, e a Dignano, il 30 ottobre, alle 20.

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