Božidar Rašica, il precursore delle soluzioni urbanistiche contemporanee

La Cava di Orsera e i paesaggi della costa istriana sono le fonti perenni di ispirazione per l'architetto, scenografo e pittore croato i cui disegni sono allestiti fino al prossimo 17 settembre nelle sale dell'MMSU di Fiume

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Božidar Rašica, il precursore delle soluzioni urbanistiche contemporanee
I paesaggi della costa istriana. Foto: RONI BRMALJ

Una ventina di disegni a matita, pastello e pennarello, che hanno come tema la Cava di Orsera. Queste le opere che possono essere osservate fino al prossimo 17 settembre nel Museo d’Arte moderna e contemporanea (MMSU) di Fiume. La seconda parte della mostra “Il divertimento del poeta: Božidar Rašica” (Zabava pjesnika: Božidar Rašica) s’intitola “Cava” (Kamenolom).

A differenza della prima, “Orizzonte” (Horizonti), allestita durante il mese di luglio negli stessi ambienti, la seconda esposizione ha una nota artistico-documentaristica ed è composta da disegni.

Approccio documentaristico
Come è stato spiegato dalla curatrice Diana Zrilić, si tratta di un prosieguo dell’edizione estiva della collezione di Rašica.
“La mostra è molto intensa, ricca di colori e materiali ed è un misto di un approccio documentaristico affiancato da opere d’arte – precisa la curatrice. Dopo aver sfogliato oltre mille opere di Rašica, ci si rende conto delle sue ‘ossessioni’ ovvero i motivi tanto cari all’artista su cui lavora come per es. l’Istria, Ragusa e la cava”.

Un binomio inscindibile
Il tema del recupero e riutilizzo delle cave di pietra dismesse è da molti anni oggetto di dibattito tra architetti, tecnici, pubblici amministratori e imprenditori alla ricerca di metodologie e proposte di intervento per risolvere gli effetti anche negativi prodotti sul territorio e sul paesaggio dalla presenza di cave di pietra attive o abbandonate dopo la cessazione dell’attività estrattiva.
Sul binomio tra opera della natura e opera dell’uomo nel modellamento del paesaggio sono state scritte pagine esemplari. Tra tutte si può ricordare il capitolo iniziale di un libro dal titolo significativo, “Man’s adaptation of nature” (L’adattamento dell’uomo alla natura) di Patrick Bryan (ed. Henry Holt and company, New York 1933). Opponendosi all’ispirazione dei geografi tedeschi che nel crepuscolo dell’Ottocento avevano assunto come dogma la dipendenza necessaria dell’attività umana dalle risorse naturali, l’idea di Bryan fonda la propria riflessione sul postulato che tra l’ambiente e l’uomo si stabilisce un rapporto di duplice interazione: l’ambiente condiziona le attività umane, ma l’uomo reagisce al condizionamento modificando l’ambiente, tanto da rendere possibili attività che l’assetto naturale non consentirebbe.

Attività millenaria
L’intervento umano sul paesaggio è un’attività presente dal Medioevo e diventa impossibile distinguere la sua fine e il suo inizio. È questo un tema onnipresente nell’operazione artistica.
Le aree di trasformazione assicurano caratteristiche specifiche ai paesaggi dall’Istria alla Dalmazia meridionale. Sorprende dunque il fatto che in Croazia ci siano soltanto pochi artisti di spicco venuti a conoscenza della complessità del tema delle formazioni rocciose che l’estrazione mineraria “scolpisce” nel paesaggio. In questo caso la natura è il presupposto mai cancellato del paesaggio, è lo sfondo che ne costituisce un contesto metafisico e che quindi conferisce al paesaggio quell’elemento spirituale che esso ha in comune con l’opera d’arte.

Matita, pastello e pennarello
Il tema dei quadri in visione all’MMSU si riferisce a una delle località preferite da Rašica, la Cava di Orsera. Questo argomento è stato sviluppato nel periodo che va dal 1970 al 1990 ed è un’ispirazione alla quale l’artista torna sempre volentieri. Alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso Rašica (Lubiana, 1912 – Zagabria, 1992) ha rinnovato una sua vecchia stalla ad Orsera, trasformandola in casa di villeggiatura. L’ambiente e la pietra che la contraddistinguono hanno lasciato un’impronta sulla sua produzione. Rašica tramuta in arte la cava, le casette nelle vicinanze, i cipressi e il porticciolo.
Riporta su carta schizzi di pietre e ammassi grigio chiari mimetizzati nella vegetazione dai colori vivaci e da vedute variopinte.
Ciò viene fatto dalla finestra di casa sua con le isole e l’orizzonte sullo sfondo. Rašica scolpisce la grotta calcarea mediante la matita, il pastello o il pennarello.

Armonia tra natura e architettura
Ma il fascino dell’autore con la pietra e le sue forme non è iniziato nel 1968, con i lavori a Orsera, ma molto prima. L’artista, nato e cresciuto in un ambiente ancorato alla roccia, ha mostrato da subito un interesse vivo per la solidità della pietra. Il collegamento con Orsera è stato il coronamento di una passione pluriennale. Nella cava ha ritrovato il legame tra l’armonia della natura e quella dell’architettura.
Rašica offre delle soluzioni di rivitalizzazione della cava e altre soluzioni urbanistiche, ma anche umanistiche, artistiche e tecniche, per la località di Orsera. In questo senso ha scoperto non solo la bellezza del paesaggio naturale, ma per molti versi è stato il precursore delle soluzioni urbanistiche contemporanee. L’artista è stato da sempre esposto a scene epiche specifiche che hanno generato in lui un senso dello spazio, della forma e del colore.
Innovatore dell’architettura del dopoguerra, il pittore, scenografo e architetto croato si dedicava alle classiche ambientazioni litorali, in cui la figura umana appare minuscola in confronto ad altri elementi. La sua utopia del Mediterraneo viene espressa in modo sfrenato, seguendo l’intuizione e il piacere e non il principio della realtà.

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