«Buca di sabbia» oggi a Palazzo Modello

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«Buca di sabbia» oggi a Palazzo Modello

FIUME | Tutto è pronto per il debutto del nuovo spettacolo del Dramma Italiano “Buca di sabbia”, del drammaturgo polacco Michał Walczak, per la regia dello sloveno Jernej Kobal, in programma stasera (ore 19.30) nel Salone delle Feste della Comunità degli Italiani di Fiume. In scena ci saranno soltanto due attori, Alida Delcaro e Toni Plešić, i quali interpretano una bambina e un bambino che si ritrovano a giocare nella stessa… buca di sabbia. Lui con i suoi giochi da maschio (Batman e le lotte tra supereroi), lei con una bambola e i trucchi femminili. Un connubio da cui partirà una giostra emotiva di litigi, riappacificazioni, voglia di avvicinarsi e incapacità di raggiungersi.

Dopo la prima di questa sera, “Buca di sabbia” sarà in replica anche domani (ore 19.30), sempre a Palazzo Modello a Fiume, dopodiché partirà la tournée in Istria, con tappa a Buie, lunedì 29 ottobre, ore 19.30, e martedì 30 ottobre, a Dignano, con inizio alle ore 20.
Intanto domani, alle ore 18, nel Museo di Marineria e Storia del Litoranel croato di Fiume verrà inaugurata, in collaborazione con il Dramma Italiano del TNC “Ivan de Zajc”, la prima mostra fiumana dell’artista triestino Nicola Facchini – l’autore del manifesto dello spettacolo “Buca di sabbia” –, intitolata “Quel che gira intorno al Sole”. Nicola Facchini, nipote di esuli fiumani, classe 1990, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Venezia e si è laureato nel 2016.
“Questa mostra fiumana consiste in una selezione di opere artistiche che provengono dalla mia prima personale, ovvero ‘Le variazioni del nulla’, allestita lo scorso settembre al Palazzo Costanzi di Trieste – spiega l’autore –. L’esposizione è intesa come una specie di dialogo con il manifesto di ‘Buca di sabbia’ che ho realizzato per la compagnia di prosa in lingua italiana di Fiume e le opere della mostra triestina. All’appuntamento fiumano mi presento con una serie di disegni, che sono dei bozzetti su cui butto giù le idee da sviluppare, e quindi sono più immediate e pronte a essere lette, possiedono anche una vena ironica. E poi le sculture: si tratta di opere in ceramica a forma di ossa, smaltate con una moltitudine di colori diversi. Sono dei finti reperti, che provengono da evoluzioni di specie animali immaginarie, e quindi mai esistite”, ha spiegato Nicola Facchini, aggiungendo infine di essere felice di potere esporre per la prima volta nella città natia di suo nonno. La mostra “Quel che gira intorno al Sole” rimarrà aperta al pubblico fino al 9 novembre.

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