«Bestiarium antiquum». Gli animali ieri e oggi

Nella Galleria AMZ del Museo archeologico di Zagabria è allestita la mostra che si può visitare fino al 27 gennaio

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«Bestiarium antiquum». Gli animali ieri e oggi
La sede del Museo archeologico è chiusa per restauro dopo il grave terremoto del 2020. Foto: LUKA STANZL/PIXSELL

Nella Galleria AMZ del Museo archeologico di Zagabria è allestita la mostra “Bestiarium antiquum”, aperta fino al 27 gennaio prossimo.

Gli antichi Greci e Romani vivevano in un mondo che pullulava di animali. Essi facevano parte della loro vita quotidiana e avevano un ruolo imprescindibile in diversi campi: nell’alimentazione, nel lavoro e nel commercio, nella guerra, ma anche nella letteratura e nell’arte, nonché nell’amore. Gli animali, oltre a venire impiegati nel lavoro, ad essere accuditi nell’ambiente domestico o a rimanere in natura in stato selvatico, potevano essere sacri ed erano anche regolarmente sacrificati nei rituali religiosi. Le tradizioni della religione ufficiale romana, così come i culti privati, esigevano il sacrificio di animali in onore degli dei: tori, giovenche, pecore, maiali e capre venivano regolarmente sacrificati. Fuori dalle mura cittadine, ma anche nelle città, gli animali addomesticati venivano mantenuti e allevati per utilità e guadagno, mentre gli animali selvatici venivano cacciati sia per diletto che come fonte di sostentamento.

Parte della vita quotidiana
Gli studiosi come Aristotele, Eliano, Plinio e Seneca analizzavano la loro anatomia e il loro comportamento. Gli animali si trovano in tutte le possibili forme di espressione artistica: decorano i tessuti, sono intagliati nei mobili, incorporati negli oggetti di uso quotidiano, dipinti negli affreschi o ritratti nei mosaici. Essi sono oggetto di proverbi, giuramenti e sogni. Alcuni sfilavano dinanzi ai sovrani, vivevano nei palazzi e divertivano le masse nelle arene. Gli animali permeavano nella totalità il mondo antico: non avevano soltanto un ruolo utilitario ed economico, ma erano importanti anche nella religione greco-romana, nella cultura, nel simbolismo e nell’arte.
Nell’antichità gli umani instaurarono dei rapporti molto stretti con i loro animali. I filosofi discutevano spesso sulla natura degli animali e degli esseri umani e molti credevano che la differenza principale tra di loro stesse nel potere di comprensione, presente negli umani, ma non negli animali.

Antichità e contemporaneità
Gli autori greci e romani come Plutarco, Eliano e Plinio il Vecchio scrivevano di animali nei loro trattati sull’etica, sulla morale e sulla storia naturale. Gli scrittori di prosa e poesia, ma anche gli storici come Omero, Esopo (autore delle celebri favole), Erodoto, Lucrezio, Oppiano, Ovidio, Diodoro Siculo e Cassio Dione usavano spesso gli animali per raccontare le loro storie e illustrare alcune esperienze umane.
La più evidente e marcata differenza tra la vita nell’antichità e quella contemporanea, dominata dalle macchine e dalla tecnologia, è visibile nel ruolo infinitamente più importante che gli animali di tutte le specie avevano nell’epoca antica in tutte le sfere della vita. Erano pochissime le attività umane nelle quali non era necessaria la presenza degli animali.

L’attività di LePas
La mostra “Bestiarium antiquum” delle autrici Hana Ivezić e Jana Kopáčková, appoggia l’attività dell’Associazione per il benessere e la tutela degli animali LePas, nata come frutto di tanti anni di volontariato nel campo della salvaguardia e della tutela degli animali. L’associazione riunisce un piccolo gruppo di entusiasti la cui missione principale è aiutare il maggior numero possibile di animali abbandonati e ridurre il loro numero sul territorio della Croazia. LePas, com’è il caso con tutte le altre associazioni di volontari, non dispone di una fonte propria di finanziamento, per cui è sempre alla ricerca di donatori. Di conseguenza, i visitatori della mostra possono dare una mano all’associazione con una piccola donazione.

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