Balcanica Omaggio a Diego Zandel

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Balcanica Omaggio a Diego Zandel

ROMA | Si è tenuta nei giorni scorsi al Teatro di Porta Portese, a Trastevere di Roma, una serata dedicata allo scrittore, saggista e giornalista Diego Zandel, figlio di esuli fiumani e di ceppo istriano. L’occasione che ha portato alla realizzazione dell’evento, è stata la pubblicazione del nuovo libro dell’autore dal titolo “Balcanica. Viaggio nel sud-est europeo attraverso la letteratura contemporanea”, uscito per i tipi della casa editrice Novecento di Roma.

Ne hanno parlato, oltre al sottoscritto, illustri ospiti quali lo scrittore, poeta e critico letterario, Andrea di Consoli, il docente dell’Università Roma Tre, Antonio D’Alessandri, esperto di storia dell’Europa orientale, Anna La Rosa, giornalista e docente di giornalismo alle Università di Tor Vergata a LUISS di Roma, nonché gli organizzatori della serata, il direttore del Teatro, Tonino Tosto, e Claudio Andronico, della Federmanager, in qualità di sponsor.

Programma di approfondimento

Ne sarebbe uscito un evento rientrante nel format delle usuali promozioni di libri di recente uscita, se la manifestazione si fosse limitata alla presentazione del volume in sé. Gli organizzatori hanno voluto però corredare le presentazioni e recensioni a viva voce del libro, da un programma di approfondimento culturale idoneo al titolo del libro, e che ha visto il maestro Francesco Squarcia, anch’egli fiumano, eseguire alla viola dei brani di musiche di autori provenienti dalla regione, spaziando dalla Croazia all’Ungheria; composizioni eseguite con maestria e brio, che contraddistinguono questo virtuoso dello strumento. E poi, prendendo spunto dal libro, che abbraccia la letteratura dei Balcani fino alla Grecia, che è oggetto di una speciale attenzione da parte di Zandel, sono intervenute anche le danzatrici dell’Associazione culturale Hellas di Roma con degli intermezzi e il gran finale di danze greche.
I libro di Zandel è stato definito da Di Consoli un vero dizionario enciclopedico delle letterature che comprendono l’area balcanica, contenendo schede informative e riflessioni dell’autore su scrittori tradotti in italiano, ma anche illustrazioni storiche e culturali necessarie per capire il collocamento di questi autori citati nel contesto storico, geopolitico e culturale dell’Europa contemporanea.
Ne è scaturita una riflessione anche sul concetto dei Balcani, che Zandel imposta partendo da un approccio inclusivo, perché parla anche di autori di territori che confinano con i Balcani dal punto di vista geografico, ma che corrispondono con il destino di quest’area che ha creato – e crea ancora – un’inquietudine da “buco nero” della storia contemporanea con gli esempi anche recenti di guerre, conflitti etnici, e ha generato molti stereotipi e pregiudizi negativi. Zandel ha voluto includere, pertanto, in questa sua panoramica letteraria, anche una gamma di scrittori sloveni, romeni, ungheresi e turchi, elaborando questa sua selezione nei saggi introduttivi che parlano di Balcani e di Europa dell’Est, Balcani e fascismo italiano, Balcani e traffico d’armi, parlando di romanzi sulla guerra nell’ex Jugoslavia, non tralasciando nemmeno gli aspetti politici come la guerra in Bosnia e un “flash” sulla situazione kosovara.

Letteratura balcanica

Lo storico Antonio D’Alessandri, che ha curato un importante libro uscito pochi anni fa con il titolo “Dopo la pioggia: gli Stati dell’ex Jugoslavia e l’Albania”, ha polemizzato con la metafora di Winston Churchill, che diceva che i Balcani producono più storia di quanta ne siano in grado di digerire, mostrando proprio sull’esempio di Zandel quanto sia importante la produzione letteraria che problematizza la storia recente, ma produce anche una catarsi necessaria per affrontare la realtà di oggi.
Zandel ha riunito, in quest’ultimo prodotto della sua bottega letteraria, saggi, articoli, interviste e schede editoriali dedicate alla letteratura e alla cultura del sud-est europeo, molti dei quali sono già stati pubblicati sulle pagine di altri giornali, riviste e portali. Nel colloquio finale con Anna La Rosa, ha ammesso di essere un assiduo lettore di letteratura balcanica sin dalle sue estati giovanili trascorse presso i parenti a Fiume, quando aveva letto tutti gli autori jugoslavi che l’EDIT traduceva all’epoca in italiano, e di non avere mai più smesso di esserlo. Il risultato, a distanza di anni, è ora questo dizionario o una sorta di quaderno di appunti che invitano a innumerevoli… passeggiate letterarie, offrendo un indicatore di guida informato e competente. E Zandel non è soltanto un osservatore, ma pure un fautore di questo desiderio del far conoscere agli italiani nuovi autori, come ha fatto lui stesso in qualità di editor in seno alla casa editrice “Oltre”, indicando ai lettori italiani opere e nomi quali Vedrana Rudan, Daša Drndić, Tatjana Gromača, Nada Gašić e Laura Marchig con il suo “noir balcanico” intitolato “Snoopy polka”.
Infine, questo panottico è un libro aperto, che non finisce perché il suo autore, Zandel, si è trovato ben incamminato in questa “selva oscura” dei Balcani, che tenta di farci conoscere meglio e che tanto gli stanno a cuore, dalla Slovenia alla Grecia, dalla Romania alla Turchia. Un volume dal quale si percepisce il suo amore per questi territori, un affetto che ha sviluppato sin dai tempi in cui sua nonna a Fiume gli sussurrava dolcemente “Laku noć, Diego, spavaj mirno!” (Buonanotte, Diego, sogni tranquilli!).

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