Blažević: «Non m’importa delle malelingue»

Il sovrintendente del TNC «Ivan de Zajc» di Fiume rigetta tutte le accuse rivoltegli negli ultimi giorni da diversi esponenti della scena politica e culturale

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Blažević: «Non m’importa delle malelingue»
Marin Blažević. Foto: RONI BRMALJ

Dopo che nella giornata di giovedì si è tenuta la conferenza stampa alla quale hanno preso parte il presidente del Consiglio teatrale, Zvonimir Peranić e Maša Magzan, consigliera indipendente e presidente del Consiglio culturale della Città di Fiume, per mettere in guardia i cittadini sulle presunte attività illecite che starebbero avendo luogo tra la Città e il TNC “Ivan de Zajc” e nello stesso giorno l’Alleanza litoraneo-montana (PGS) ha diffuso un lungo testo in cui vengono elencate tutte quelle che definiscono misfatte di Marin Blažević, ci siamo rivolti al sovrintendente per chiedergli un parere riguardo a tutte le cose che sono state dette sul suo conto negli ultimi giorni. “Non leggo gli opuscoli del PGS da molto tempo ormai, quindi non so esattamente quali accuse mi sono state rivolte nel comunicato stampa diffuso qualche giorno fa e devo dire che non mi interessano minimamente, né mi interessano le opinioni di un partito marginale e irrilevante. Non ho mai affermato in nessuna sede che il PGS è un partito fascista, come mi viene imputato, né ho mai detto che è un partito nazionalista. Ho detto, però, in un’intervista per il giornale ‘Večernji list’, che i metodi di persecuzione e linciaggio, fondati esclusivamente su menzogne e dati di fatto ‘alternativi’, messi in atto dal PGS, possono venir considerati metodi fascisti. Affermare che qualcuno è fascista o fa parte di un partito fascista, oppure affermare che fa uso di metodi fascisti non è la stessa cosa. Il ministro della Cultura e dei Media Nina Obuljen Koržinek e il sindaco di Fiume, Marko Filipović, non stanno complottando per difendermi, come sta insinuando il PGS. Non è una questione di partiti o schieramenti, ma dobbiamo comprendere che esistono politici seri e politici poco seri. Il sindaco di Fiume e il ministro della Cultura e dei Media evidentemente fanno parte dei politici seri e responsabili. Non hanno preso le mie difese, ovvero non difendono la mia persona, ma i risultati raggiunti dal TNC ‘Ivan de Zajc’ sia in Croazia che all’estero. Difendono la nostra professione e tutto ciò che io in quanto professionista e produttore creativo, nonché sovrintendente porto alla cultura fiumana, croata ed europea, ovviamente in collaborazione con tutti i miei colleghi e il collettivo dello ‘Zajc’”.

«Peranić mente»
Alla domanda riguardante le affermazioni di Zvonimir Peranić, presidente del Consiglio teatrale, il quale lo ha accusato di aver occultato alcuni documenti nei quali venivano messe in evidenza delle irregolarità dal punto di vista legislativo nello Statuto e in diversi Regolamenti in vigore allo “Zajc”, Blažević ha risposto in maniera molto aspra e non nel suo stile. Anche se solitamente non lancia accuse ad personam, questa volta la rabbia ha avuto la meglio.
“Sono ormai vent’anni che Zvonimir Peranić non fa altro che mentire – ha sentenziato Bležević – e fa tutto il possibile per distruggere i risultati raggiunti dalla cultura fiumana. Ora se l’è presa con l’’Ivan de Zajc’ e di conseguenza con me in quanto sovrintendente. Zvonimir Peranić è il nemico della cultura fiumana e si è scagliato su tutti i sovrintendenti e i direttori, ma anche sugli artisti della scena indipendente, ovvero su tutti coloro che hanno avuto maggior successo di lui. Lui non si fa problemi a inventare menzogne, tra cui pure quella secondo la quale alcuni documenti non gli sarebbero stati forniti, anche se tutto ciò che ha richiesto gli è sempre stato inviato in quanto membro del Consiglio teatrale. Concretamente, i documenti da lui menzionati l’altro giorno gli sarebbero stati forniti se non avesse sabotato all’ultimo momento la seduta del Consiglio teatrale facendo venire meno il quorum necessario. Alla seduta di mercoledì scorso, infatti, si doveva discutere sulla mia dichiarazione e sulle difese da me esposte in risposta alle accuse rivoltemi dal Consiglio teatrale come base per la richiesta della mia destituzione. Peranić, in quanto presidente del Consiglio teatrale, non ha preparato la documentazione necessaria per la seduta di mercoledì, tra cui i verbali delle sedute precedenti, ma non ha nemmeno contattato i legali del Teatro per vedere quali documenti sono stati preparati e quali sono ancora in fase di preparazione e saranno pronti per la prossima seduta del Consiglio teatrale. Sta di fatto che Zvonimir Peranić ha tartassato il personale teatrale nel periodo delle ferie collettive con richieste assurde sia via mail che per telefono e dunque le sue dichiarazioni dell’altro giorno non mi meravigliano affatto. Io sto solo aspettando il momento quando qualcuno porrà finalmente fine all’operato nocivo di questa persona in quanto funzionario pubblico della nostra città e lo destituirà da tutte le funzioni. Ciò non ha a che vedere né con me, né con il Teatro, ma è iniziato già alla Casa croata di Cultura (HKD) di Sušak, dove aveva avuto dei conflitti con il direttore dell’ente, ed è continuato in altre sedi. Suppongo che questo atteggiamento derivi da frustrazioni o complessi personali, che si dovrebbero curare fuori dalle porte del Consiglio teatrale di un TNC di rilevanza nazionale”, ha osservato Blažević.

Il Consiglio teatrale respinge Surian
Il sovrintendente ha reagito pure alla notizia secondo la quale il Consiglio teatrale, riunitosi all’insaputa dei mass media, ha respinto la proposta, avanzata da Blažević, di affidare a Giorgio Surian la funzione di direttore dell’Opera di Fiume, dopo che Filip Fak è stato destituito dall’incarico.
“Ho proposto la nomina di Giorgio Surian a direttore dell’Opera e ho chiesto che venisse inserita all’ordine del giorno della seduta che si sarebbe dovuta tenere mercoledì scorso – ha spiegato -. All’ultimo minuto la seduta è saltata, ma nelle ore serali dei due giorni successivi si sono tenute due riunioni ‘notturne’ alle quali è stato deciso di non affidare l’incarico a Surian e di proporre Bojan Šober al posto di sovrintendente, tutto ciò prima che il Consiglio cittadino avesse votato la mia destituzione”.
Blažević ha ricordato quindi tutti i traguardi raggiunti da Surian nella sua ricca carriera internazionale. Nonostante ciò, contro la sua nomina hanno votato tutti i membri del Consiglio teatrale senza motivare la loro decisione. “Con questo atto indegno della sua funzione, il Consiglio teatrale è diventato la vergogna della cultura fiumana e croata”, ha concluso Blažević.

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